Spett.le ALTRO CONSUMO
In merito alla vicenda sottoposta dal Signor Stefano Venturi ci sembra
opportuno riassumere cronologicamente tutte le fasi:
In data 29 ottobre 2024 venivano ordinati online n. 10 oggetti;
con fattura accompagnatoria del 7 novembre 2024 venivano spediti
all’indirizzo cileno indicato;
in data 3 dicembre 2024 lo spedizioniere, Poste Italiane, comunicava
che il collo era in attesa di “revisione doganale”;
successivamente, a seguito di sollecito del Signor Venturi, lo
spedizioniere comunicava che il collo con gli oggetti risultava
disponibile, già a partire dal 24 dicembre 2024 presso l’ufficio postale
“Sucursal Quilpue” (tel 600 950 2020);
con mail del 5 gennaio 2025 il Signor Venturi comunicava che il
pacco era arrivato a destinazione e che uno degli oggetti risultava
purtroppo danneggiato;
si aprivano, di conseguenza, una serie di conversazioni via mail con il
coinvolgimento dello spedizioniere per gestire il sinistro al contempo
sollecitando il Signor Venturi di prendere contatto con l’Ufficio
postale cileno per il rimborso del danno;
in data 21 gennaio 2025 veniva proposto il rimborso integrale del
piatto pervenuto rotto (€ 187,00) e il rimborso del 50% delle spese di
spedizione pari ad € 50,00 (in pratica tenendo presente che le spese di
spedizione della intera fornitura era stata per tutti i dieci oggetti di €
100,00);
per quanto attiene le spese doganali, peraltro limitate al singolo
oggetto, il Signor Venturi potrà richiedere il rimborso da parte di chi le
ha percepite, cioè la dogana cilena;
Il Signor Venturi, perentoriamente, rigettava la proposta dicendo
testualmente: “prima di tutto non siete voi a provvedere in tal modo,
piuttosto mi presentate la vostra soluzione che io decido o meno se
accettare. Secondariamente non accetto in tal modo la vostra
soluzione. Le spese di spedizione che sono sempre a carico del
venditore così come le spese doganali”.
Tale richiesta parte, indipendentemente dalla forma, da un errore
pregiudiziale: le spese doganali sono sempre a carico del
destinatario e variano da Paese a Paese per cui legittimamente non
sono state offerte; l’offerta del 50% delle spese era funzionale ad
evitare un indebito arricchimento da parte del Signor Venturi che
diversamente avrebbe goduto della gratuità della spedizione per gli
altri nove oggetti consegnati.
In esito a tutti i contatti intercorsi per la risoluzione della questione ,
senza riconoscimento di responsabilità nell’accaduto, al solo fine di
definire, con reciproca soddisfazione, l’intera questione propone di
corrispondere a saldo e stralcio la somma di € 237,00 (187,00+50,00)
omnicomprensiva a fronte dell’oggetto pervenuto danneggiato, entro
tre giorni dalla accettazione.
Il giorno dom 2 feb 2025 alle ore 12:00
reclami@altroconsumo.it ha scritto:
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