Taglio del cuneo fiscale per i dipendenti: arrivano a luglio 60 euro in più in busta paga. Ecco a chi spettano
In molti già parlano di “bonus dipendenti”, ma in realtà i soldi in più che da luglio entreranno nelle tasche dei lavoratori dipendenti (almeno quelli con i redditi più bassi) altro non sono che il risultato del taglio del cuneo fiscale voluto dal Governo con l’ultimo Decreto lavoro. Gli stipendi, infatti, saranno più alti grazie alla riduzione dei contributi previdenziali del 6% e del 7% (per chi ha un reddito fino a 25.000). Ecco quali sono i lavoratori interessati e come aumentano gli stipendi.
- contributo tecnico di
- Tatiana Oneta
- di
- Roberto Usai

Già con la manovra di bilancio il Governo aveva prorogato a tutto il 2023 lo sconto sui contributi previdenziali dei lavoratori dipendenti, introdotta da Draghi nel 2022. Ora, con il decreto Lavoro, discusso simbolicamente in Consiglio dei Ministri il primo di maggio, vengono aumentati gli sconti contributivi per i lavoratori che possiedono un reddito lordo fino a 35 mila euro. Infatti, la riduzione dei contributi che partirà dal 1° luglio e durerà fino a fine anno riguarda tutti i lavoratori dipendenti con reddito lordo annuo fino a 35 mila euro che passeranno dall’attuale riduzione del 2% al 6%, chi invece, ha un reddito lordo annuo fino a 25 mila euro può contare su uno sconto di 7 punti percentuali rispetto agli attuali 3.
Chi ha diritto allo sconto: le simulazioni
Partiamo da un fattore importante: questa riduzione dei contributi pensionistici versati non ha effetto per il calcolo delle prestazioni pensionistiche future e non vale per la tredicesima. Il beneficio, essendo fisso e in percentuale uguale per tutti, ovviamente avvantaggia maggiormente i redditi più alti tra coloro che ne hanno diritto, quindi, l’aumento maggiore in busta paga lo avranno coloro che hanno lo stipendio più alto.
Il taglio del 7%
L’esonero contributivo spetta a tutti i lavoratori dipendenti, esclusi i lavoratori domestici, che abbiano una retribuzione mensile inferiore a 1.923 euro lordi, parametrata su 13 mensilità. In pratica lo sconto sui contributi del 7% viene applicato per il secondo semestre 2023.
Vediamo nella tabella seguente come si traducono gli aumenti sugli stipendi, considerando 13 mensilità (i conti non considerano l’effetto delle addizionali ed eventuali altre situazioni particolari come l’applicazione dei contributi ridotti per alcune aziende).
Stipendio lordo annuo | Fino a dicembre 22 | Retribuzione mensile fino al 30 giugno | Retribuzione mensile da luglio | Differenza luglio | Totale da inizio anno |
---|---|---|---|---|---|
10.000 | 681 | 698 | 722 | 24 | 41 |
15.000 | 949 | 975 | 1.011 | 36 | 62 |
20.000 | 1.284 | 1.314 | 1.355 | 41 | 71 |
25.000 | 1.513 | 1.551 | 1.602 | 51 | 89 |
Il taglio del 6%
L’esonero contributivo spetta a tutti i lavoratori dipendenti, esclusi i lavoratori domestici, che abbiano una retribuzione mensile inferiore a 2.692 euro lordi, parametrata su 13 mensilità. In pratica lo sconto sui contributi del 7% viene applicato per il secondo semestre 2023.
Vediamo nella tabella seguente come si traducono gli aumenti sugli stipendi, considerando 13 mensilità (i conti non considerano l’effetto delle addizionali ed eventuali altre situazioni particolari come l’applicazione dei contributi ridotti per alcune aziende).
Stipendio lordo annuo | Fino a dicembre 22 | Retribuzione mensile fino al 30 giugno | Retribuzione mensile da luglio | Differenza luglio | Totale da inizio anno |
---|---|---|---|---|---|
30.000 | 1.742 | 1.773 | 1.834 | 61 | 91 |
35.000 | 1.945 | 1.975 | 2.036 | 61 | 91 |
40.000 | 2.141 | 2.141 | 2.141 | 0 | 0 |
Taglio del cuneo fiscale: come cambiano gli stipendi
Per capire come cambiano gli stipendi dobbiamo partire dal nostro lordo previdenziale, ovvero lo stipendio pieno e su cui vengono calcolati i contributi, e non al lordo fiscale. Da quanto viene corrisposto dal datore di lavoro bisogna infatti togliere prima i contributi previdenziali (che, senza sconti ammontano a 9,49% dell'imponibile previdenziale), sul netto a questo punto si applicano le imposte (Irpef, addizionali regionale e comunale) e le detrazioni da lavoro, così da ottenere il netto in busta paga.