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Olio extravergine di oliva

Trova l'olio extravergine che più si adatta ai tuoi gusti

Non tutte le bottiglie di olio di oliva sono uguali, ma non è solo una questione di gusto personale (c'è a chi piace più amaro, a chi più fruttato per esempio). Ci sono anche altri fattori da tenere in considerazione. Il condimento per eccellenza della dieta mediterranea deve avere l’indicazione di origine in etichetta, si divide in varie tipologie, ha diversi gusti e va conservato secondo alcuni accorgimenti. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

La guida passo passo

Cosa contiene l’olio extravergine di oliva

L’olio extravergine di oliva è costituito per il 99% da grassi, rappresentati prevalentemente da trigliceridi. Gli acidi grassi presenti nei trigliceridi dell’olio EVO sono soprattutto acidi grassi monoinsaturi (circa 77%) e tra questi il più rappresentato è sicuramente l’acido oleico.

Oltre ai trigliceridi, l’olio EVO contiene anche numerosissime sostanze che possono avere effetti benefici sul nostro organismo. La quantità in cui queste sostanze sono presenti nell’olio dipende da numerosi fattori, quali la specie di olive utilizzate per produrlo e il loro grado di maturazione, le condizioni ambientali e quelle di coltivazione dell’ulivo, le condizioni di estrazione dell’olio e le sue modalità di conservazione. Molte di queste sostanze sono responsabili delle caratteristiche organolettiche dell’olio extravergine di oliva, ossia il suo colore, il suo aroma e il suo sapore. Alcune svolgono un’importante azione antiossidante, come i tocoferoli (o vitamina E) e i polifenoli.

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Quante calorie ha l’olio extravergine di oliva

A causa della sua composizione, l’olio extravergine di oliva è un alimento piuttosto calorico: 100 g di olio EVO forniscono, infatti, circa 900 kcal. Ogni cucchiaio (10 ml) di olio apporta, dunque, nella nostra dieta 90 kcal: non bisogna esagerare nel consumo di questo condimento ed è bene attenersi alle Linee guida per una sana alimentazione che suggeriscono di consumare al massimo 3 cucchiai di olio al giorno, utilizzandoli per condire e cucinare le nostre pietanze.

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Le diverse tipologie di olio d'oliva

L'olio extravergine di oliva è il condimento per eccellenza della dieta mediterranea, il più utilizzato sulle tavole degli italiani. Si produce con olive colte e spremute, senza nessun processo o aggiunta di sostanze chimiche. Gli unici trattamenti praticati - di tipo meccanico - sono il lavaggio, la frangitura, l’estrazione dell’olio (per pressione o centrifugazione) e la filtrazione.

Oltre all’olio extravergine di oliva (contraddistinto da aroma e sapore molto intensi e da un’acidità non superiore allo 0,8%), che è il prodotto di categoria superiore, la legge descrive altri tipi di oli ottenuti dalle olive, ognuno con diverse caratteristiche chimico-fisiche:

  • olio di oliva vergine: è ottenuto unicamente mediante procedimenti meccanici, come nel caso dell’olio extravergine. Le sue caratteristiche organolettiche (odore e sapore) sono, però, leggermente inferiori. La sua acidità non deve essere superiore a 2,0%. Non è venduto come tale, ma utilizzato per produrre l’olio di oliva e l’olio di sansa d’oliva;
  • olio di oliva: in questo caso vengono praticati dei trattamenti chimico-fisici; infatti si tratta di una miscela di olio di oliva vergine e olio di oliva raffinato, cioè sottoposto a queste procedure per eliminare colori, odori e sapori anomali. È un olio più economico, dal gusto meno intenso. La sua acidità deve essere inferiore a 1,0%;
  • olio di sansa di oliva: è una miscela di oli vergini di oliva e oli raffinati, estratti - attraverso solventi - dalla sansa di olive, cioè la pasta che resta dopo l’estrazione meccanica dell’olio dalle olive. La sua acidità deve essere inferiore a 1,0%.
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La provenienza dell'olio di oliva

Nel caso dell’olio extravergine, l’indicazione di origine in etichetta è obbligatoria. Può essere indicato lo Stato da cui arriva il prodotto (es. “Italia”) o, anche e più genericamente, Unione Europea se si tratta di un Paese membro. L’indicazione di origine si riferisce alla zona nella quale le olive sono state raccolte e in cui si trova il frantoio dove è stato estratto l’olio. Nel caso in cui si tratti di due paesi diversi, entrambi vanno riportati sull’etichetta.

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Quanto costa l’olio extravergine di oliva?

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva è aumentato molto negli ultimi due anni. Nel 2022 un litro di olio extravergine di oliva costava in media meno di 5 euro.

Nel 2024 il costo di un litro di olio extravergine ha superato i 9 euro.

 
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Come conservare l’olio extravergine di oliva?

L’esposizione all’aria, alla luce e al calore sono nemici dell’olio che, infatti, è facilmente soggetto a fenomeni di ossidazione. Ecco alcuni piccoli accorgimenti per conservarlo al meglio:

  • conserva l’olio in un luogo fresco e asciutto, al riparo da luce e fonti di calore;
  • prediligi contenitori in acciaio inox (le classiche latte) oppure in vetro scuro quando lo acquisti;
  • evita l’uso di oliere trasparenti e aperte, anzi chiudi sempre la bottiglia prima di riporla per non far entrare aria.
 
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Quanto dura l’olio extravergine di oliva dopo la scadenza

Essendo l’olio facilmente soggetto a fenomeni di ossidazione, è preferibile consumarlo entro la data riportata in etichetta. La presenza nell’olio extravergine di oliva di sostanze antiossidanti naturali (quali i polifenoli ed i tocoferoli) lo protegge maggiormente dai fenomeni ossidativi rispetto agli oli raffinati.
Se ben conservato, protetto soprattutto dalla luce e dall’esposizione all’aria e al calore, l’olio extravergine di oliva può quindi essere consumato fino a qualche mese dopo la scadenza indicata dal produttore sulla confezione.

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