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Tap to pay su iPhone: come funziona il servizio che permette di usare lo smarphone come un POS

È arrivato anche in Italia il sistema Tap to pay su iPhone, il servizio che permette di accettare pagamenti con carte di credito, di debito o prepagate utilzzando il proprio smartphone come se fosse un POS. Le commissioni per gli esercenti variano in base alla tipologia di carta utilizzata dal cliente e al paese in cui è stata emessa, ma si azzerano i costi fissi. Vediamo come funziona, quanto costa e come utilizzarlo.

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07 giugno 2024
Pagamenti digitali con iPhone

credits: Oleksii Halutva / Shutterstock.com

Dopo Australia, Brasile, Francia, Giappone, Olanda, Regno Unito e Stati Uniti è arrivato anche in Italia il sistema Tap to pay su iPhone (qui trovi tutti i risultati dell'ultimo test sugli smartphone Apple). Si tratta di una novità che consente di accettare pagamenti con carta di credito o di debito utilizzando un iPhone al posto del classico POS. Uno strumento in più che consentirà agli esercenti di rispettare la legge che - dal 2014 - li obbliga ad accettare le carte di pagamento per qualsiasi importo. 

Come funziona il sistema Tap to pay su iPhone

Il meccanismo del sistema Tap to pay è piuttosto semplice e intuitivo: al momento di pagare, l’esercente apre l'app della società che ha integrato questa possibilità (e di cui è cliente) e digita l’importo. A questo punto all'acquirente basterà avvicinare il proprio strumento di pagamento (quindi la carta di credito o di debito, lo smartphone o lo smartwatch) all'iPhone dell'esercente. Il pagamento avverrà in modo istantaneo attraverso la tecnologia NFC (Near Field Communication). Non è necessario poggiare la carta perché questa tecnologia funziona a distanza di pochi millimetri. Di fatto è un meccanismo piuttosto simile a quello del POS, ma offre dei vantaggi in più.

Tap to pay: quali sono i vantaggi?

Apple ha dichiarato che il "Tap to pay su iPhone ha rivoluzionato l’esperienza di checkout in Europa e in altri Paesi”: i principali vantaggi offerti da questo servizio riguardano la velocità e la comodità delle transazioni. Il sistema aiuta infatti a ridurre i tempi di pagamento, a eliminare le code alla cassa (dove solitamente il POS resta confinato) e assicura una maggior praticità per i lavori in mobilità (tassisti, artigiani, etc).

Sicurezza garantita grazie a transazioni criptate

Con il sistema Tap to pay anche la privacy e la sicurezza sono garantite a un livello superiore sia per i clienti che per l’esercente: tutte le transazioni sono criptate e non vengono mai memorizzati i dati della carta e dei beni e servizi acquistati. In aggiunta è possibile aggiungere un ulteriore livello di protezione grazie all'autenticazione biometrica (riconoscimento facciale).

Quali app offrono il Tap to pay su iPhone

Per poter accettare i pagamenti tramite il sistema Tap to pay su iPhone l'esercente deve essere cliente di una società che ha sviluppato un'app di pagamento e ha integrato questa soluzione, mettendola a disposizione dei commercianti in Italia. Ad oggi, le prime realtà che consentono di attivare questa soluzione sono: Adyen, myPOS, Nexi, Revolut, Stripe, SumUp e Viva (a breve sarà anche per i clienti Fabrick, Numia, e Sella). Gli esercenti già clienti di una di questa società possono scaricare l’App iOS e abilitare la funzione che consente ci accettare i pagamenti su iPhone. Il principale vantaggio consiste nell’azzeramento dei costi fissi perché, ovviamente, la società non fornisce alcun dispositivo, dato che l’esercente utilizza il proprio smartphone.

Tap to pay: costi e commissioni

Quanto costa agli esercenti accettare pagamenti tramite il sistema Tap to pay su iPhone? Le commissioni in percentuale sulla transazione sono variabili a seconda della tipologia di carta utilizzata dal cliente e del paese in cui è stata emessa. Nella tabella abbiamo messo a confronto le principali offerte attive: raramente si supera il 2% di commissione e in alcuni casi siamo vicini all'1%.

Società Principali costi per transazione su carte emesse in Europa
Adyen

Nessun canone fisso
0,11€ fissi + commissione variabile tra 1% e 4% (nessun canone)

myPOS Opzione Starter: 0,05€ fissi + 1,70% (nessun canone fisso)
Opzione Pro: 0,05€ fissi + 1,20% (canone 4,90€ al mese)
Nexi Costo di attivazione 19€
1,89%
Revolut Business Nessun canone fisso
0,20€ fissi + 1% su carte private
0,20€ fissi + 2,80% su carte aziendali
Stripe Nessun canone fisso
0,10 € per autorizzazione
0,10€ fissi + 1,40%
SumUp Nessun canone fisso
1,95%
Viva Nessun canone fisso
PagoBancomat: 1,09% (con commissione minima di 0,05 €)
Carte di credito: da 1,69% (con commissione minima di 0,03 €)

Obblighi e sanzioni: cosa dice la legge

Dopo l'entrata in vigore dell'obbligo per i commercianti nel 2014, dal giugno del 2022 chi non accetta un pagamento con carta è passibile di una sanzione pari a 30 euro più il 4% del pagamento rifiutato. Fin dalla sua introduzione, l'obbligo non è stato accolto positivamente dagli esercenti: le proteste si sono da subito concentrate sulle elevate commissioni applicate sui pagamenti POS, con categorie di commercianti che - a distanza di anni - continuano a fare ostracismo, come dimostra una nostra recente inchiesta nei tabaccai. Questa nuova funzionalità di Apple permette quindi di superare (almeno in parte) alcune criticità sollevate dai commercianti. In particolare, il classico POS (oltre ai costi fissi) crea non pochi disagi e mal si adatta alle esigenze di coloro che lavorano in mobilità, come conferma un'indagine sui pagamenti POS in taxi.