Mia sorella abita in un condominio di 18 unità abitative e sono proprietaria di uno di questi.Abbiamo riscaldamento centralizzato.Quest'anno in seguito agli esosi aumenti, anche le spese condominiali sono praticamente raddoppiate.Quello che mi lascia perplessa è questo.Con DL 27 Settembre 2021 n.130 è stato stabilito che l'iva sul gas sia del 5%Ora mi chiedo, perché all'Azienda che fornisce i servizi energetici è concesso di applicare il 22% facendo decadere il beneficio dell'iva agevolata al 5%?Perchè è in difetto, dal momento che verificando con altri amministratori di altri condomini e con altro fornitore, l'iva è stata applicata correttamente!Nel mio caso specifico con iva agevolata al 5% avrei dovuto pagare 854,175€, con iva al 22% andrò a pagare 988,61€, ben 134,44€ in più e rendendo assolutamente vano il DL di cui in oggetto. Avendo constatato questa assurdità nell'applicazione della legge, e non avendo trovato alcuna deroga che consenta ai fornitori di applicare iva al 22%, sono andata a ritroso nel tempo verificando anche gli anni precedenti.La legge n. 106 del 12/7/2011 (art.7 conversione D.L. sviluppo n. 70/2011) ha chiarito che il beneficio fiscale è riferito al singolo contratto di somministrazione (e precisato: indipendentemente dal numero delle unità immobiliari servite), ovvero dal 2011 era previsto che fosse applicata iva al 10% sui primi 480 mc di metano forniti per singolo contratto di somministrazione e l'eccedenza al 22%.Controllando i consuntivi forniti dal gestore è stata sempre applicata IVA al 22%!L'amministratore, nonostante mia sia presa l'onere di queste verifiche e dopo molti solleciti, continua a fare finta di nulla.Come possiamo procedere?