In data 2/10/2019 acquisto su uno store online l’hard disk P300 da 3Tb della Toshiba.Il disco ha numero di serie 79UDKW2CS.Il disco, inserito in uno dei miei pc, funziona senza problemi fino a qualche settimane fa quando, ad un riavvio del sistema operativo, mi viene segnalato che il disco è danneggiato.Estraggo l’hard disk dal pc e lo inserisco in una docking station USB tramite la quale riesco a leggere i dati SMART dell’unità che evidenziano che il disco effettivamente presenti dei settori danneggiati.Dopo un tentativo di recupero dei dati attraverso software appositi che si conclude con un nulla di fatto e che conferma ulteriormente il problema del disco, mi rivolgo al supporto online della Toshiba, essendo il prodotto ancora in garanzia. Dopo aver inviato una mail di richiesta su come procedere, mi viene risposto di accedere al sito https://www.storrepair.com/toshiba_products/ e seguire le indicazioni per avviare il procedimento di sostituzione del disco, cosa che faccio in data 15/9/2020.Alla procedura viene assegnato il numero d’ordine X56774.La procedura prevede il ritiro del disco da parte del corriere UPS che provvede a recapitare il disco nel centro dedicato in Germania. Vengono fornite le istruzioni per imballare correttamente il disco, cosa che faccio avvolgendolo in un doppio strato di pluriball e utilizzando una scatola di cartone in cui il disco avvolto non ha gioco per movimenti durante il trasporto. Al momento dell’imballaggio, il disco era esternamente privo di difetti, avendo sempre maneggiato l’hard disk con estrema cura e non avendogli mai fatto subire urti o cadute.Il pacco contenente il disco viene recapitato in Germania in data 17/9/2020 ed il pomeriggio stesso una mail proveniente dall’indirizzo externalhdd@storrepair.de mi informa che il mio disco non può essere sostituito perché il connettore risulta danneggiato.Incredulo rispondo che il mio disco non aveva nessun danno esterno ed era stato imballato correttamente, ma ricevo come risposta che il pacco al momento dell’arrivo non aveva nessun danno e mi inviano una foto che riporta il danno descritto.Segue uno scambio di mail in cui io protesto che il mio disco non aveva quel danno al momento dell’invio e la controparte, a fronte delle mie proteste, mi chiede solamente di indicare se il disco deve essere rispedito al mittente oppure se deve essere buttato via.Alla fine, il disco mi viene rispedito a casa tramite corriere e lo ricevo in data 25/9/2020.Verifico che il disco sia proprio il mio controllando il numero seriale, ma posso anche verificare di persona che il danno al connettore (visibile nella foto ricevuta via mail) è effettivamente presente, ma è sicuramente stato fatto DOPO il mio invio. Come controprova di quanto affermo infatti non sono più in grado di inserire nella docking station il disco a causa della deformazione del connettore, cosa che invece ero riuscito a fare prima della spedizione.Nonostante il centro riparazioni addossi a me la responsabilità di quella deformazione, ribadisco con fermezza che quel danno non è stato provocato dal sottoscritto.Il danneggiamento può essere avvenuto durante la spedizione oppure all’interno del centro di assistenza.Sono perfettamente a conoscenza del fatto che un danno di quel tipo non è coperto dalla garanzia e, da persona onesta, non mi sarei mai sognato di aprire una procedura di sostituzione del disco per un problema simile che, verosimilmente, è stato provocato da un urto molto forte come una caduta.Faccio notare che, come il sottoscritto non può produrre altre prove a sostegno di quanto affermo (se non una foto che attesta il danneggiamento del disco tramite un software diagnostico in cui è ben visibile il numero di serie), nemmeno il centro di riparazione può dimostrare che quel danno non sia stato provocato dallo spedizioniere o da loro stessi.Chiedo pertanto che il disco, coperto da garanzia, mi venga comunque sostituito come mio diritto.