Gli acconti d'imposta per il 2025 nel 730: il quadro F
Oltre al saldo delle imposte dovute per l'anno appena trascorso, lo Stato spesso chiede di pagare un acconto per le imposte relative all'anno in corso. Quando viene trattenuto il secondo acconto sulla busta paga? Come si pagano saldo e primo acconto se non c'è un sostituto d'imposta? Cerchiamo di capire come si calcolano gli acconti delle imposte, quando vengono trattenuti e come fare a non pagarli.

In base al risultato del 730 sui redditi dello scorso anno, lo Stato chiede ai contribuenti di pagare l'acconto per l'anno in corso, che è pari al 100% delle imposte che risultano dovute. Questo avviene perché lo Stato parte dal presupposto che quel che è successo l'anno passato è destinato a ripetersi anche per l'anno in corso, di conseguenza per evitare di riscuotere le imposte in ritardo le chiede con largo anticipo. In ogni caso, il prossimo anno, in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi per l'anno in corso l'acconto versato quest'annoviene sottratto alle imposte dovute.
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Per continuare a leggere oPer pagare gli acconti nel 730 bisogna risultare a debito con le imposte dovute per l’anno in corso, cioè deve risultare che durante l’anno non sono state versate tutte le imposte calcolate in rapporto al reddito prodotto. In base all’entità del debito residuo si calcolano quanti acconti sono dovuti.
Per calcolare l'acconto l'Irpef esistono varie casistiche:
- se il debito è inferiore a 51,65 euro, non si versa nessun acconto;
- se il debito è superiore a 51,65 euro, il Fisco chiede il 100% del debito come acconto per quest’anno;
- se il debito è inferiore a 257,52 euro, sarà trattenuto come acconto unico a novembre;
- se il debito è superiore a 257,52 euro, tratterranno il 40% dell’acconto nella prima busta paga o pensione utile, che varia in base al mese di presentazione del 730 e il restante 60% a novembre.
Addizionale comunale
Oltre all’acconto Irpef è dovuto anche l’acconto sull’addizionale comunale all’Irpef dovuta per l'anno in corso, calcolata sul reddito dello scorso anno. Normalmente questo acconto viene trattenuto dal datore di lavoro, ma se questi non lo fa o lo fa in misura inferiore, verrà calcolato l’acconto pari al 30% dell’addizionale dovuta in base all’aliquota deliberata dal Comune dove si ha la residenza al 1° gennaio 2025.
Cedolare secca
Anche il versamento della cedolare secca sull’affitto richiede un acconto pari al 100% dell'imposta dovuta per l’anno scorso. Le regole per dividere gli importi tra primo e secondo acconto sono gli stessi dell’Irpef.
Chi sottoscrive questo regime di favore nella seconda parte dell'anno, si trova a versare un acconto per l'anno in corso di parecchio inferiore a quanto dovuto per tutta l'annualità, infatti viene calcolato solo sui mesi di reale locazione. Per questo motivo è bene ricordarsi che in sede di presentazione del 730 relativo ai redditi del 2024 il totale da pagare sarà piuttosto salato, perché corrisponde a quasi l’intera imposta dovuta per l'anno passato più il 100% della stessa come acconto sul 2025.
Versare il primo acconto senza sostituto d'imposta
Chi presenta il 730 senza sostituto d'imposta deve versare il primo acconto entro il 30 giugno 2025 o entro il 30 luglio 2025 aggiungendo lo 0,4% al dovuto a titolo di interesse.
Per fare il versamento si utilizza il prospetto riepilogativo del 730 in cui viene compilata anche la sezione dedicata al modello F24, con i codici e gli importi relativi. Il pagamento può esser fatto tramite banca o posta scegliendo sedi fisiche o usando i canali telematici oppure tramite il sito dell'Agenzia delle entrate.
La rateazione del primo acconto senza sostituto
Per chi ha il sostituto d'imposta le rate vengono addebitate mensilmente sulla busta paga o sulla pensione. Chi presenta il 730 senza sostituto d'imposta deve scegliere la rateazione del primo acconto e del saldo ricordandosi che le date di pagamento scadono:
Rata | Versamento I rata 30 giugno |
Interessi | Versamento I rata 30 luglio |
Interessi |
---|---|---|---|---|
1 | 30-giu | 0% | 30-lug | 0 |
2 | 16-lug | 0,18 | 20-ago | 0,18 |
3 | 20-ago | 0,51 | 16-set | 0,51 |
4 | 16-set | 0,84 | 16-ott | 0,84 |
5 | 16-ott | 1,17 | 17-nov | 1,17 |
6 | 17-nov | 1,5 | 16-dic | 1,5 |
7 | 16-dic | 1,83 |
Di fatto la scelta può esser fatta su 7 rate invece che su 6 come per i dipendenti e i pensionati, ricordandosi però che in caso di rateazione massima il 30 novembre scadrà anche il termine per il pagamento del secondo acconto, che non può esser rateizzato e di conseguenza in quel periodo ci si potrebbe ritrovare a dover versare un importo rilevante.
Per chi inizia a pagare a luglio la rateazione deve esser fatta prendendo il totale da versare e maggiorandolo dello 0,4%, all'importo ottenuto vanno poi applicati gli interessi relativi alla rata che si sta versando, come riportati in tabella.
Gli acconti vengono trattenuti sulla busta paga o sulla pensione e, in entrambi i casi, qualora ci fossero più sostituti d’imposta che devono occuparsi della trattenuta è il lavoratore o il pensionato che deve scegliere a chi affidarsi in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi.
Il primo acconto per l’anno in corso e il saldo delle imposte dovute per l’anno passato devono esser versati a partire dalla prima busta paga o pensione utili dopo la presentazione del 730. Poiché questi importi possono esser rateizzati fino al 30 novembre, è bene presentare quanto prima il modello 730 e non attendere la scadenza del 30 settembre per poter usufruire di un maggior numero di mesi per rateizzare.
Il secondo o unico acconto deve esser trattenuto sulla busta paga o sul cedolino di novembre senza possibilità di rateazione. Qualora lo stipendio o la pensione non fossero sufficienti a coprire il dovuto, la parte non versata sarà trattenuta sulle mensilità successive. Ricorda però che a fine anno, se dovessero risultare ancora debiti con il fisco che non sei riuscito a coprire con lo stipendio o con la pensione, è obbligatorio versare in autonomia con un F24 la parte residua del debito.
In caso di 730 senza sostituto il secondo acconto deve essere versato entro il 1° dicembre 2025 (la scadenza naturale è il 30 novembre che nel 2025 è di domenica)
A certe condizioni è possibile annullare gli acconti, in particolare il secondo, che verrà trattenuto a novembre. Infatti, se durante la presentazione del 730 è possibile scegliere di non pagare del tutto o solo in parte gli acconti delle imposte, compilando il modello come descritto nel paragrafo successivo, per il secondo acconto si può aspettare il 10 ottobre 2025 e comunicare al datore di lavoro di non addebitarlo a novembre. In questo modo è possibile avere maggior certezza sull’andamento dell’anno fiscale, anche perché il mancato pagamento degli acconti dovuti viene pesantemente sanzionato dal Fisco.
Un esempio
Se nel 2024 hai cambiato lavoro e non hai fatto conguagliare i redditi all’ultimo datore di lavoro, il saldo di imposte che pagherai sarà piuttosto salato. Il Fisco dà per scontato che se quest’anno il tuo conguaglio è a debito, lo stesso accadrà l’anno prossimo: per questo motivo ti chiede di versare l’acconto sui redditi dell’anno in corso. Tuttavia, nel nostro esempio, a meno che nel 2025 non si cambi di nuovo lavoro, il conguaglio non sarà certo così oneroso. Quindi, chi si trova in una situazione simile può decidere di non versare o versare in misura ridotta l’acconto per l’anno successivo.
Nel quadro F, sezione I vanno indicati gli acconti versati per il 2024, nel 730 precompilato devono esser già indicati dal Fisco che li riporta in base a quanto gli risulta in anagrafe tributaria come associato al codice fiscale del dichiarante.
Nel rigo F1 indicare i versamenti di acconto relativi al 2024 per Irpef, addizionale comunale e cedolare secca, al netto di eventuali maggiorazioni dovute per la rateazione o per pagamenti in ritardo.
- A colonna 1, se è stato presentato il modello 730/2024, riportare l’importo indicato nel punto 121 della CU. Se il versamento di acconto è stato eseguito autonomamente, riportare l’importo indicato nel modello F24 con il codice tributo 4033 e l’anno 2024. Se nel 2024 è stato presentato un modello 730/2024 senza sostituto riportare l’importo indicato nel rigo 141 del modello 730-3/2024 sommando quanto eventualmente versato con l'F24 con il codice tributo 4033 e l’anno 2024.
- A colonna 2, se è stato presentato il modello 730/2024 riportare l’importo del punto 122 della CU. Chi ha presentato il 730/2024 senza sostituto o ha utilizzato il modello F24 per il pagamento delle imposte deve indicare l'importo che ha il codice tributo 4034 e l'anno 2024.
- A colonna 3 se è stato presentato il modello 730/2024 riportare l’importo del punto 124 della CU. Chi ha presentato il 730/2024 senza sostituto o ha utilizzato il modello F24 per il pagamento delle imposte deve indicare l'importo che ha il codice tributo 3843 e l'anno 2024
- A colonna 5 se è stato presentato il modello 730/2024 riportare l’importo del punto 126 della CU. Chi ha presentato il 730/2024 senza sostituto o ha utilizzato il modello F24 per il pagamento delle imposte deve indicare l'importo che ha il codice tributo 1840 e l'anno 2024.
- A colonna 6 se è stato presentato il modello 730/2024 riportare l’importo del punto 127 della CU. Chi ha presentato il 730/2024 senza sostituto o ha utilizzato il modello F24 per il pagamento delle imposte deve indicare l'importo che ha il codice tributo 1841 e l'anno 2024.
In cao di dichiarazione congiunta, ogni coniuge deve compilare il proprio quadro F. Se anche la precedente dichiarazione era stata presentata in forma congiunta è possibile ricavare dalla CU 2025 gli importi degli acconti dovuti da ciascuno dei due coniugi. Se risulta compilato il rigo 114 del prospetto di liquidazione modello 730-3/2024, il versamento effettuato con l'F24 va imputato tra i due coniugi in misura proporzionale agli importi indicati nei righi 94 e 114 del prospetto di liquidazione modello 730-3/2024.
Chi non vuole versare acconti deve compilare la sezione V del quadro F, ecco come si deve fare:
- per non versare nulla in acconto Irpef, barra la casella 1 del rigo F6;
- per versare un acconto Irpef inferiore a quello risultante dal 730, non barrare la casella 1, ma indica nella casella 2 la somma che ti deve essere trattenuta dal sostituto d’imposta nel corso del 2025;
- per l’acconto dell’addizionale comunale 2025: se non vuoi versarlo, barra la casella 3 del rigo F6; se vuoi versarne solo una parte, indicala nella colonna 4;
- per l’acconto della cedolare secca 2025: se non vuoi versarlo, barra la casella 5 del rigo F6; se vuoi versarne solo una parte, indicala nella colonna 6.
La colonna 7 del rigo F6 è dedicata a chi intende rateizzare quanto dovuto al Fisco a titolo di saldo e primo acconto per Irpef, addizionali e cedolare. Indica in quante rate vuoi fare i versamenti (da 2 a 6, massimo 5 per i pensionati). In questa casella il sostituto d’imposta che effettua il conguaglio sulla tua busta paga calcolerà gli interessi dovuti per la rateizzazione, pari allo 0,33% mensile.
Le colonne dalla 8 alla 13 servono a versare meno acconti relativamente alle imposte sulle criptoattività, sull'IVIE e sull'IVAFE che risultano dal quadro W. In particolare:
- barra la colonna 8 se non vuoi versare l'acconto sulle criptoattività per il 2025;
- indica a colonna 9 il minor acconto sulle criptoattivita per il 2025 che vuoi versare tramite F24;
- barra la colonna 10 se non vuoi versare l'acconto IVIE per il 2025;
- indica a colonna 11 il minor acconto IVIE per il 2025 che vuoi versare tramite F24;
- barra la colonna 12 se non vuoi versare l'acconto IVAFE per il 2025;
- indica a colonna 9 il minor acconto IVAFE per il 2025 che vuoi versare tramite F24;
Il rigo F8 è dedicato alle ritenute versate sulle locazioni brevi. In questo rigo devi indicare le ritenute riportate al punto 20 nel quadro dedicato alle locazioni brevi della CU, che ti ha consegnato l'intermediario immobiliare. Le ritenute sono quelle relative ai redditi da locazione che hai indicato nel quadro B o D per i quali nella relativa casella del punto 4 è indicato "2024". Se nella CU 2025 al punto 4 è indicato l’anno 2023, riporta le ritenute indicate nel punto 20, salvo che non siano già state indicate nella dichiarazione dei redditi dell'anno scorso. Se nella CU 2025 al punto 4 è indicato l’anno 2025, le ritenute andranno indicate nella dichiarazione dei redditi dell'anno prossimo.
Se hai una CU 2024 in al punto 4 era stato indicato il 2024, indica le ritenute indicate al punto 20 e relative ai redditi indicati nel quadro B.
Se hai più CU o sono compilati più righi dello stesso quadro, indica la somma delle ritenute.