Misure a sostegno del potere d’acquisto

Pubblicato il 16 ottobre 2025
Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni

Il potere d’acquisto cala di anno in anno, urgono misure per sostenere i consumatori alle prese con il carovita. La legge di bilancio è il momento giusto per destinare risorse dove servono. Altroconsumo ha presentato una serie di proposte, senza dimenticare uno dei problemi principali: la sanità e le liste d’attesa.

Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni
mano usa calcolatrice

Negli ultimi cinque anni i salari reali hanno perso più del 10 per cento di potere d’acquisto. Sono i dati Istat del rapporto 2025 a dirlo, fotografando perfettamente quello che è accaduto dal 2019 in poi, periodo caratterizzato da una serie di emergenze (il Covid, la crisi energetica, le guerre) che hanno avuto ripercussioni anche sui prezzi.

La legge di bilancio è il momento giusto per prendere in considerazione le misure necessarie ad alleviare le difficoltà delle famiglie. Altroconsumo ha presentato un pacchetto di proposte finalizzate proprio a supportare le persone alle prese con il carovita. Parliamo di misure fiscali (dalle nuove aliquote Irpef, che devono essere guidate da principi di equità, al taglio del cuneo fiscale), di servizi (indennizzi automatici quando accadono interruzioni importanti, dalle banche alle ferrovie), di sostegno alle spese legate ai figli (dai libri scolastici ai seggiolini auto), di misure generali per sostenere le spese quotidiane, come i buoni pasto e la componente fiscale delle bollette di luce e gas. Trovate il dettaglio delle nostre richieste nelle pagine seguenti.

Misure necessarie per aiutare i cittadini sul tema specifico del potere d’acquisto, da affiancare a quelle che sono necessarie a fronteggiare una delle principali emergenze del nastro paese: la sanità. Il problema delle liste d’attesa richiede interventi consistenti e tempestivi, e la legge di bilancio se ne deve occupare.

Dove trovare le risorse per tutto questo? C’è un dato significativo: soltanto il 43% degli italiani paga l’Irpef. Significa che l’evasione fiscale è un elemento di iniquità importante: il bene comune va costruito con il contributo di tutti, secondo le capacità di ciascuno. È un principio costituzionale che non può (più) rimanere solo sulla Carta.