La spesa non è uguale per tutti

03 settembre 2024
Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni

Dall’indagine Supermercati 2024 di Altroconsumo emergono tre dati importanti: se si sceglie bene dove fare la spesa è davvero possibile risparmiare, l’inflazione sta rallentando anche fra gli scaffali, ma rimangono importanti disparità territoriali: i prezzi sono spesso superiori proprio nelle regioni più povere. Non è il momento di abbassare la guardia.

Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni
carrello della spesa con prodotti che entrano su sfondo beige
Neanche il tempo di leccarci le ferite per i rincari dell’estate che ci lasciamo alle spalle (fra alloggi, spiagge, autogrill e carburanti sono pochi i settori non toccati dal carovita) e ci ritroviamo con un settembre che è tradizionalmente uno dei periodi più delicati per le nostre finanze. Scuola, acquisti di stagione, iscrizioni ad attività varie, bollette... Sono diversi i motivi per i quali, nel periodo della ripresa post vacanze, ci tocca mettere mano al portafoglio.

In questo periodo cade anche la nostra annuale inchieste sul carrello della spesa, una voce del bilancio familiare che ci accompagna tutto l’anno, l’unica che non conosce pause. L’indagine (che ha coinvolto iper, supermercati e discount da Nord a Sud d’Italia) ha evidenziato diversi aspetti di una certa rilevanza. Il primo: spendere meno è possibile. Se sceglie con attenzione l’insegna dove fare la spesa, una famiglia di quattro persone può risparmiare fino a 3.400 euro in un anno. Secondo dato importante: l’inflazione sta davvero rallentando.

Rispetto all’indagine del 2023, i prezzi fra le corsie sono aumentati non più del 3,3%. Non siamo ancora a fine corsa, ma se pensiamo che lo scorso anno avevamo riscontrato punte di rincari del 18% rispetto ai 12 mesi precedenti, i segnali positivi non mancano. Tuttavia, e questo è un altro aspetto dell’inchiesta che non possiamo trascurare, le differenze riscontrate fra le varie zone d’Italia rischiano di andare a colpire soprattutto chi è più in difficoltà: i prezzi risultano spesso superiori proprio nelle regioni più povere e vanno a incidere pesantemente su redditi già più bassi che altrove. Insomma, la spesa (così come l’inflazione) non è uguale per tutti. Non è il momento di abbassare la guardia.