Ho acquistato, insieme al mio compagno, un divano con i doppi saldi nel mese di Luglio 2016! Abbiamo optato per un modello sogliano sul cui cartellino era riportata la cifra di circa € 1.360,00. Mi è stata consegnata una copia dell'ordine fatto (senza la mia firma - stampa da gestionale). Riportava tutte le specifiche del divano scelto (dimensioni, colore, tessuto). A noi piaceva il divano esattamente così come esposto, e non vedevamo l'ora che i vostri Mastri Artigiani si mettessero all'opera per la produzione del nostro sofà. Due giorni dopo ho effettuato il bonifico per la caparra di € 450.00. A settembre riceviamo una chiamata da un soggetto che si identifica come operante all'interno del magazzino Poltronesofà il quale ci avvisa che il divano era pronto ma che non risultava ancora pagato. Avevo difatti bisogno della fattura per poter procedere con il bonifico del saldo. Mi dirigo quindi il giorno stesso presso il negozio di Modena al fine di richiedere delucidazioni. La responsabile dle negozio mi accoglie come se per lei il cliente fosse l'ultima ruota del carro. Dopo aver ascoltato le mie necessità la signora si mette al gestionale ed apre la mia pratica. Inizialmente mi viene riferito che c'è un problema! Non si spiega subito ma comunica che sta provvedendo ad effettuare tutte le verifiche del caso in quanto non le risultava alcun divano. Poi mi viene chiesto se per caso avessi acquistato un divano in esposizione. Assolutamente NO!! Anzi tale scenario era stato fonte di battuta durante la stipula del contratto. Dopo circa cinque minuti di ricerche la signora conclude che io ed il mio compagno avevamo effettivamente acquistato un divano in expo. Mi viene riferito che a gestionale compariva che il cliente era stato messo a conoscenza di tale peculiarità. Allibita comunico il mio disappunto ottenendo come reazione la freddezza e l'indifferenza più profonda. Mi congedo informado la responsabile che avrei effettuato delel verifiche sia con mio marito che con la documentazione in mio possesso. Giunta a casa verifico in primis la fattura di acconto, la quale riporta esclusivamente la dicitura caparra sofà ordine 3643. Deduco che il tutto faccia riferimento all'ordine in mio possesso. Trovato tale documento (ricordo che mi è stato consegnato al momento dell'ordine non la fotocopia con la mia firma ma una semplice stampa da gestionale!) noto che oltre a presentare tutte le caratteristiche nel dettaglio del divano da noi ordinato (le quali erano effettivamente aderenti alle nostre richieste) è prevista anche una casella da barrare riportante la dicitura Prodotto in expo:visto e piaciuto. TALE DICITURA NON ERA BARRATA!!!Riepilogando ci era stato difatti venduto A NOSTRA INSAPUTA il modello da esposizione. Abbastanza serena di essere nel giusto (avevo una copia dell'ordine che mi dava ragione) mi reco il giorno successivo al negozio di Modena. Se la volta prima la responsabile non aveva mostrato il più ben che minimo interesse nei confronti della mia problematica, questa volta non ci sono state parole per descrivere il suo comportamente. Innanzitutto ha lasciato me ed il mio compagno sulla porta senza neanche invitarci a sedere alla sua postazione. Le richiedo la copia del mio ordine in possesso al punto vendita: magicamente sull'ordine era comparsa la scritta A MATITA expo grande come una casa! La responsabile ci comunica che probabilmente c'era stato un fraintendimento ma che comunque quello era il divano che noi avevamo acquistato. A quel punto mi sono sentita un pò presa in giro. Mi è stato ribadito che a gestionale viene riportato che il cliente era stato avvisato dell'acquisto del prodotto da esposizione.DICHIARAZIONE ASSOLUTAMENTE MENDACE! Ho chiesto come potevamo risolvere la questione e mi è stato risposto che per loro la questione termina lì! La mancanza del flag nella dicitura Prodotto da expo non è assolutamente un errore, in quanto fa fede il prezzo (risposta data ad ogni mia domanda di chiarimento)! Difatti mi riferiscono che un prodotto nuovo non sarebbe potuto costare così poco (1.500 €). Ribadisco circa una ventina di volte che la questione non dovesse essere posta sul prezzo nè tantomeno su un eventuale fraintendimento. Era palese che l'unica cosa che facesse fede fosse la mancanza della barratura dell'opzione indicante l'acquisto del prodotto da expo. Risposta: fà fede il prezzo non quella dicitura. Negare l'evidenza di fronte ad un dato di fatto. Come posso da consumatore dedurre dal prezzo che mi stanno vendendo il prodotto da esposizione se in nessun caso sono stata avvisata nè verbalmente nè tramite comunicazione scritta? I disguidi possono capitare anche al professionista più qualificato, ma ribadisco: la mancanza di interesse nel risolvere la mia criticità mi fatto supporre che tale manovra sia stata attuata volontariamente con l'unico scopo di trarmi in inganno ed indurmi all'acquisto. Tra le altre cose in sede di valutazione dell'acquisto chiedemmo ad una rivenditrice (che poi ha redatto l'ordine per il Sogliano), la signora Fulvia B., di fornirci un preventivo per lo stesso divano cambiando però il tessuto ed il colore (opzione da noi successivmaente scartata). Ci fece un preventivo di € 1.700,00. Qualcuno mi deve spiegare quanto sarebbe costato il divano con le stesse caratteristiche di quello esposto ma nuovo senza alcun cambio di dimensioni, colore e tessuto dato che ci sono solo 200,00 € di differenza tra quello da noi pagato ed uno nuovo con cambio tessuto!!Ovviamente non avendo trovato disponibilità a risolvere la questione sarà mia premura dare tutto in mano ad un legale al fine di recedere dal contratto e recuperare la caparra versata (lasciatemi sognare....spero che prima o poi tutte le cause che avete in corso vi facciano fallire!). Prima di procedere in tal senso attendo un eventuale vostro riscontro. E' palese che i vostri dipendenti siano altamente preparati e formati sulle modalità di TRUFFA da attuare. E' solo mio desiderio che altri utenti non passino le pene che stiamo patendo io ed il mio compagno! Consapevole che la normativa è dalla mia parte, termino ricordando le DISPOSIZIONI GENERALI facenti parte delle condizioni generali di vendita riportate sul retro dell'ordine da me firmato: 1) La sottoscrizione del presente contratto impegna irrevocabilmente il cliente...omissis...all'acquisto dei prodotti A RETRO INDICATI nel modo e nei termini pattuiti e risultanti dal presente contratto....omissis...Appunto, io sono irrevocabilmente impegnata ( e così mi sento in quanto persona onesta ed affidabile) ad acquistare i beni così come riportato sul fronte dell'ordine: da nessuna parte è indicata la caratteristica Prodotto da esposizione.