I prodotti per pulire il water sono davvero efficaci contro sporco e calcare?
I prodotti più efficaci per disincrostare il wc sono spesso i più aggressivi. Ma una pulizia regolare può permettere di scegliere i più sicuri e meno inquinanti: ecco quali sono.

Vi ricordate la famosa pubblicità con la signora Luisa, teutonica domestica che “comincia presto, finisce presto e di solito non pulisce il bagno”, perché usa una schiuma attiva che “lo mantiene pulito e profumato”? Lo storico tormentone degli Anni ’80 strappa sempre un sorriso, ma veicola almeno un paio di messaggi fuorvianti: l’inutilità di pulire a fondo il wc, utilizzando i debiti attrezzi (detergente, panno, scovolino), e la scorciatoia (illusoria) di una schiuma che, ben che vada, può lasciare un gradevole profumo. Ma profumato non vuol dire pulito e la frequenza con cui il water viene pulito non è certo un dettaglio in termini di scelta dei prodotti da usare e, di conseguenza, anche di impatto ambientale e sicurezza.
Se si riesce a pulirlo almeno due volte alla settimana, infatti, possono bastare i generici detergenti utilizzati per il resto bagno e persino qualche alternativa fai-da-te.
Se la pulizia, invece, è “solo” settimanale ma puntuale, funzionano bene anche i più blandi detergenti per wc a base di acidi organici (citrico, acetico, formico, lattico), mentre i prodotti specifici che contengono acidi minerali (sulfamico e cloridrico) andrebbero usati una tantum o limitati a pulizie eccezionali, per esempio per il wc della casa di vacanza rimasta chiusa tutto l’inverno.
Il peccato originale dei detergenti per wc che si definiscono “disincrostanti”, i protagonisti del test, è tutta qui: l’efficacia di questi prodotti è spesso legata a una maggiore aggressività, mentre quelli meno inquinanti e meno pericolosi funzionano bene, ma solo con un utilizzo regolare. Ecco perché non troverete prodotti “ottimi”, ma solo buoni. partire proprio dal loro obiettivo principale: eliminare i depositi di calcare e di sporco annidati nel wc.
Efficaci contro lo sporco e calcare?
Lo abbiamo verificato in laboratorio immergendo dei pezzi di marmo in un contenitore riempito con detergente puro e diluito. Dopo un certo arco di tempo è stata misurata la perdita di peso dei blocchi e la quantità di calcare rimossa.
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Abbiamo messo alla prova anche la capacità del prodotto di aderire alle superfici del water, aspetto importante in ottica pulizia, e il livello di aggressività sulla ceramica smaltata. I risultati confermano che i prodotti più aggressivi vincono in efficacia, ma anche che quasi tutti i detergenti più “dolci” si comportano piuttosto bene su entrambi i fronti, ma soprattutto sul calcare, a conferma che con una pulizia regolare del wc riescono ad assicurare candore e lucentezza. Solo Winni’s Wc Gel Lavanda e Rio Azzurro Wc Disincrostante Gel scivolano sulla pulizia.
I detergenti più aggressivi, che contengono sostanze altamente inquinanti, sono stati penalizzati da un voto più basso sull’impatto ambientale. In particolare, la presenza di biocidi - sostanze germicide inutili e inquinanti - è stata considerata penalizzante. Di solito, infatti, escludiamo questa determinata categoria di prodotti dai nostri test, ma in alcuni casi la versione disincrostante era anche biocida. Sul fronte ecofriendly, invece, abbiamo premiato con il titolo di Miglior Scelta Green solamente i prodotti che hanno meritato un giudizio finale almeno buono e cinque stelle in impatto ambientale, parametro che tiene conto anche dell’imballaggio e del contenuto.
La sicurezza prima di tutto
In tema di pulizia del wc, si interpella il motore di ricerca più cliccato dagli italiani (Google) per ricevere suggerimenti sul prodotto da usare, su come e quanto pulire, sulle ricette di detergenti per wc casalinghi.
Poco o nulla viene chiesto, invece, sul fronte della sicurezza. Eppure si tratta di prodotti potenzialmente molto pericolosi, vista l’acidità più o meno forte che li rende efficaci contro il calcare ma anche corrosivi (possono causare ustioni cutanee, lesioni oculari...) e irritanti (per le vie respiratorie, la pelle, gli occhi). Un rischio soprattutto per i bambini, come confermano i dati dell’Istituto superiore di sanità, secondo i quali nel 2022 in Italia il 12,4% dei genitori è finito al Pronto soccorso per un incidente domestico al figlio, tra cui l’ingestione di sostanze nocive. È chiaro che tutti i prodotti per la pulizia di casa andrebbero sempre tenuti fuori dalla portata dei bambini, in uno scaffale posto in alto o in un armadietto chiuso a chiave. Ma basta un attimo di disattenzione... Tranne lo spruzzino di Chanteclair (che però può essere posizionato sulla posizione off), tutti i prodotti del test sono muniti della chiusura a prova di bambino, cioè il tappo che per essere aperto occorre premere e girare in contemporanea e obbligatorio solo per i prodotti con pH inferiore a 2.
La legge europea, poi, prevede che l’etichetta riporti tutte le informazioni relative alla sicurezza. Per renderle più chiare e immediate, l’associazione europea dei produttori di detersivi ha messo a punto un’infografica ad hoc, cioè una serie di loghi che raffigurano cosa fare e non fare: tenere fuori dalla portata dei bambini, in caso di contatto con la pelle e con gli occhi sciacquare con acqua, in caso di ingestione non provocare il vomito ma chiamare il centro antiveleni, non usare insieme ad altri prodotti, non travasare in altri contenitori. In alternativa, la confezione può riportare tre loghi, che simboleggiano “corrosivo” (può provocare gravi ustioni), “irritante o nocivo” (per pelle, occhi, vie respiratorie) e “pericoloso” (per l’ambiente acquatico). Ma abbiamo verificato anche la presenza di altre indicazioni volontarie, come le avvertenze tattili per i non vedenti e il numero del centro antiveleni. La raffica di giudizi appena sufficienti è poco rassicurante: troppe etichette riportano il minimo indispensabile. Le cose migliorano cercando altre informazioni, come il tempo di posa. Un’indicazione chiave, visto che spesso i prodotti meno aggressivi risultano poco efficaci solo perché risciacquati troppo presto.
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