A chi di competenza, Gentili Signori in data 29/12 ho inoltrato una segnalazione tramite PEC, all’ufficio Tutela dei Diritti dello Studente dell'Uniecampus.Nella fattispecie chiedo se esistano i presupposti per un rimborso almeno parziale di quanto versato all’Unicampus, ( Euro 4300) poiché alla luce di quanto accaduto (invalidata una prova d'esame senza possibilità di ricorrere all'appello per l'orale) la sottoscritta non solo vede assolutamente ignorato il proprio diritto ad essere tutelata, ma ritiene altresì che l’operato dell’Uniecampus non sia avvenuto nel rispetto delle clausole contrattuali, in quanto al dovere da parte dell’Ateneo di riconoscere allo studente le proprie competenze.La competenza, nel caso in oggetto, riguarda la preparazione per un esame di Antropologia, avvenuto in modalità telematica, che è stato considerato non valido sulla sola base di anomalie rilevate da un sistema automatico di controllo. Il suddetto sistema registra oscillazioni corporee, movimenti e sguardi come “possibili violazioni”. Poiché la sottoscritta non ha commesso alcuna infrazione e il risultato dell’esame è stato frutto del suo studio, ritiene che nella circostanza specifica la Docente, in assenza di prove concrete, avrebbe dovuto riconoscere alla sottoscritta il beneficio del dubbio e concederle con una convocazione orale l’opportunità di dimostrare che quanto rilevato dal sistema non era attendibile. Tale possibilità non è stata peraltro resa attuabile poiché la mia lettera di contestazione e richiesta di spiegazioni ,inoltrata lo stesso giorno alla docente (15/12), è stata letta solo 3 settimane dopo l’accaduto.Non è assolutamente mia intenzione continuare alcun rapporto con L'uniecampus in quanto la mia fiducia è irreversibilmente venuta meno, non ho alcuna intenzione di continuare il mio percorso formativo con il suddetto Ateneo. pertanto chiedo un rimborso delle spese sostenute e se esistono i presupposti per un risarcimento per il fatto che sia stata pregiudicata la mia aspettativa di studio e di qualificazione