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Alcolock obbligatorio: firmato il decreto. Ecco come funziona, quanto costa e chi deve averlo

Il ministro Salvini firma il decreto sull’uso obbligatorio dell’alcolock, il dispositivo che dovrà installare sulla propria vettura chi vorrà continuare a guidare dopo aver subito (e scontato) una condanna definitiva per guida in stato di ebrezza. Ma vediamo come funziona l’alcolock, chi è obbligato a installarlo, quanto costa farlo, quali sono le sanzioni previste e se ci sono modi per aggirarlo.

Con il contributo esperto di:
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03 luglio 2025
Donna al volante soffia nel alcolock

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato il decreto che definisce le caratteristiche tecniche e le modalità di installazione dell’alcolock, il nuovo dispositivo di sicurezza stradale introdotto con il Codice della Strada in vigore dal 14 dicembre scorso. Il decreto, atteso dopo il confronto con l’Unione europea, rappresenta un passaggio chiave per l'attuazione della norma.

Tuttavia, l’entrata in vigore effettiva dell’obbligo richiederà ancora qualche mese: bisognerà attendere la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale e la comunicazione ufficiale delle officine autorizzate, così come l’elenco dei modelli di veicoli compatibili con i vari dispositivi. L’obiettivo è quello di rendere operativa la misura entro la fine dell’anno.

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Che cos’è e cosa prevede la normativa

L’alcolock è un sistema elettronico, molto simile a un antifurto, che impedisce l’accensione del veicolo se il conducente non dimostra, attraverso un test del respiro (una sorta di "test del palloncino"), di avere un tasso alcolemico pari a zero. È composto da un etilometro collegato a una centralina installata nel veicolo. Se il test rileva alcol nel respiro, il motore non si avvia.

Questa tecnologia, già utilizzata in vari Paesi europei per determinati conducenti professionali o recidivi, rappresenta uno degli strumenti principali per contrastare la guida in stato d’ebbrezza. In Italia diventa ora obbligatoria in specifici casi previsti dal nuovo Codice della Strada.

Come funziona tecnicamente l’alcolock

Dal punto di vista tecnico, l’alcolock è composto da due elementi principali:

  • Un etilometro, che analizza l’alito del conducente per verificare la presenza di alcol nel sangue;
  • Una centralina elettronica, collegata all'impianto di accensione del veicolo, che sblocca o blocca il motore in base all’esito del test.

Per avviare il veicolo, l’utente è obbligato a soffiare nell’etilometro. Se il livello di alcol è pari a zero, l’auto si avvia. In caso contrario, l’accensione viene impedita. La centralina registra ogni tentativo di avviamento, sia riuscito sia fallito, oltre ai valori rilevati e a eventuali tentativi di manomissione.

Tutti i dispositivi devono essere conformi alla norma EN 50436, che stabilisce i requisiti tecnici, le modalità di installazione e i protocolli di sicurezza. Tra i modelli attualmente disponibili sul mercato ci sono il Dräger Interlock e l’ALCOLOCK™ V3, che rispettano gli standard richiesti.

Il sistema è progettato non solo per prevenire l’avvio in condizioni non sicure, ma anche per garantire tracciabilità e trasparenza nei controlli su strada, fornendo alle forze dell’ordine dati oggettivi e verificabili.

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Chi è obbligato a installarlo

L’obbligo di installazione dell’alcolock non riguarda tutti i conducenti, ma esclusivamente coloro che sono stati condannati in via definitiva per guida in stato di ebbrezza. È importante sottolineare che l’obbligo non è retroattivo e si applica solo dopo aver scontato il periodo di sospensione della patente. La normativa distingue tra due fasce di gravità:

  • Tasso alcolemico tra 0,81 e 1,50 g/l: obbligo di installazione per 2 anni successivi a una sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
  • Tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l: obbligo per 3 anni, dopo una sospensione da 1 a 2 anni disposta dal prefetto.

Durante il periodo di obbligo, il conducente verrà anche riclassificato come neopatentato e dovrà rispettare un tasso alcolemico pari a zero, indicato sulla patente con la dicitura “limite dell’uso”. Inoltre, nel decreto è specificato che l’installazione deve avvenire a spese dell’interessato e si applica al veicolo che si intende condurre, anche se si tratta di un veicolo non di proprietà della persona interessata da questa misura. 

Sanzioni previste per chi non rispetta l’obbligo

Chi, pur essendo obbligato, guida un veicolo sprovvisto di alcolock, è soggetto a una serie di sanzioni amministrative e accessorie, che prevedono:

  • una multa da 158 a 638 euro;
  • la sospensione della patente da 1 a 6 mesi.

Le pene si aggravano in caso di manomissione del dispositivo: in questo caso le sanzioni raddoppiano e la violazione viene considerata più grave. E c'è un'ulteriore aggravante: se un conducente obbligato all’uso dell’alcolock viene anche sorpreso alla guida in stato di ebbrezza, le sanzioni previste vengono aumentate di un terzo.

Inoltre, durante eventuali controlli, il conducente dovrà esibire:

  • la dichiarazione originale di installazione;
  • il certificato di taratura valido del dispositivo.

Questi documenti attestano il corretto funzionamento dell’alcolock e sono obbligatori per la circolazione.

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Si può aggirare l’alcolock?

Una delle domande più frequenti riguarda la possibilità di ingannare il dispositivo. La risposta, ma solo dal punto di vista tecnico, è no. Tuttavia esiste una vulnerabilità umana che va oltre i protocolli squisitamente tecnici. L’alcolock è progettato per non riconoscere soffi artificiali: sensori interni valutano temperatura, pressione, umidità e composizione del respiro per distinguere un soffio umano da un flusso d’aria generato artificialmente (ad esempio con una pompetta o una bomboletta).

Tuttavia, il punto debole è proprio la complicità di un altro essere umano: un'altra persona (sobria) potrebbe soffiare al posto del conducente obbligato, permettendo l’accensione del veicolo. Bisogna però ricordare che questa azione, oltre ad aggirare lo spirito della norma, è sanzionabile se rilevata dalle forze dell’ordine. Tuttavia la normativa tenta di limitare anche questa possibilità attraverso:

  • sigilli di sicurezza, che evidenziano ogni manomissione;
  • memorizzazione di tutti i tentativi di avvio, inclusi quelli sospetti.

Nel complesso, pur non essendo totalmente inviolabile, l’alcolock è un dispositivo tecnologicamente avanzato e difficilmente manipolabile senza rischi legali significativi.

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Quanto costa installare l’alcolock

La normativa prevede che i costi dell’alcolock siano attualmente sostenuti interamente dal conducente obbligato a installarlo. I prezzi devono tener conto sia del costo del dispositivo, sia della manodopera per l'installazione; per dare un' indicazione sommaria dei prezzi, possiamo dire che si può spendere:

  • per il prezzo del dispositivo, tra 1.500 e 2.000 euro;
  • per il costo dell’installazione, circa 500 euro (ma dipenderà dai costi applicati dalle officine autorizzate).

Mentre l'installazione dovrà per forza essere fatta presso officine convenzionate, al momento non è ancora chiaro se sarà possibile acquistare il dispositivo in autonomia oppure se ci si dovrà obbligatoriamente rivolgere all'officina autorizzata all'istallazione (che potrebbe quindi fornire un pacchetto completo).

Dove e da chi viene installato

L’installazione dell’alcolock può avvenire solo presso officine autorizzate, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa tecnica EN 50436. Ogni casa automobilistica, quindi, dovrà rilasciare l’elenco delle officine autorizzate a operare sui propri modelli; tuttavia anche questo aspetto è in attesa di definizione, così come l’elenco ufficiale delle officine convenzionate e dei modelli di veicoli compatibili con ciascun tipo di dispositivo. Il tutto, una volta definito, sarà pubblicato sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a questa pagina: www.ilportaledellautomobilista.it

È bene sottolineare che, fino alla pubblicazione di questi elenchi, non sarà possibile procedere regolarmente con l’installazione. E, anche una volta installato, non è previsto alcun aggiornamento del documento unico di circolazione: l’installazione dell’alcolock non modifica i dati di registrazione del veicolo, ma obbliga il conducente a conservare i documenti di conformità e taratura a bordo.

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IL PARERE DELL'ESPERTA
Silvia Bollani - Esperta di prodotti e sicurezza
L’idea che l’automobile non si accenda se si è bevuto troppo è un valido deterrente. Tuttavia, affinché questa misura sia davvero efficace, sarà necessario garantire trasparenza, accessibilità economica e omogeneità territoriale nell’installazione del dispositivo. Servirà un sistema di officine capillare, tariffe eque, formazione adeguata e controlli severi. Infine, anche sul fronte culturale, sarà importante evitare che l’alcolock venga vissuto come una semplice punizione ma piuttosto come un aiuto concreto a non ricadere nell’errore, una protezione per sé e per gli altri.