Evitare gli sprechi con le macchine per il sottovuoto: 13 modelli alla prova per valutarne l'efficacia
Abbiamo messo alla prova 13 modelli di macchine per mettere sottovuoto gli alimenti. In chiave sostenibilità, ben vengano gli apparecchi che permettono di prolungare la conservazione dei cibi, riducendo gli sprechi. A patto di usare i contenitori e limitare i sacchetti usa e getta.

Nel nostro Paese l’inflazione sale e lo spreco alimentare scende. Ma bando ai facili entusiasmi. Secondo gli ultimi dati del Waste Watcher International, l’osservatorio nazionale sugli sprechi promosso da Last Minute Market, ancora oggi ogni cittadino butta via 75 grammi di cibo al giorno, 524 alla settimana e oltre 27 kg all’anno, ovvero tonnellate di frutta, pane, insalata, cipolle, aglio... che finiscono nella spazzatura. D’altro canto, lo spreco alimentare è una piaga globale dall’impatto economico e ambientale devastante, che non a caso è in cima alle priorità dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Come ricorda da anni la campagna “Zero Spreco”, tutti sono chiamati a fare la loro parte per arginare questo fenomeno. A partire da una spesa più mirata e razionale, dal riutilizzo degli avanzi di cibo e dal recupero intelligente degli scarti (foglie delle verdure, croste del formaggio...). Ma nella lotta contro lo spreco alimentare, oggi si può anche sfruttare un’arma in più: la macchina per il sottovuoto in versione casalinga.
Abbiamo portato in laboratorio e valutato il comportamento dei nostri 13 modelli in azione, cioè alle prese con una serie di cibi delicati e deperibili (hamburger, salmone marinato, fragole, toast), misurando quanto tempo impiegavano per raggiungere il sottovuoto, la tenuta della sigillatura, nonché la qualità della conservazione dopo sette giorni in frigorifero e in freezer.
Un vuoto pieno di vantaggi
Manuale o elettrico, a pompa o sigillante che sia, questo apparecchio dalle dimensioni più o meno ridotte aspira l’aria dal sacchetto o dal contenitore in cui sono riposti i cibi (freschi o cotti).
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Il sottovuoto così conquistato consente una conservazione più ottimale e molto più duratura degli alimenti, perché l’assenza di aria blocca lo sviluppo della maggior parte dei microorganismi (batteri, muffe...) e riduce al minimo il processo ossidativo. A chi ama dilettarsi ai fornelli, poi, l’apparecchio apre le porte alla famosa cottura “sous vide”.
Tanti pro, un solo contro: l’uso massiccio degli appositi sacchetti di plastica (quelli idonei al contatto con i cibi, con il logo forchetta/ coltello), di solito monouso. E la plastica, come ben sappiamo, ha un pesante impatto ambientale.
Limitarlo sfruttando più volte lo stesso sacchetto dopo averlo lavato? Se non espressamente indicato dal produttore, lo sconsigliamo per motivi igienici.
Preferire i rotoli di plastica da cui ritagliare i sacchetti della dimensione desiderata? Meglio, perché riducono al minimo necessario la quantità di plastica impiegata. Ma solo gli apparecchi predisposti per i contenitori con la valvola - utilizzabili anche con una pompetta manuale o elettrica - offrono una reale alternativa ecofriendly. Questa funzione, così come eventuali altri accessori in dotazione (sacchetti, rotoli, tappi...), incidono sul prezzo finale: meglio soppesare bene le proprie necessità di cibo prima dell’acquisto.
Bravi a sigillare e a conservare?
In laboratorio abbiamo valutato il comportamento dei nostri 13 modelli in azione, cioè alle prese con una serie di cibi delicati e deperibili (hamburger, salmone marinato, fragole, toast), misurando quanto tempo impiegavano per raggiungere il sottovuoto, la tenuta della sigillatura, nonché la qualità della conservazione dopo sette giorni in frigorifero e in freezer.
Tutti gli apparecchi superano le prove d’efficacia, alcuni con voti molto buoni, così come tutti sono semplici da usare e da pulire, soprattutto l’ottimo Zwilling Fresh & Save Set Sottovuoto. Rumorosi? Non troppo, alcuni per niente. Solo Imetec Kit Sottovuoto Zero Sprechi scivola su questo parametro. Tutti gli apparecchi, poi, sono solidi e anche sicuri. Quanto ai consumi energetici di quelli elettrici, i voti in tabella confermano che non incideranno più di tanto sulla bolletta, mentre il costo annuo tiene conto dei sacchetti e dei contenitori venduti insieme all’apparecchio. In definitiva, la scelta della tipologia di apparecchio dipende dall’uso che se ne farà: per conservare cibi “normali” bastano anche i modelli a pompa, per quelli più delicati o per la cottura sous vide servirà un apparecchio più avanzato, con la funzione di saldatura.