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Percorso di Tutela

Chiuso Pubblico

ASL 1 Sassari

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Tipologia di problema:

Altro

Reclamo

G. R.

A: ASL 1 Sassari

01/10/2025

Buongiorno, in data 22 maggio 2025, inviavo una PEC per conto di mia madre di 83 anni contestando il fatto che il CUP rispondeva che le liste di prenotazione erano tutte chiuse e che non era possibile effettuare alcuna prenotazione per la richiesta di indagine diagnostica richiesta dal medico di famiglia alla stessa mia madre. Il CUP, sotto mia richiesta, informava che anche le prenotazioni in regime intramoenia erano chiuse. A tale PEC voi non fornivate alcun tipo di risposta costringendo mia madre a provvedere nel privato. Avete inviato una risposta solamente alla mia PEC del 25 giugno 2025 nella quale domandavo rimborso al netto del ticket, di quanto privatamente pagato. Nell vostra risposta avete rifiutato di onorare quanto dovuto con motivazioni a dir poco superficiali. Prima motivazione del rifiuto non aver ottemperato alle procedure del Percorso di Tutela deliberato dalla vostra stessa ASL in data 16 aprile 2025 (come da voi indicato nella vostra risposta). Tale delivera si evince chiaramente è diventata operativa circa 36 giorni prima della mia richiesta. Pertanto era lecito non conoscere i dettagli. Faccio notare che sarebbe stato sufficiente rispondere alla mia richiesta iniziale indicando esattamente il processo che avrei dovuto seguire. Risposta da voi mai fornita. Secondo motivo, sempre da voi indicato nella vostra risposta di diniego: "... la prestazione oggetto della richiesta, dalle verifiche operate dai servizi della ASL risulta essere agevolmente disponibile presso le sedi di erogazione della stessa ASL...". Ora mi domando come è possibile sostenere questa affermazione, quando il CUP da me contattato più volte riferiva che le liste di prenotazione erano chiuse? Intendete questa situazione come "agevolmente disponibile"? Forse la mia conoscenza della lingua italiana è differente dalla vostra. Ritengo questa posizione totalmente arbitraria e non conforme alla normativa. Il non seguire il processo, non invalida il diritto, ma semmai può sospenderlo. Avreste dovuto semplicemnte rispondere alla prima richiesta indicando la sospensione della stessa in attesa della procedura da voi indicata come corretta. In aggiunta a questa situazione, il medico di base ha richiesto ultimamente una nuova indagine diagnostica non urgente, quindi secondo la normativa entro 120 giorni dalla data della richiesta. Data 9 settembre 2025. Contattando il CUP, è stata trovata prima data utile 20 ottobre 2026 cioe 406 giorni dopo la richiesta. Oltre 3 volte il limite indicato dalle normative attuali. Inoltre tale prestazione poteva essere erogata solo alle 9 del mattino in un piccolo comune a 162 km di distanza. Per percorrere quei km con la propria auto, cosa non fattibile per una signora di 83 anni, oltre al costo ulteriore non indifferente del carburante, tale spostamento richiederebbe otre 2 ore di viaggio. Pertanto mia mia avrebe dovuto mettersi in viaggio partendo alle 6.30 del mattino. Utilizzando i mezzi pubblici, più consoni per una signora di 83 anni, il percorso che permetterebbe a mia madre di arrivare in tempo per l'appuntamento, considerati gli orari dei mezzi pubblici locali, obbligherebbe mia madre a partire nel primo pomeriggio del giorno prima, arrivare in luogo la sera del giorno prima, fare un viaggio di oltre 5 ore cambiando tre mezzi, cercare un albergo e dormire lì. Mi dite se questa soluzione è proponibile soprattutto ad una donna di 83 anni? Inoltre considerato nuovamente il mancato rispetto dei termini di 120 giorni per l'erogazione del servizio sanitario, come da normativa, ho provveduto ad attivare il percorso di tutela. Questa volta seguendo esattamente la procedura da voi indicata precedentmente. Come risposta mi avete chiamato al telefono ed avete comunicato che la procedura non poteva essere attivata in quanto si doveva attendere che i 120 giorni fossero scaduti. Successivamente la procedura di tutela veniva attivata e la direzione aveva 120 giorni per indicare una prenotazione entro 120 giorni. Anche questa mi pare un'assurdità. Sarebbe come affermare che i 120 giorni previsti dalla normativa, iniziano ad essere contati solo dopo 120 giorni, di fatto rendendo il servizio erogabile in 240 giorni. Questa maniera di procedere non mi pare assolutamente in linea con una considerazione dei diritti dle cittadino quale mia madre è.

Richiesta di assistenza 02 novembre 2025

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