Coinstar: la macchinetta per cambiare le monetine è un salasso
Abbiamo provato Coinstar, il cambiamonete che si trova fuori da ipermercati, supermercati e grandi esercizi commerciali, che le trasforma le monetine da 1 e 2 centesimi in voucer convertibili in banconote. Occhio, però, perché l'operazione ha una commissione di quasi il 10%: se cambi 10 euro, ne perdi quasi 1.

Dal 2018 l’Italia non conia nuove monete da 1 e 2 centesimi di euro. Quelle in circolazione in realtà si possono ancora utilizzare nei pagamenti. Ma nella maggior parte dei casi le monete da 1 e 2 centesimi servono solo a riempirci il portafoglio. Non vengono più accettate neanche dalle macchinette per la sosta dell'auto o da quelle che distribuiscono merende, bibite e caffè. Come fare quindi a sbarazzarsi di loro?
Monetine: i modi per cambiarle
Ci sono diversi modi per cambiare le monetine da 1 e 2 centesimi di euro.
- Si possono portare in banca, alle Poste o presso la Banca d’Italia. Molto spesso, però, le operazioni di cambio in uno di questi istituti sono lunghe e abbastanza complesse.
- I centesimi possono essere usati per pagare nei negozi per un massimo di 50 pezzi per volta (lo dice un Regolamento europeo).
- Si possono cambiare i centesimi inserendoli nelle macchinette cambiamonete di Coinstar.
Cosa sono e come funzionano le macchinette cambiamonete
Le macchinette cambiamonete di Coinstar (società statunitense) raccolgono monetine di qualsiasi tipo (1 e 2 euro; 1, 2, 5, 10, 20, 50 centesimi) fuori da ipermercati, supermercati e grandi esercizi commerciali, dando in cambio un voucher convertibile poi in banconote o monete di valore più elevato. Il voucher va convertito nella stessa giornata del cambio e all’interno dello stesso negozio in cui si trova il contamonete. L’operazione ha una commissione di conteggio pari al 9,9% del valore delle monetine da cambiare.
In Italia, la Coinstar prevede di installare circa 200 macchinette sparse per i punti vendita di tutto il Paese. Per scoprire dove si trovano basta utilizzare il localizzatore presente sul sito dell’azienda. Noi siamo andati in alcuni supermercati di Milano per mettere alla prova queste macchinette e capire se effettivamente funzionano. Ecco com’è andata.
Le nostre prove sul campo
Armati di monetine da 1 e 2 centesimi, siamo andati a fare tre cambi in tre giornate diverse sulla stessa macchinetta in un supermercato milanese.
- Prima prova. Abbiamo inserito nella macchinetta monete per un valore complessivo di 10 euro: 324 monetine da 2 centesimi (6,48 euro) e 352 monetine da 1 centesimo (3,52 euro). Non è necessario separare le monetine, ma consigliamo di inserirle nella macchinetta un po’ per volta altrimenti il meccanismo va in tilt. Una volta terminato, la macchina ci ha consegnato un voucher nel quale viene riportato il numero e il taglio delle monete inserite. Nel nostro caso, il conteggio però è sbagliato. Sul buono, infatti, risultano: 9 pezzi da 5 centesimi che non abbiamo messo; 314 pezzi da 2 centesimi, ma ne abbiamo inseriti 324 pezzi; 350 pezzi da 1 centesimo, ma ne abbiamo insieriti 352 pezzi. Complessivamente la macchina ha contato 23 centesimi in più rispetto ai 10 euro che abbiamo inserito. Su questo valore è stata calcolata la commissione del 9,9% (pari a 1,01 euro). Il voucher ha dunque un valore di 9,22 euro. In cassa, dove abbiamo portato il buono per il cambio ci hanno dato: una banconota da 5 euro, 4 pezzi da 1 euro, 1 pezzo da 20 centesimi e un pezzo da 2 centesimi.
- Seconda prova. Abbiamo inserito nella macchinetta del secondo punto vendita monete per un valore complessivo di 4,21 euro: 115 monetine da 2 centesimi (2,30 euro) e 191 monetine da 1 centesimo. Considerando una commissione del 9,9% (pari a 0,417 euro) il nostro buono doveva valere 3,79 euro, ma la macchina ci ha consegnato un voucher di 3,75 euro. Dunque 4 centesimi in meno.
- Terza prova. Nella macchinetta del terzo supermercato, abbiamo inserito monete per un valore complessivo di 1,30 euro: 6 monete da 2 centesimi e 118 da 1 centesimo. In questo caso non ci sono stati problemi.
Conclusioni
In una sola prova su tre il buono consegnato dalla macchinetta era corretto. In un caso l’importo del voucher era più alto di 23 centesimi, in un altro più basso di 4 centesimi. È sempre meglio quindi fotografare le monetine divise per blocchi omogenei prima di inserirle nella macchinetta. Anche perchè è difficile dimostrare di avere messo nel cambiamonete un importo più alto rispetto a quello riportato sul buono.