Superbonus, per i redditi bassi arriva il rimborso speciale: fino al 100%
Un ulteriore rimborso del 10%, che si aggiunge al 90% del Superbonus, destinato ai redditi più bassi che effettuano in casa o in condomino interventi di efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici. Mentre si discute del destino del Superbonus e dei cantieri bloccati del 110%, Il Ministero delle finanze apre alle famiglie più in difficoltà. Ecco chi può chiederlo e fino a quando si può fare.
- contributo tecnico di
- Tatiana Oneta

In un momento in cui il superbonus è nell’occhio del ciclone e presumibilmente non verrà rinnovato se non per le fasce di reddito più basse, il Governo ha deciso di sostenere l’investimento nella riqualificazione della casa o del condominio proprio delle persone più in difficoltà, aggiungendo il 10% di rimborso al già previsto 90%.
Con un decreto di fine agosto il MEF (Ministero dell’economia e delle finanze), infatti, ha stanziato un fondo di 20 milioni di euro da destinare a chi effettua lavori agevolati con il Superbonus al 90% nel 2023 e possiede redditi bassi. Il bonus integrativo speciale può arrivare al 10% delle spese relative a lavori, effettuati su case singole o in condominio. In pratica, con questo contributo si arriva al rimborso del 100% della spesa sostenuta.
Si tratta però di una possibilità temporanea: questa integrazione ha validità fino al 31 ottobre 2023 e bisogna richiederla all’Agenzia delle entrate entro questa data.
Chi può ottenere il bonus integrativo
Partiamo dal ricordare che, come abbiamo indicato nel nostro speciale sul Superbonus, la detrazione al 90% vale per le spese sostenute nel corso del solo 2023, dal 2024 il superbonus dovrebbe scendere al 70% per poi ridursi al 65% nel 2025 per i condomini. Diciamo dovrebbe perché al momento il dibattito è molto acceso e non si esclude l’eliminazione della misura perché è costata e continua a costare troppo per le tasche del Governo e di conseguenza degli italiani.
Per questo motivo chi possiede i requisiti è bene che si attivi per ottenere anche questo contributo che è destinato alle persone fisiche che agiscono al di fuori dell’attività d’impresa e che devono:
- avere un reddito massimo di 15 mila euro, determinato con il metodo del quoziente, introdotto per verificare la possibilità di accesso al Superbonus da parte dei proprietari di unità singole;
- essere proprietario o possedere un diritto reale di godimento sull’abitazione da ristrutturare o che faccia parte del condominio che eseguirà i lavori;
- l'unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale del richiedente.
Quali spese recuperano il 10%
Per ottenere il rimborso ulteriore del 10% occorre aver effettuato spese che rientrano nell’agevolazione del Superbonus al 90% tra il 1° gennaio e il 31 ottobre 2023. Per avere la certezza della data si fa riferimento al bonifico e non alla fattura. Attenzione però ai limiti di spesa:
per gli interventi effettuati sulla propria abitazione il 10% si calcola sull’ammontare della spesa sostenuta;
per gli interventi condominiali il limite massimo di spesa su cui si recupera il 10% è di 96 mila euro, quindi 9.600 euro.
Il contributo spetta anche se la detrazione del superbonus sia stata ceduta o si sia ricevuto lo sconto in fattura.
Se la spesa è stata sostenuta da più persone il rimborso spetta pro quota, pertanto, per capire quanto spetta a ciascuno, si deve calcolare la percentuale di spesa sostenuta da ognuno in rapporto alla spesa totale.
Come fare domanda
Per ottenere il contributo del 10%, bisogna trasmettere telematicamente entro il 31 ottobre 2023 una richiesta all'Agenzia delle Entrate nella quale si attesta il possesso dei requisiti richiesti dalla norma. Attualmente ancora non è disponibile il punto di accesso al sito dell’Agenzia in cui inserire la richiesta. In ogni caso saranno necessari la SPID, CIE o CNS per il login nella propria area personale e il proprio codice Iban per ottenere l’accredito del contributo sul proprio conto corrente. Se non hai ancora l'identità digitale puoi leggere i nostri articoli per scoprire come scegliere e ottenere la SPID, o come richiedere la Carta d'identità elettronica. Ricordati comunque che, in alternativa al fai da te, è possibile rivolgersi a un professionista qualificato o a un CAF.
A quanto ammonta il reale rimborso
Come abbiamo visto, spetta il rimborso del 10% della spesa sostenuta, infatti, questo è l’importo che andrà indicato nella domanda da presentare all’Agenzia delle entrate.
Tuttavia, l'Agenzia delle Entrate, sulla base delle domande ricevute e della dotazione del fondo di 20 milioni di euro determina l'ammontare del contributo da erogarsi a ciascun richiedente. Questo significa che il 10% è il massimo ottenibile, ma non è detto che si arrivi a questa percentuale qualora le richieste fossero molte si potrebbe scendere. Infine, qualora il fondo fosse completamente insufficiente, verranno rimborsati per primi i contribuenti che hanno sostenuto prima le spese, quindi si andrà in ordine cronologico di pagamento del bonifico, non di presentazione della domanda.