Speciali

Bonus genitori separati finalmente operativo, ma manca la piattaforma per richiederlo

Con un ritardo di quasi due anni è diventato operativo il bonus genitori divorziati o separati: fino a 800 euro per un massimo di 12 mesi per i genitori che non riescono più ad avere l'assegno di mantenimento per i figli a causa delle difficoltà economiche causate dal Covid. Manca però ancora la piattaforma per richiederlo e una serie di vincoli rendono la misura piuttosto complessa. Vediamo chi ne ha diritto e come si dovrebbe fare a richiederlo.

28 ottobre 2022
Bonus genitori separati

C’era una volta il bonus genitori separati: era il lontano marzo 2021 quando il Decreto Sostegni aveva destinato dei fondi a questa misura a sostegno dei genitori separati che devono versare l’assegno di mantenimento e vertevano in un periodo di crisi economica dovuta dal Covid. Rimasto lettera morta fino a dicembre dell’anno scorso, il decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio lo aveva ripescato fissando il termine di 60 giorni per emanare il provvedimento per renderlo attuativo. Di giorni ne sono passati quasi 300 e finalmente è stato pubblicato il decreto con la definizione dei criteri e delle modalità per erogarlo.

In pratica, il decreto stabilisce che debba esser erogato un bonus fino a 800 euro come assegno di mantenimento al figlio nel caso in cui i genitori siano separati e quello che ha l’obbligo di versamento dell’assegno ha cessato, ridotto o sospeso l'attività economica a causa della crisi economica dovuta al Covid.

Chi può richiederlo

Il bonus, quindi, deve esser richiesto dal genitore separato o divorziato che vive con figli minori o maggiorenni portatori di handicap grave (art. 3 comma 3 L 104/92) che non hanno ricevuto in tutto o in parte l’assegno di mantenimento da parte dell’altro genitore a causa di uno stato di incapacità economica dovuta all’emergenza Covid.

Il genitore che ne fa richiesta deve versare in uno stato di bisogno, infatti, il suo reddito deve essere inferiore a 8.174 euro, relativamente all’anno in cui non ha ricevuto gli assegni di mantenimento.

Il periodo di riferimento va dall’8 marzo 2020 al 31 marzo 2022.

La situazione economica di chi versa l’assegno

Il genitore che doveva versare gli assegni di mantenimento ai figli deve aver cessato, ridotto o sospeso la propria attività lavorativa a partire dall’8 marzo 2020 per una durata minima di 90 giorni che deve aver comportato una riduzione di reddito pari almeno al 30% di quello percepito nel 2019.

A prescindere dalla situazione economica attuale, lo stato di crisi economica di chi doveva versare l’assegno di mantenimento deve essersi verificato nel periodo dal’8 marzo 2020 al 31 marzo 2022.

A quanto ammonta il bonus

Il bonus arriva fino ad un massimo di 800 euro, che vanno ad integrare la somma da versare a titolo di assegno di mantenimento per i figli. Ad esempio, se l’assegno mensile è di 600 euro e il genitore ne riesce a versare 200, il bonus che spetta sarà di 400 euro. Il bonus spetta per un massimo di 12 mensilità.

L’erogazione del bonus però è limitata dalle disponibilità del fondo che è di 10 milioni di euro e verrà erogato in ordine di presentazione della domanda.

Come fare domanda

L damanda si presenta online tramite il portale che verrà messo a disposizione sul sito del ministero della Famiglia.

Per presentare domanda occorre indicare:

  • i dati anagrafici, codice fiscale e e-mail del richiedente;
  • gli estremi del conto corrente bancario o postale
  • l’importo dell’assegno di mantenimento relativo al periodo dall’8 marzo 2020 al 31 marzo 2022;
  • l’ammontare delle somme non versate a titolo di mantenimento nel periodo del punto precedente dall’altro genitore;
  • se il genitore che non ha versato è lavoratore dipendente. In questo caso serve l’indicazione della sussistenza dell’obbligo disposo dal giudice al versamento diretto in favore del richiedente di parte dello stipendio;
  • il reddito eventualmente percepito nel corso dell’annualità per la quale non è stato corrisposto in tutto o in parte l’assegno;
  • per i contributi da erogare eventualmente per il periodo dal 1° gennaio al 31 marzo 2022 occorre indicare il reddito percepito nel 2021;
  • la dichiarazione attestante il nesso di casualità tra il mancato versamento dell’assegno di mantenimento e l’emergenza Covid come fattore che ha determinato la cessazione, la riduzione o la sospensione dell’attività lavorativa del genitore che doveva versare l’assegno;

Alla domanda vanno allegate la copia della carta d’identità e il titolo dal quale risulta il diritto a percepire l’assegno di mantenimento.