Monitor per pc: ecco quali acquistare senza spendere una fortuna
La diffusione dello smartworking ha riportato nelle case un apparecchio ormai considerato da ufficio. Ma per sapere quale modello acquistare abbiamo portato in laboratorio sia quelli da 24 pollici, sia quelli da 27. Il test svela che la qualità va d'accordo con i piccoli prezzi.

Il monitor da scrivania sembrava destinato a un lento, inesorabile declino. Almeno nelle case, dove gli agili e discreti pc portatili hanno in gran parte spazzato via le ingombranti e antiestetiche postazioni fisse. Negli ultimi tempi, però, complice la diffusione dello smartworking e della didattica a distanza, il monitor si sta sempre più riappropriando degli spazi domestici: nell'ultimo anno si è registrato un aumento nelle vendite superiore al 30%. Una riscoperta dettata dal fatto che lo schermo dei portatili, a causa delle ridotte dimensioni, mal si accorda con certi tipi di lavoro, soprattutto quelli in cui la componente grafica è preponderante. Inoltre, il suo utilizzo prolungato mette a dura prova la vista.
Risparmiare non guasta
Dal nostro test sui monitor emerge un dato interessante: il livello qualitativo dei modelli in commercio è mediamente buono. E anche se si va al risparmio è difficile incappare in un prodotto davvero scadente. Tuttavia un modello non vale mai l'altro, né si può dire che quelli nella fascia di prezzo più alta siano sempre di qualità maggiore. Per esempio, tra i monitor da 24 pollici il Migliore del Test è anche Miglior Acquisto perché ha un prezzo decisamente sotto la media. Mentre il monitor in assoluto più economico è ultimo in classifica (con un punteggio globale che è comunque medio).
Tra i modelli da 27 pollici, i due Migliori Acquisti sono quelli in assoluto più economici della categoria. Abbiamo testato i monitor con il formato più diffuso, cioè 16:9 (definito widescreen), e con una risoluzione che per i modelli da 24 pollici è di 1920x1080 pixel, mentre per quelli da 27 pollici arriva a 3840x2160. Tutti sono dotati di almeno un ingresso per la connessione Hdmi, che permette con un solo cavo di trasportare sia video che audio. E quasi tutti hanno pure il DisplayPort, uno standard più recente del Hdmi, ma che offre modesti vantaggi rispetto a quest'ultimo.
Monitor a confronto: tutti i risultati del test
La qualità della visione
Nel valutare la qualità dell'immagine abbiamo tenuto conto di molteplici parametri: la luminosità (meglio che sia di almeno di 250 cd/m²), il contrasto, la gamma cromatica (quando è del 100% significa che il monitor è in grado di mostrare l'intera tavolozza dei colori definita dallo standard sRGB) e la fedeltà nel riprodurre i colori.
Quanto al tempo di risposta - cioè il tempo necessario affinché un pixel passi da spento (nero) ad acceso (bianco) e viceversa - minore è il suo valore, più rapido è il monitor. Il tempo di risposta è espresso in millisecondi (ms): abbiamo considerato buono un valore di 4ms o inferiore. Poiché al variare dell'angolo fra schermo e osservatore cambia il contrasto e la capacità di riprodurre i colori in maniera fedele, abbiamo testato anche l'angolo di visione: schermi in cui l'angolo di visione ottimale è troppo ristretto causerebbero una difformità nella percezione dei colori e del contrasto fra centro e bordo. Nei monitor con altoparlanti integrati, abbiamo testato la qualità dell’audio, risultata il più delle volte scarsa.
La nuova etichetta energetica dei monitor
Da marzo 2021 anche gli apparecchi tv e gli schermi in generale (quindi anche i monitor) hanno la nuova etichetta energetica. Nella nostra pagina dedicata alla nuova etichetta energetica, creata all'interno del progetto BELT, è possibile trovare un raffronto tra la vecchia etichetta e quella nuova.
Cosa cambia?
Innanzitutto cambia la scala. La nuova scala energetica va da A a G, senza più classi accompagnate dal segno ‘+’. Le classi inferiori possono essere riportate in grigio se la loro commercializzazione è stata proibita grazie alle norme Ecodesign. Altra novità è l’aggiunta del codice QR che consente ai consumatori di ottenere ulteriori informazioni sull’apparecchio semplicemente effettuandone una scansione con lo smartphone. Infine l'indicazione in basso "kWh/1.000h" indica invece il consumo energetico in kWh relativo al consumo di elettricità per 1.000 ore di funzionamento.
Nell specifico nell'etichetta degli schermi, viene introdotta l'indicazione del consumo di energia in modalità "ad alta gamma dinamica" per 1.000 ore di funzionamento e (oltre alla diagonale in pollici) anche l'indicazione del numero di pixel sia in orizzontale, sia in verticale. Spariscono invece le indicazioni della potenza (W) e l'indicazione dell'interruttore fisso.
Scopri le novità della nuova etichetta energetica dei monitor