Liste d'attesa in Sanità: servono soluzioni concrete
Il problema delle liste d’attesa nella sanità è uno dei tanti che affligge il Servizio Sanitario Nazionale. Come Altroconsumo da tempo siamo preoccupati della situazione e per questo abbiamo cercato di dare un supporto ai cittadini aiutandoli a sollecitare le ASL regionali affinché garantissero loro le prenotazioni nei tempi previsti dalla legge. Servono risorse e interventi concreti.

Bisogna trovare urgentemente una soluzione strutturale, che garantisca il diritto alla salute dei cittadini che oggi è messo a repentaglio. Lo dimostra anche la nostra recente inchiesta in cui abbiamo fatto emergere i problemi legati ai lunghi tempi di attesa nella prenotazione visite o esami, con conseguente spinta nei confronti dei cittadini a rivolgersi, in alcuni casi, al settore privato o, addirittura, a rinunciare alle cure. E la soddisfazione dei cittadini verso i servizi sanitari è in caduta libera, come dimostrano i dati della nostra ultima indagine statistica.
Gli interventi fatti dal Governo negli ultimi mesi purtroppo non sono una soluzione. La legge sulle liste d’attesa approvata ad agosto 2024 purtroppo, non rappresenta ancora una risposta risolutiva e adeguata del problema. Infatti, molte delle disposizioni della legge rispecchiano quanto è già previsto da norme vigenti per i tempi d’attesa, che tuttavia vengono spesso disattese, innanzitutto per la cronica mancanza di risorse. Servono risorse strutturali per la sanità pubblica; anche la Finanziaria per il 2025 purtroppo non risolve i problemi. C’è una cronica mancanza di risorse economiche e di personale che si cerca di tamponare con misure temporanee come quelle previste nel decreto Milleproroghe che ha iniziato il suo iter di conversione in legge.
Come Altroconsumo cerchiamo di dare sostegno ai cittadini con lo strumento dei reclami formali per chiedere l’applicazione delle attuali norme. In alcuni casi si trova la soluzione, ma non basta; servono risorse adeguate ai fabbisogni reali. Ci sono i fondi del PNRR che potrebbero essere usati anche per efficientare il sistema; ad esempio, con una forte digitalizzazione che permetta alle strutture di dialogare tra di loro senza dover duplicare esami e visite solo perché il paziente cambia ospedale o struttura. Ridurre i duplicati di visite ed esami potrebbe restituire risorse da usare per coprire le attuali mancanze che provocano liste di attesa infinite e in molti casi le agende chiuse. Ma certo non può essere la soluzione quella di usare i medici gettonisti per coprire le emergenze. Significa mancare di programmazione e soprattutto si tratta dell’ennesima misura tampone, si mette una pezza subito, pure non adeguata, per non affrontare il problema seriamente. Riteniamo che il SSN sia una risorsa per l’Italia; il diritto alla salute è sancito dalla nostra Costituzione e va salvaguardato per tutti.