Luce e gas in aumento, servono misure urgenti. Intervista a Stefano Besseghini, presidente di Arera
Il caro energia sta colpendo da tempo famiglie e imprese, il Governo ha approvato venerdì 28 febbraio un decreto legge con un pacchetto di aiuti da 3 miliardi di euro per famiglie e imprese. Si tratta di un misure valide per i prossimi tre mesi, ma Altroconsumo chiede una riforma strutturale che parta dalla riduzione dell’Iva sul gas. Ma serve anche vigilare sugli aumenti che ci sono già stati a inizio anno. Ci spiega quanto e perché Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità per la regolazione dell’energia.

Perché ci sono stati aumenti delle tariffe energetiche a inizio anno?
«Ci sono diverse ragioni. Nel periodo invernale il consumo domestico vede un picco con l’uso del riscaldamento e di conseguenza i prezzi tendono a salire. Va anche considerato che a febbraio ‘24 avevamo toccato un minimo molto significativo, eravamo arrivati a 25 € per megawattora sul gas ed era forse troppo ottimista sperare che quel livello di prezzo rimanesse a lungo. I prezzi oggi sono intorno ai 45-50 € a mgw. E poi dalla seconda metà del 2024 è aumentato l’effetto di un’evoluzione che in fondo ci si aspettava con l’interruzione completa di fornitura di gas dalla Russia attraverso l’Ucraina. Ora c’è grande aspettativa per capire cosa accadrà ai prezzi nel periodo estivo, cosa che determinerà le tariffe per l’inverno prossimo».
I consumatori devono prestare attenzione alle spese fisse presenti in bolletta, che insieme al costo dell’energia concorrono alla costruzione del prezzo finale.
In concreto, di quanto aumentano le bollette?
«È sempre un po’ un terno al lotto dare questi numeri, però credo che quando l’Autorità ha detto che nel 2025 gli aumenti per le famiglie sarebbero stati tra il 10 e il 15% non siamo andati molto lontani dal vero».
Qual è lo scenario per gli utenti vulnerabili?
«Lo scorso dicembre la bolletta elettrica è aumentata del 18% per i 3,4 milioni di utenti vulnerabili. Nonostante gli aumenti, però, la spesa annuale risulterà in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente».
Quali vantaggi hanno i clienti del mercato libero?
«Per ora direi non molti, queste offerte non si stanno rivelando particolarmente vantaggiose, sono pochi i clienti che riescono a intercettare il 10% delle offerte più convenienti. In molti scelgono ancora in base alla pressione pubblicitaria. C’è chi guarda al prezzo come unico criterio di scelta, altri considerano importanti altri servizi aggiuntivi: un buon servizio clienti, la possibilità di utilizzare l’applicazione per verificare i consumi o gestire le utenze a distanza, tutti aspetti a cui la gente inizia a dare valore. Fare una comparazione solo dei prezzi è riduttivo, una delle cose che caratterizzerà la maturità di questo mercato sarà proprio riuscire progressivamente a dare valore a questi servizi».
Che tipo di offerte scelgono le famiglie?
«Secondo l’ultimo aggiornamento del monitoraggio che l’Autorità svolge sul mercato energetico, la maggioranza dei clienti domestici (circa il 44% per il gas e il 67% per l’energia elettrica) preferisce sottoscrivere contratti a prezzo fisso. L’offerta a prezzo fisso, un evergreen del mercato libero, era sparita quasi del tutto nel periodo della crisi ’22-23, dal 2024 c’è invece una ripresa. Anche la tariffa a prezzo variabile sopravvive, in effetti la situazione è in evoluzione e non è sbagliato in certi casi optare per questa soluzione. I consumatori devono prestare attenzione alle spese fisse di commercializzazione (una quota presente in bolletta indipendente dai consumi, ndr), che insieme al costo dell’energia concorre alla costruzione del prezzo finale».
Altroconsumo chiede una riforma strutturale dei costi in bolletta: via oneri di sistema e altri costi aggiuntivi, Iva al 10% anche sul gas e bonus sociali a beneficio di più persone. Firma l'appello
È ancora vantaggioso restare nelle tutele graduali?
«Sì, è ancora assolutamente vantaggioso perché, in fase d’asta, gli operatori hanno presentato offerte convenienti che si traducono in uno sconto di circa 73 euro l’anno. Si è trattato di un investimento fatto per portare a casa nuovi clienti. Ci sono offerte sul mercato libero riservate ai clienti che lasciano le Tutele Graduali e che, in alcuni casi, sono a prezzo fisso contrariamente a quello in tutela che è variabile».