Alluce valgo, la chirurgia è l'unica soluzione al problema?
È un disturbo piuttosto diffuso, con cui convive un anziano su tre. L'alluce valgo è un problema che comporta la deviazione del dito e che, nei casi più gravi, può arrivare a compromette anche la normale camminata. Tra tutori e manipolazioni, le proposte per evitare la chirurgia sono diverse, ma sono sempre efficaci?

L'alluce devia lateralmente verso le altre dita e, nei casi più gravi, si sovrappone anche al secondo e al terzo dito. Sono i sintomi dell'alluce valgo, una condizione in cui l'articolazione alla base del dito si deforma e si gonfia, con la caratteristica sporgenza ossea nota come "cipolla". A causa dello sfregamento contro la scarpa, la parte si infiamma provocando dolore e impedendo la normale mobilità del piede. Nei casi più gravi, se viene trascurato, tende a peggiorare e anche la normale camminata può diventare un problema.
A cosa è dovuto?
Questa deformazione ha, almeno in parte, basi genetiche. Esiste una sorta di predisposizione familiare che comporta una particolare anatomia del piede come, per esempio, un'eccessiva mobilità dell'alluce di per sé. Ci sono poi fattori legati alle nostre abitudini e posture che, nel tempo, portano l'alluce a deviare sempre più verso il secondo dito del piede. Sotto accusa sono sicuramente i tacchi alti, che costringono a scaricare tutto il peso sulla parte anteriore del piede, mentre sarebbe meglio che fosse distribuito in maniera uniforme su tutto il piede. Le scarpe a punta stretta rappresentano ugualmente un rischio, perché tendono a non dare lo spazio necessario alle dita, costringendole a stare troppo vicine e accentuando, così, la deviazione dell'alluce. Forse anche per questo motivo il problema si presenta con maggior frequenza nelle donne rispetto agli uomini.
Un disturbo che interessa almeno un anziano su tre
Con l'avanzare dell'età, il problema diventa più frequente. Sembra, infatti, che almeno un terzo degli anziani soffra di questa deformazione. L'insorgere dell'alluce valgo può essere dovuto a malattie reumatiche come l'artrite reumatoide che coinvolgono le piccole articolazioni delle estremità e, quindi, anche quella alla base dell'alluce.
Le possibili soluzioni al problema
Le farmacie e i negozi specializzati in ortopedia propongono numerosi rimedi sotto forma di tutori, separatori e stecche, dietro la promessa di riuscire in qualche modo a risolvere il problema o ritardare il momento della chirurgia. Rispondiamo ai dubbi più comuni.
Se la situazione non è particolarmente grave, i farmaci antidolorifici possono aiutarci a tenere sotto controllo il dolore, ma non possono fermare la progressione della deformazione. Esistono diversi ausili ortopedici come separatori, divaricatori e stecche, ma non ci sono prove della loro capacità di riportare l’alluce valgo nella sua posizione naturale o di rallentarne il peggioramento. Quelli con funzione di tutore possono aiutare, attenuando il dolore dovuto alla pressione della calzatura o allo sfregamento:
- Protezioni a fascia o in silicone
Sono fascette di tessuto elastico da indossare come una calza o dispositivi in silicone o plastica, da infilare come un anello all'altezza dell'alluce. In entrambi i casi generano una sorta di cuscinetto in corrispondenza della cosiddetta cipolla, proteggendo così la zona infiammata. A parte questo effetto protettivo, non sono dispositivi pensati per riallineare l'alluce. - Separatori di dita
Si tratta di dispositivi (generalmente in silicone) da infilare come un anello nell'alluce e nel dito accanto. Una parte più spessa tra le due dita aiuta a distanziarli e a ripristinare il corretto spazio di separazione. Possono sì ridurre il dolore e dare sollievo al piede, ma non ci sono studi che siano riusciti a provare un effetto duraturo sull'articolazione o la loro capacità di ristabilire il corretto angolo dell'alluce. - Stecche, divaricatori, correttori diurni e notturni
Vere e proprie stecche di plastica da stringere attorno al piede da indossare di notte, oppure dispositivi più discreti che divaricano l'alluce, da tenere durante il giorno nella scarpa. Lo scopo è quello di imporre all'alluce un angolo corretto, ripristinando una posizione più naturale. Anche in questo caso, però, studi condotti su gruppi ristretti di pazienti che utilizzavano divaricatori costruiti su misura o di serie, non hanno rivelato alcun miglioramento. - Plantari per scarpe
In linea teorica le solette che supportano l'arco plantare dovrebbero dare sollievo. Questo perché ridistribuiscono il peso sulla pianta, scaricandolo dall'alluce. Purtroppo, però, anche in questo caso mancano le evidenze riguardo l'efficacia dei plantari nell'arrestare la progressione dell'alluce valgo.
In alternativa, esistono anche tecniche di manipolazione dell'articolazione e dei muscoli del piede, oppure di mobilizzazione dell'articolazione con esercizi specifici e tecniche di "taping", ovvero l'uso di specifiche bende da applicare sull'alluce, nel tentativo di correggerne la deviazione. Anche in questo caso, con i pochi dati a disposizione è possibile evidenziare soltanto leggeri benefici a breve termine sulla funzionalità dell'articolazione. Sulla progressione del disturbo sul lungo periodo, invece, ancora non c'è nulla di chiaro.
Per l'alluce valgo non esiste una cura definitiva e anche l'intervento chirurgico non dà certezza di guarigione. Nei casi più gravi, si arriva alla decisione dell'intervento quando è stato sperimentato tutto il resto e il dolore non può essere controllato in nessun altro modo. Si tratta sostanzialmente di restituire all'alluce la sua posizione corretta e di rimuovere la sporgenza a livello della "cipolla". Se proprio ci si deve operare, perciò, meglio farlo in un centro in cui annualmente vengono eseguiti molti interventi chirurgici di questo tipo. Inoltre bisogna mettere in conto che, dopo l'intervento, bisognerà recuperare la funzionalità del piede con un serio programma di fisioterapia.
- Evita le scarpe con i tacchi alti e quelle con la punta stretta, costringono l'alluce nella posizione meno opportuna;
- Meglio scarpe basse, con la pianta larga e con i lacci, così da poter regolare la pressione sul piede;
- Oltre ai farmaci antinfiammatori non steroidei in gel da applicare sulla parte, per ridurre rossore e gonfiore si può ricorrere a semplici applicazioni di ghiaccio;
- Se ti propongono un intervento e hai dei dubbi, meglio chiedere un secondo parere e cercare di capire quali sono le ragioni di un eventuale parere discordante.