Spett. Adri Assistenza
In data 16/07/2025 ho richiesto una chiamata per la riparazione di una caldaia, concordando un corrispettivo pari a euro 50.
Le tariffe proposte consistevano in due opzioni:
- chiamata pari a euro 50 e controllo pari a euro 40 più IVA;
- chiamata pari a euro 50, nessun costo di controllo e un costo di riparazione ignoto, che, alla richiesta, non mi è stato comunicato, nonostante il problema alla caldaia fosse già noto.
Una volta arrivati i tecnici, hanno smontato e osservato la caldaia, individuando un pezzo da sostituire. Il costo del pezzo mi è stato comunicato poco dopo e ammontava a euro 150.
Poiché le alternative che mi venivano offerte erano:
- pagare euro 110 per la sola diagnosi, oppure
- euro 200 per procedere con la riparazione,
ho deciso di optare per la riparazione, versando un acconto di euro 100 per l’ordinazione del pezzo.
Successivamente, facendo ricerche personali, ho verificato che il costo effettivo del componente era pari a euro 6, e con la spedizione, euro 15.
Non contento della sproporzione, ho ricontattato la vostra azienda chiedendo spiegazioni. Alla mia richiesta di chiarimenti sul prezzo del pezzo, giudicato gonfiato e sproporzionato, il titolare dell’azienda ha definito la mia richiesta “assurda” e ha tentato un confronto tra la riparazione di una caldaia e l'acquisto di latte o pane al supermercato.
Lo stesso giorno ho inviato una email per chiedere il rimborso della caparra versata, oppure una rimodulazione del preventivo.
In risposta, ho ricevuto una comunicazione con cui mi veniva chiesto di ufficializzare il pagamento dell’acconto come tariffa per il controllo.
Come ultima richiesta, ho chiesto il rimborso di euro 50, poiché tale era il costo concordato e accettato per la sola chiamata — richiesta che ad oggi è rimasta senza risposta.
In mancanza di un riscontro entro 15 giorni dal ricevimento della presente, mi riservo di adire le vie legali a tutela dei miei diritti.