Buonasera
Mi rivolgo a voi per richiedere assistenza in merito a un problema riscontrato presso la lavanderia “Oasi del Pulito” con sede a Magione (PG). dove un cappotto di marca Woolrich, del valore di 900€, è stato rovinato a seguito di un lavaggio non corretto.
Ecco i dettagli dell’accaduto:
1. Consegna e ritiro:
• Mia madre ha portato il cappotto in lavanderia nel Maggio 2023 per un lavaggio.
• Lo ha ritirato nel mese di Giugno 2023, non avendo io la possibilità di farlo personalmente in quanto vivo all’estero.
• Fidandosi della lavanderia, mia madre non ha controllato immediatamente lo stato del capo e lo ha riposto nell’armadio senza utilizzarlo. Mia madre è una cliente abituale, e per questo si è fidata del servizio offerto dalla lavanderia.
2. Problema riscontrato:
• Ora che sono tornata in Italia per le vacanze natalizie e ho ripreso il cappotto per utilizzarlo, ho notato che è irrimediabilmente danneggiato:
• Il tessuto si è ristretto e il capo non mi entra più.
• Il cappuccio e le maniche risultano arricciati e formano pieghe evidenti, segno di un trattamento scorretto.
• Il tessuto sembra anche scolorito.
• Questo cappotto è sempre stato lavato in lavanderia in passato senza mai subire danni simili.
3. Interazione con la lavanderia:
• Mi sono recata in lavanderia per segnalare il problema. Inizialmente, il titolare si è mostrato comprensivo e ha detto che avrebbe rilavato il cappotto per tentare di rimediare.
• Tuttavia, successivamente mi ha richiamata telefonicamente per comunicarmi che non intende assumersi responsabilità, appellandosi al fatto che la segnalazione è stata fatta sette mesi dopo il ritiro.
• Quando ho cercato di spiegare le circostanze, il titolare ha cominciato a fare osservazioni illogiche e poco pertinenti, come ad esempio dicendo “chi me lo dice che il cappotto non l’abbia indossato” e portando esempi assurdi, come “se avessi comprato dei biscotti o del prosciutto, sarebbe stato come riportarli dopo sette mesi”. Questi esempi sono completamente fuori luogo, in quanto un cappotto non ha una scadenza come il prosciutto e le circostanze sono diverse. Mi è sembrato evidente che non ci fosse una reale comprensione della situazione e una volontà di risolvere il problema.
4. Prova del pagamento e dei dati di lavaggio:
• Pur non avendo una ricevuta cartacea, posso risalire alla transazione tramite il pagamento effettuato da mia madre tramite bancomat.
• Inoltre, la lavanderia ha confermato di aver effettuato il lavaggio del cappotto nel loro sistema e database, quindi non ci sono dubbi sul fatto che il capo sia stato trattato da loro.
Richiesta di supporto
Vi chiedo di aiutarmi a capire come procedere per ottenere un rimborso o un risarcimento per il danno subito, considerando che:
• Non vi è stato alcun errore da parte nostra nel conservare o utilizzare il cappotto.
• Il danno è stato causato esclusivamente da un trattamento scorretto durante il lavaggio.
Posso fornire:
• Foto dettagliate del cappotto danneggiato.
• Prova del pagamento effettuato da mia madre tramite bancomat.
• Descrizione completa delle comunicazioni avute con il titolare della lavanderia.
• La registrazione telefonica che evidenzia il rifiuto del titolare e le sue argomentazioni.
Confido nel vostro supporto e resto in attesa di un vostro gentile riscontro.
Cordiali saluti,
Nicoletta