Affitto dell'abitazione principale: come detrarlo nel 730

- di
- Luca Cartapatti
- contributo tecnico di
- Tatiana Oneta
La detrazione viene riconosciuta se il contratto di locazione, per un immobile che hai adibito ad abitazione principale, è stato stipulato ai sensi della Legge 9/12/1998 n. 431.
I documenti da conservare
In generale, la documentazione che è necessario conservare consiste in:
- Contratto di locazione registrato su cui risulti la norma ai sensi della quale è stato stipulato il contratto;
- Autocertificazione nella quale si attesti che l’immobile è utilizzato come abitazione principale.
Casi specifici
Qui prendiamo in esame i casi specifici in cui è possibile recuperare parte dell'affitto pagato tramite la dichiarazione dei redditi.
Contratto di locazione cointestato a più soggetti
Nel caso di contratto di locazione cointestato a più soggetti, la detrazione spetta a ciascuno per la propria quota, considerando il reddito del singolo: pertanto, potrebbero esserci casi in cui solo alcuni cointestatari beneficiano della detrazione perché hanno il reddito sufficientemente basso. Ad esempio, nel caso di marito e moglie cointestatari del contratto di locazione, la detrazione spetta al 50% a ognuno in relazione al loro reddito.
Queste detrazioni sono riconosciute sotto forma di credito d’imposta anche qualora fossi incapiente, cioè quando l’imposta che devi versare al netto delle detrazioni per familiari a carico e per i vari tipi di reddito dichiarato è inferiore alla detrazione che ti spetta.
Affitto in regime convenzionale
La detrazione viene riconosciuta se il contratto di locazione, per un immobile che hai adibito ad abitazione principale, è stato stipulato o rinnovato ai sensi dell’articolo 2, comma 3 e articolo 4, commi 2 e 3, della legge 9 dicembre 1998, n. 431.
Si tratta di contratti cosiddetti “convenzionati”. Questi contratti sono stipulati in base ad accordi locali tra organizzazioni sindacali di categoria e solitamente hanno durata di tre anni rinnovabili di altri due, nei quali si fa espresso riferimento a limiti di canoni compresi in parametri riferiti al tipo di immobile e all’ubicazione.
In nessun caso la detrazione spetta per i contratti di locazione intervenuti tra enti pubblici e contraenti privati.
Per fare un esempio, nel caso di marito e moglie cointestatari del contratto di locazione, la detrazione spetta al 50% a ognuno in relazione al loro reddito.
Queste detrazioni sono riconosciute sotto forma di credito d’imposta anche qualora fossi incapiente, cioè quando l’imposta che devi versare al netto delle detrazioni per familiari a carico e per i vari tipi di reddito dichiarato è inferiore alla detrazione che ti spetta.
Affitto per i giovani
La detrazione viene riconosciuta ai giovani di età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti che hanno stipulato un contratto di locazione ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 431, per un immobile adibito ad abitazione principale. La detrazione spetta per i primi quattro anni di stipula del contratto se vengono rispettate per le condizioni richieste dalla norma per ogni annualità. In particolare:
- se il contratto viene stipulato da più conduttori e solo uno ha i requisiti di età, quest’ultimo potrà fruire della detrazione soltanto per la sua quota;
- l’immobile deve essere diverso da quello destinato ad abitazione principale dei genitori.
Leggi anche: prima casa giovani: meglio un mutuo o l'affitto? Ecco cosa bisogna considerare.
Lavoratori trasferiti per motivi di lavoro
Questa agevolazione spetta ai lavoratori dipendenti (sono esclusi i redditi a questi assimilati) che hanno trasferito la propria residenza nel Comune di lavoro (sia per contratti in essere che per nuove assunzioni) o limitrofi, nei 3 anni precedenti a quello in cui chiedono la detrazione.
La detrazione spetta per i primi tre anni dalla data di variazione della residenza, purché:
- il nuovo Comune di residenza disti dal vecchio almeno 100 chilometri e sia al di fuori dalla propria regione;
- il contratto di locazione si riferisca a un immobile utilizzato come abitazione principale.
In caso di cointestazione del contratto di locazione, la detrazione va divisa tra gli intestatari del contratto in possesso della qualifica di lavoratori dipendenti (ad esempio, in caso di contitolarità tra 3 soggetti, due dei quali lavoratori dipendenti, la detrazione spetta solo a questi ultimi, nella misura del 50% ciascuno tenuto conto dei limiti previsti per i relativi redditi).
Documenti da conservare
Oltre alla documentazione indicata all’inizio, il lavoratore dovrà conservare anche il contratto di lavoro dipendente, oppure la certificazione unica che attesta la qualifica di lavoratore dipendente.
Domande e risposte
È possibile ottenere l’agevolazione anche senza residenza?
No, il credito d'imposta spetta solo se la casa è adibita ad abitazione principale, quindi serve il requisito della residenza.
Chi è senza reddito può richiedere la detrazione affitto?
No, queste agevolazioni sono riconosciute sottoforma di credito d'imposta, che viene erogato anche in caso di incapienza, cioè quando le imposte da pagare sono inferiori al credito che spetta, ma non vengono date in assenza di reddito imponibile.
È prevista la detrazione affitto per i pensionati?
In realtà, le agevolazioni spettano in base al reddito, non alla natura dello stesso, pertanto, se vengono rispettate tutte le condizioni poste dalla normativa, anche i pensionati possono ottenerle.
Se mio figlio studia all’estero, posso richiedere la detrazione?
Sì, la detrazione per gli studenti fuori sede viene riconosciuta anche a chi studia all'estero in un università sita nel territorio di uno Stato membro dell'Unione europea o in uno degli Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo.
Se l’affitto viene pagato in contanti è possibile detrarlo?
No, si recuperano nella dichiarazione dei redditi solo le spese sostenute con mezzi di pagamento tracciabili.