Acqua del rubinetto: l'Ue approva la nuova direttiva. Più sicurezza e trasparenza
A 20 anni dalla precedente normativa, l'Unione europea ha approvato la nuova direttiva sull'acqua potabile. Maggiore trasparenza sulle analisi, informazioni più accessibili e obiettivo ridurre gli sprechi: questi i principi che mirano a garantire alti livelli di protezione della salute, così da incentivare l'utilizzo dell'acqua del rubinetto e limitare la plastica. Se hai dubbi su quella di casa, ora puoi farla analizzare a condizioni vantaggiose.

Analisi più trasparenti, chiarezza e accessibilità delle informazioni e riduzione degli sprechi idrici. Sono questi i principi della nuova direttiva europea sull'acqua potabile approvata il 15 dicembre e che mira a garantire un alto livello di protezione della salute, in modo da incentivare l'utilizzo dell'acqua del rubinetto. Il provvedimento porta una necessaria evoluzione in ambito europeo sulla legislazione sulle acque potabili: ricordiamo infatti che la precedente normativa risale ormai a 20 anni fa.
Direttiva Ue sull'acqua potabile: le novità
La direttiva europea sull'acqua potabile è stata approvata sulla base di due principi cardine:
- Le evidenze scientifiche
vengono prese in considerazione le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità, basate sulle più solide e attuali evidenze scientifiche; - Il principio di precauzione
si segue questo approccio per far sì che l'acqua destinata al consumo umano possa essere bevuta in sicurezza, garantendo alti livelli di protezione.
Da una parte l’approccio dei controlli si basa sulla valutazione del rischio per ottimizzare anche i costi di controllo, sia per gli acquedotti che per gli organismi di controllo. Dall’altra, l’elenco dei contaminanti sotto osservazione si fa più sofisticato e rimane più aperto ad aggiornamenti e adattamenti successivi. La nuova direttiva, inoltre, prenderà direttamente in considerazione anche i materiali a contatto con l'acqua potabile, attualmente regolati separatamente.
La lista dei contaminanti in costante aggiornamento
Il monitoraggio delle acque domestiche passa anche da nuovi contaminanti che devono essere tenuti sotto osservazione: i cosiddetti "interferenti endocrine", in grado di alterare le normali funzionalità ormonali, i residui di farmaci e le microplastiche, le minuscole particelle di plastica che vengono disperse nell'acqua, come quelle lavate via dai vestiti sintetici o dovute all’abrasione dei pneumatici. Tra i parametri microbiologici da tenere sotto osservazione rientrerà anche la legionella, un batterio che - secondo l'Organizzazione mondiale della sanità - è tra i principali responsabili dei problemi sulla salute pubblica legati al consumo dell'acqua di rete. Il principio è che la lista degli elementi venga aggiornata costantemente, sulla base delle evidenze scientifiche e dei loro effetti sulla salute umana, così da aumentare la trasparenza dei controlli e, di conseguenza, anche la fiducia dei cittadini nei confronti dell'acqua di rete. Solo con un accesso facilitato alle informazioni e una maggiore chiarezza i cittadini saranno più invogliati a limitare il consumo di acqua in bottiglia e ridurre così la produzione di rifiuti.
No agli sprechi: gli Stati ridurranno le perdite idriche
Tra gli obiettivi della direttiva, anche quello di contenere gli sprechi. Si cerca di limitare le perdite di acqua nella rete idrica degli acquedotti: saranno gli stessi Stati membri Ue a valutare i livelli e a ridurli se superano una certa soglia. Insomma, l'intento della direttiva è quello di incentivare l'utilizzo dell'acqua del proprio acquedotto, garantendo un monitoraggio costante della qualità da parte delle autorità, ma puntando anche a risparmiare una risorsa che sarà sempre più preziosa, nella crisi climatica. I tempi di entrata in vigore della nuova direttiva sono ancora lunghi: gli stati membri hanno tempo due anni per il recepimento. Nel frattempo, Altroconsumo raccomanda sempre di informarsi sulla qualità della propria acqua di casa, rivolgendosi ai siti web o al servizio clienti del proprio acquedotto. Sempre più acquedotti, infatti, pubblicano sui loro siti web i dati aggiornati sulla qualità dell’acqua che distribuiscono.
Non c’è motivo di dubitare che l’acqua di casa non sia salubre, se acquedotto e ASL la controllano regolarmente. Se i dubbi riguardano però le tubazioni domestiche, la rete condominiale o parti di impianto domestico, può essere utile controllare alcuni valori con analisi personalizzate.
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Per toglierti ogni dubbio puoi utilizzare il nostro servizio di analisi acqua, che permette (tramite un apposito kit) di raccogliere direttamente l'acqua del tuo rubinetto, per poi farla analizzare in un laboratorio specializzato in analisi ambientali. Il test è aperto, con un prezzo agevolato, a tutti coloro che si registrano gratuitamente al sito (diventando nostri Fan), ma con ulteriore sconto per tutti i soci di Altroconsumo. Accedendo con il proprio account (o con il proprio codice socio), si può compilare autonomamente il proprio preventivo, con qualche aiuto nella scelta dei parametri. C’è un “pacchetto base” che comprende tre analisi (durezza, conducibilità e nitrati), al quale si possono aggiungere diversi altri parametri (fino a 37 parametri se si decide per l'analisi completa).