Elettrauto: per un fusibile spendi fino a 300 euro

Andare dall’elettrauto? Peggio che andare dal medico. Il parlar difficile, si sa, fa sempre una certa impressione. E in questa inchiesta sul servizio di trenta officine di elettrauto, realizzata a Milano, Roma e Napoli, molto spesso il linguaggio tecnico è anche un modo per giustificare un conto salato. Anche se il guasto è quasi inesistente.
Il danno simulato: perché un fusibile?
L’inchiesta nasce da una simulazione studiata a tavolino. Tra giugno e settembre abbiamo portato in 30 officine tre modelli di auto dicendo all’elettrauto che aveva un problema. In tutti i casi l’origine del problema era un fusibile fuso: ne avevamo tolto uno buono e lo avevamo sostituito con uno bruciato, non funzionante. A seconda del modello di auto, intervenire sul fusibile ha comportato un danno elettrico diverso. A Milano ci siamo presentati con un veicolo a cui non funzionava più l’alzavetri sinistro; a Roma il meccanismo di fuoriuscita del liquido per pulire il parabrezza; a Napoli il tergicristalli. Il fusibile serve a evitare cortocircuiti, in caso di sovraccarico di energia si fonde interrompendo il passaggio di corrente, impedendo che il danno si estenda. L’intervento necessario per risolvere il guasto sarebbe stato semplice: bastava sostituire il fusibile guasto con uno funzionante di pari amperaggio, e poi verificare l'impianto o ricontrollarlo se si fosse ripresentato il problema. Non lo abbiamo scelto a caso: un fusibile danneggiato è un danno banale, ma utile alla nostra indagine perché mette fuori uso una specifica funzione dell’auto, senza comprometterne altre. Per essere certi che non ci fosse bisogno di altri interventi, alle auto è stato fatto un tagliando generale prima di arrivare dall’elettrauto.
Dall’elettrauto per un problema
"Buongiorno, la mia auto ha il tergicristallo che non funziona…" Abbiamo iniziato sempre così, con simulata ingenuità, ma invece pronti a verificare il comportamento del tecnico. I nostri rilevatori si sono appuntati che tipo di diagnosi veniva fatta e quali informazioni venivano fornite sui tempi, i costi e la riparazione. Prima di uscire dall’officina abbiamo sempre chiesto di essere informati nel caso fossero necessari interventi non previsti, insomma volevamo capire se l’officina si inventava lavori non necessari.
Il giorno stabilito siamo andati a ritirare l’auto riparata. Ogni officina ha fatto il suo dovere? La diagnosi è corretta se è stato sostituito il fusibile, direttamente o dopo avere controllato il funzionamento dell’impianto elettrico o del motorino di azionamento. Ma molti elettrauto hanno operato in modo scorretto, facendo interventi inutili o sbagliati. L'errore più frequente (8 casi su 30) è stato che il fusibile bruciato venisse sostituito con uno di amperaggio sbagliato. Invece è importante usare l’amperaggio giusto, perché se è più alto c’è il rischio di danneggiare gli elementi del circuito e quindi creare problemi di sicurezza, mentre se è più basso potrebbe non garantire un funzionamento corretto. Più volte è successo anche che siano stati fatti interventi non necessari (questo è il caso che abbiamo penalizzato di più).
A Milano i meno esosi
Qual è il costo adeguato per questo intervento? Visto che il costo medio di un’ora di manodopera è intorno ai 40 euro e che la sostituzione del fusibile richiede, a dire tanto, un quarto d’ora e ipotizzando che l’elettrauto voglia fare tutti i controlli del caso, il costo dell’intero lavoro non dovrebbe superare i 40 euro. Solo due officine hanno ottenuto giudizi ottimi perché hanno individuato correttamente il problema, hanno sostituito il fusibile e hanno richiesto un pagamento nullo o molto ridotto (10 euro). ll caso peggiore a Milano sono i Fratelli Bertani: in questo caso le informazioni fornite sulla riparazione sono state corrette e la riparazione è stata fatta a regola d’arte, ma il costo è lievitato perché l’auto è stata portata alla Opel per fare un controllo dell’impianto elettrico (70 euro). Ultimo caso è l’Officina Valente, Punto Assistenza Opel. Dopo avere pensato prima al motore, poi alla centralina, l’elettrauto non è riuscito dopo qualche giorno a diagnosticare il problema. Almeno però non abbiamo pagato nulla.
A Napoli tutto e il contrario di tutto
A Napoli i costi della riparazione sono stati molto vari: la metà delle officine non ci ha fatto pagare nulla dimostrando totale onestà; ma c’è chi per un fusibile bruciato ci ha chiesto fino a 300 euro.
A Roma, comportamenti altalenanti
Quattro officine di Roma hanno ottenuto il punteggio massimo di cinque stelle perché hanno avuto un comportamento corretto da ogni punto di vista. Ma a Roma ci sono stati anche casi più critici. Fino a 100 euro per la riparazione di un fusibile, una banalità divenuta un rompicapo oltre che un salasso.