Bonus Natale da 100 euro ai dipendenti: si allarga la platea
Il bonus da 100 euro destinato ai lavoratori dipendenti con un reddito sotto i 28 mila euro arriverà con la tredicesima a chi ha coniuge e almeno un figlio a carico. Il Governo però ha trovato i fondi per estendere la platea dei destinatari includendo anche i dipendenti che hanno solo il figlio a carico, salta quindi l’obbligo di avere anche il coniuge a carico. Ma attenzione perché dovrà essere richiesto dal lavoratore. Ecco quello che c'è da sapere sul funzionamento di questa misura.

Con l’ultimo Consiglio dei ministri, il Governo ha esteso la platea dei destinatari del bonus Natale anche a chi non ha il coniuge a carico. Viene così risolta una delle criticità sollevate al provvedimento che escludeva i nuclei monogenitoriali. Chi sperava che gli ulteriori destinatari potessero essere anche altri soggetti precedentemente esclusi, rimane però deluso perché ad esempio i collaboratori o gli incapienti rimangono ancora a bocca asciutta.
Con la nuova stesura è stata valutata ed eliminata la doppia erogazione, che sarebbe accaduta qualora due genitori che percepiscano entrambi meno di 28 mila euro avrebbero ottenuto 100 euro ciascuno. Quel che però, ancora una volta manca nel provvedimento è la valutazione del nucleo familiare, perché se una famiglia di 3 persone è composta da due genitori che lavorano guadagnando entrambi fino a 28.000 euro ciascuno (per un reddito complessivo di 56 mila euro ndr), ottiene 100 euro mentre se nella stessa famiglia lavora un solo genitore che guadagna. Questa situazione sommata a una maggiore tassazione e a una riduzione proporzionale delle detrazioni, a conti fatti comporta una minor disponibilità economica netta per la famiglia.
Peggio ancora avviene se un genitore guadagna meno di 28 mila euro e l’altro ha un reddito molto elevato, il bonus viene comunque riconosciuto al primo. In pratica, ancora una volta il legislatore non riesce a conciliare il reddito guadagnato dai componenti del nucleo familiare con la reale disponibilità economica complessiva dello stesso.
La norma prevede l’erogazione di 100 euro netti nelle buste paga di dicembre 2024 dei lavoratori dipendenti con un reddito sotto i 28 mila euro (per i quali, lo ricordiamo è già disponibile anche il Bonus Irpef). Vediamo quindi come ottenerli.
Torna all'inizioBonus 100 euro: i requisiti
I 100 euro spettano a chi rispetta le seguenti condizioni:
- avere un reddito complessivo da lavoro dipendente fino a 28 mila euro nel 2024. Non rileva che il contratto sia a tempo determinato o indeterminato;
- avere almeno un figlio a carico. In questo caso però il dipendente non deve essere sposato;
- non essere incapiente, cioè avere imposte sul reddito da pagare. Questo significa che se l’imposta calcolata sui redditi da lavoro dipendente è inferiore alle detrazioni da lavoro che spettano al contribuente il bonus non viene erogato;
- essere l’unico tra i due genitori o conviventi non separati a richiedere il bonus.
Sono esclusi dal bonus 100 euro i titolari di contratti di lavoro assimilati a quelli di lavoro dipendente, come le collaborazioni a progetto.
Bonus Natale, per i separati raddoppia
Il decreto che contiene il Bonus Natale prevede che il bonus 100 euro non spetti al lavoratore dipendente coniugato o convivente il cui coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, o convivente sia beneficiario della stessa indennità. Per questo motivo sembrerebbe che in caso di separazione, divorzio ma anche per gli ex conviventi in caso di cessazione di questo rapporto, il bonus spetti a entrambi i genitori qualora singolarmente ne ricorrano i requisiti.
Torna all'inizio100 euro netti in busta paga o nel 730
A differenza della prima stesura della norma che riconosce il bonus Natale 100 euro, che avrebbe tassato l’importo, il bonus arriva interamente in busta paga ed è esente da imposte. L’unico taglio che potrebbe avvenire è per chi non ha lavorato tutto il 2024, infatti, il bonus viene riparametrato al periodo di lavoro dipendente svolto nel 2024. Questa condizione non riguarda però chi svolge lavoro part time in qualsiasi forma.
Se il bonus per qualche ragione non dovesse esser stato corrisposto dal datore di lavoro, questo sarà riconosciuto in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi, sempre che sussistano tutti i requisiti che abbiamo visto.
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Bonus 100 euro nella tredicesima
Il bonus 100 euro arriva in tempo per comprare i regali di Natale, infatti viene erogato insieme alla tredicesima. A differenza di quanto precedentemente dichiarato quindi, il bonus anticipa e arriva circa a metà dicembre. Attenzione però, come per i redditi da lavoro dipendente, per il calcolo del limite di reddito di 28 mila euro si considerano anche i redditi da lavoro corrisposti entro il 12 gennaio 2025.
Inoltre, in sede di conguaglio dei redditi del lavoratore, il datore di lavoro può recuperare il bonus scalandolo dalla busta paga di dicembre, qualora non sussistano le condizioni reddituali per ottenerlo.
Torna all'inizioCome richiedere il bonus 100 euro nel 2024?
Il bonus 100 euro deve esser richiesto dal lavoratore al datore di lavoro con un’autocertificazione, in cui attesta di possedere tutti i requisiti, sia reddituali che familiari, inserendo anche i codici fiscali di coniuge o convivente e dei figli a carico.
Se il lavoratore ha cambiato datore di lavoro in corso d’anno, insieme all’autocertificazione, deve anche presentare all’attuale datore di lavoro le certificazioni uniche che attestano il reddito percepito con il precedente rapporto di lavoro.
In caso di più rapporti di lavoro in essere, il lavoratore deve scegliere a quale sostituto d’imposta presentare la richiesta del bonus 100 euro. In questo caso, nell’autocertificazione vanno inseriti anche gli altri redditi percepiti e i giorni di lavoro prestati presso gli altri datori di lavoro.
Torna all'inizioBonus Natale: c'è il rischio di doverlo restituire
Se è vero che i regali di Babbo Natale non devono essere restituiti, quando si parla di bonus in busta paga le cose potrebbero cambiare. Come sempre, infatti, alla fine arriva il Fisco a far i conti finali, perché se è vero che il datore di lavoro riconosce questo bonus in base alle informazioni in suo possesso, è solo tramite la dichiarazione dei redditi che si stabilisce se e quanto spetta di bonus.
Infatti, poiché per il riconoscimento del bonus si fa riferimento al reddito complessivo del lavoratore, potrebbe succedere che, quando farà il 730 (qui tutte le istruzioni per compilarlo e tutte le detrazioni applicabili) potrebbe doverlo restituire. Infatti, l’unico reddito che non viene considerato per il raggiungimento del limite di 28 mila euro è quello della casa di abitazione mentre tutti gli altri eventuali redditi vengono presi in considerazione dal Fisco, ad esempio, saranno sommati i redditi da locazione, anche se si è scelto il regime della cedolare secca, i redditi sottoposti ad imposta sostitutiva, come nel caso del regime forfettario ecc…
Poiché, il datore di lavoro non conosce gli altri redditi percepiti dal dipendente, ma basa l’elargizione del bonus 100 euro esclusivamente su quanto gli risulta per il contratto di lavoro, a dicembre il bonus viene riconosciuto, ma a giugno, come la dichiarazione dei redditi dovrà esser restituito. Lo stesso accadrà se entrambi i genitori dovessero richiedere e ottenere il bonus Natale.
In ogni caso, non presentare la dichiarazione dei redditi non è una soluzione valida, infatti, restituire il bonus 100 euro tramite il 730 non prevede l’applicazione di sanzioni o interessi, che verrebbero richiesti tramite cartella esattoriale qualora non si avesse diritto al bonus e non si provvedesse alla sua restituzione.
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