Speciali

Farmaci durante la gravidanza: quali sono sicuri e cosa è meglio fare

Cosa si può fare se insorge un problema di salute (come ad esempio raffreddore, bruciori di stomaco o infezioni) durante la gravidanza? E se la mamma ha un problema cronico preesistente la gravidanza? Si possono prendere farmaci durante l'allattamento? E le vitamine? Proviamo a dare una risposta a tutte queste domande.

Con il contributo esperto di:
20 gennaio 2024
donna che si tiene il pancione e farmaci

Contrariamente a quanto le pubblicità dei farmaci si sforzano di farci pensare, l’assunzione di un farmaco non è e non deve essere mai considerata un gesto banale: un’attenzione da seguire a maggior ragione durante la gravidanza e l’allattamento, periodo in cui il farmaco può giungere al feto o essere assorbito dal bambino attraverso il latte materno.

Per questo motivo, quando un medico deve prescrivere un farmaco di cui è noto il possibile effetto teratogeno, ovvero di poter provocare danni al feto, deve avvertire la donna sui rischi connessi a una gravidanza durante la terapia e sulla necessità di usare un valido sistema anticoncezionale. Questo rischio è chiaramente indicato nel foglietto illustrativo (puoi verificarlo scaricando il foglietto dalla nostra banca dati farmaci). Sono farmaci di questo tipo, per esempio, l’isotretinoina, utilizzato per il trattamento dell’acne; la talidomide, usata per il trattamento di alcuni tumori e l’acido valproico, antiepilettico. 

Che cosa fare se insorge un problema di salute durante la gravidanza

Può accadere che durante la gravidanza ci sia bisogno di curarsi per un disturbo acuto, che può essere un’influenza o un’infezione. Quali farmaci si possono usare?

Contro il dolore (mal di testa e dolori articolari)

Se rimedi non farmacologici (come compresse fredde, riposo, penombra…) non sono sufficienti, in gravidanza normalmente l’antidolorifico di prima scelta è il paracetamolo, considerato sicuro per il feto nelle dosi consigliate e per periodi di cura brevi (sotto i tre giorni).

Da evitare o usare solo sotto stretto controllo medico gli antidolorifici a base di antinfiammatori non steroidei, contenuti in farmaci molto usati e pubblicizzati in televisione, come ibuprofene, ketoprofene e altri: all’inizio della gravidanza potrebbero provocare un aumento del rischio di aborto spontaneo, mentre nel terzo trimestre possono interferire con la formazione dell’apparato circolatorio del feto. Anche l’acido acetilsalicilico è da evitare nel terzo trimestre di gravidanza, per lo stesso motivo.

Contro i sintomi da raffreddamento, come tosse o naso chiuso

  • Per combattere il naso chiuso in generale non è consigliabile ricorrere a farmaci decongestionanti, che possono dare effetti indesiderati, né mucolitici, che hanno scarse prove di efficacia: un rimedio sicuro ed efficace è bere abbondantemente, meglio se liquidi caldi come tè o latte, e umidificare l’aria di casa, in modo da fluidificare il muco e renderlo più facile da espellere;
  • La tosse è un sintomo utile a liberare le vie respiratorie e non c’è bisogno di combatterla se non provoca fastidio particolare; se però impedisce di dormire o comunque infastidisce molto si può ricorrere a un sedativo per la tosse a base di destrometorfano; da ricordare però anche che il semplice miele ha un’efficacia sedativa contro la tosse che in base a studi clinici si è dimostrata pari a quella del destrometorfano.

Contro la stitichezza

Il rimedio più consigliabile è modificare l’alimentazione, bevendo molto, assumendo cibi ricchi di fibra, come verdura, cereali integrali e frutta e praticando regolarmente attività fisica.

Se fosse necessario comunque ricorrere occasionalmente a un lassativo, è consigliabile scegliere i farmaci che non vengono assorbiti dall’intestino.

  • I più consigliabili sono i lassativi di massa a base di fibre vegetali (psyllium, agar, metilcellulosa, carbossicellulosa).
  • Si possono assumere anche lassativi osmotici (ad esempio lattulosio).
  • Da evitare i lassativi a base di senna, che possono stimolare le contrazioni dell’utero

È importante ricordare che l’uso dei lassativi non deve superare i due-tre giorni, per non rischiare di irritare la mucosa intestinale.

In caso di nausea e bruciori di stomaco

La nausea è una condizione abbastanza comune nei primi tre mesi di gravidanza, ma in seguito nella maggioranza dei casi scompare spontaneamente. Per combatterla o ridurla di solito è sufficiente fare pasti piccoli e frequenti, bere frequentemente piccole quantità di acqua, evitare cibi grassi e piccanti e attività stressanti. Se la nausea diventa persistente e molto fastidiosa, bisogna consultare il ginecologo per farsi eventualmente prescrivere un farmaco.

Contro il bruciore di stomaco si possono assumere antiacidi a base di magnesio, evitando quelli a base di sodio.

In caso di infezioni

Per tutte le condizioni che rendono necessario il ricorso a un antibiotico è necessario consultare il medico che potrà prescrivere il farmaco più consigliabile durante la gravidanza all’interno della categoria degli antibiotici. Tra gli antibiotici, l’amoxicillina e l’ampicillina (penicilline) sono i farmaci di prima scelta durante gravidanza e allattamento.

Che cosa fare se la mamma ha un problema di salute cronico preesistente alla gravidanza?

  • È importante che la futura mamma che assume regolarmente farmaci discuta in anticipo con il medico la sua intenzione di iniziare una gravidanza, in modo che si possa stabilire insieme un progetto di cura definito fra lo specialista che segue il disturbo cronico, l’ostetrico-ginecologo e il medico di medicina generale.
    In questo modo la futura mamma sarà informata in modo corretto su quali farmaci dovrà assumere, a quali dosi e seguendo quali eventuali precauzioni.
  • È molto importante non interrompere le cure di propria iniziativa all’inizio della gravidanza, non solo a tutela della salute della mamma, ma perché i problemi di salute della mamma potrebbero ricadere sul feto.
  • È importante anche fidarsi di quanto stabilito con il medico e non modificare di propria iniziativa le cure: in caso di effetti indesiderati, è bene parlarne tempestivamente con il medico.

Si possono prendere supplementi vitaminici in gravidanza?

In gravidanza (e anche nei tre mesi precedenti, se la gravidanza è programmata) è necessario assumere regolarmente per i primi tre mesi acido folico, una vitamina che riduce fortemente il rischio di difetti congeniti nel feto.

Non è indicata invece l’assunzione di supplementi vitaminici o di altro tipo, a meno che non siano prescritti dal medico per una carenza specifica diagnosticata.
Una alimentazione equilibrata, ricca di frutta e verdura, in cui non manchi alcun componente (cereali, latticini, uova, carne o pesce) è sufficiente a fornire tutte le vitamine necessarie. Un eccesso di alcune vitamine (tra cui vitamina A e vitamina D) dovuto all’assunzione di supplementi può invece essere dannoso per il feto.

Alcuni consigli generali su come scegliere e usare farmaci durante l’allattamento

In linea di massima, i farmaci passano nel latte in quantità molto piccola e normalmente l’assunzione di un farmaco non rende necessario interrompere l’allattamento al seno, che è l’opzione migliore per mamma e bambino sotto tutti i punti di vista.

Prima di assumere un farmaco durante l’allattamento è sempre opportuno consultare il medico.

In generale si possono dare alcuni consigli

1. Vanno assunti solo i farmaci indispensabili, anche i farmaci da banco devono essere prescritti dal medico

2. Scegliere i farmaci in uso da più tempo, per cui vi è più esperienza clinica, evitando i farmaci da poco immessi sul mercato.

3. Assumere il farmaco al minimo dosaggio terapeutico efficace e per il tempo consigliato dal medico.

4. Assumere il farmaco subito dopo la poppata. Se il farmaco viene assunto una volta al di, assumerlo dopo la poppata che precede il riposo notturno.