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Eutirox & Co.: ecco perché va assunto a digiuno e lontano da farmaci e integratori

Chi assume la levotiroxina (contenuta in Eutirox, Levotirsol...) sa che va assunta al mattino a stomaco vuoto; ma in quanti aspettano 30-60 minuti prima di fare colazione? Cibo, altri farmaci e integratori devono essere assunti lontano dal farmaco per la tiroide, perché possono ridurne l’assorbimento. Ecco come e quando prendere la levotiroxina per tenere sotto controllo i sintomi dell’ipotiroidismo e non vanificare la cura.

Con il contributo esperto di:
22 maggio 2025
blister LEVOTIROXINA in amno a un medico

L’ipotiroidismo è una malattia caratterizzata da una tiroide che, per varie ragioni, funziona poco e produce bassi livelli di ormoni tiroidei. Nelle persone che ne sono affette, per compensare la carenza di questi ormoni è necessaria una terapia a base di levotiroxina, un ormone sintetico identico a quello prodotto naturalmente dalla nostra tiroide.

I pazienti in cura con questo farmaco sanno che devono assumerlo al mattino a stomaco vuoto, ma probabilmente non tutti sanno che bisogna aspettare 30-60 minuti prima di mangiare. Il motivo? Ci sono diversi alimenti che consumiamo proprio a colazione, come caffè, latte o soia, che sono in grado di interferire con l’assorbimento di questo ormone, con il rischio di vanificare la cura e favorire il ritorno dei sintomi dell’ipotiroidismo.  

A cosa serve la levotiroxina sodica

La levotiroxina o levotiroxina sodica (L-T4) è un ormone tiroideo di origine sintetica, la cui struttura e azione sono identiche alla tiroxina, l’ormone tiroideo prodotto dalla nostra tiroide.

La terapia sostitutiva con la levotiroxina è necessaria quando la tiroide non funziona bene o è stata in parte o totalmente rimossa chirurgicamente, in modo particolare in caso di: ipofunzione tiroidea (ipotiroidismo), gozzo, profilassi di recidive dopo l’asportazione totale o parziale del gozzo (strumectomia), infiammazione della tiroide o in corso di terapia con medicinali antitiroidei.

In Italia, il farmaco a base di levotiroxina è in commercio con diversi nomi: Eutirox©, Tiche©, Levotirsol©, Tirosint© ecc, ed è disponibile come gocce, compresse, capsule molli, e a dosaggi differenti che vanno da 13 a 200 microgrammi, a seconda delle esigenze del paziente.

Levotiroxina liquida o compresse? Un problema di assorbimento

Il farmaco che contiene la levotiroxina si assume per bocca e agisce solo se viene assorbito dall’intestino, per poi passare nel circolo sanguigno dove esplica la sua azione. Nella formulazione liquida e nelle capsule molli, il principio attivo è già “disciolto” e, dunque, pronto per una rapida assimilazione.

In condizioni ottimali (cioè a digiuno) “solo” il 70-80% della dose ingerita viene assorbito nel tratto gastrointestinale. Ma questa percentuale di ormone sintetico è destinata a ridursi ulteriormente se, a ridosso della sua assunzione, si mangia oppure si prendono altri farmaci o integratori, dal momento che per poter essere assorbito necessita di un ambiente gastrico acido.

Il pericolo di compromettere la terapia si corre anche in presenza di particolari patologie, come la gastrite autoimmune, e se si prendono certi farmaci che influenzano negativamente il pH (cioè il livello di acidità) a livello dello stomaco. In questi casi, sono necessari monitoraggi frequenti della terapia ormonale sia in termini di dosaggio, per ricalibrarlo in caso di squilibri, sia di formulazione farmaceutica, se si stanno prendendo le compresse (potrebbe essere necessario passare alle gocce, più scomode ma più facili da assimilare).

Come si stabilisce la dose corretta da prendere?

Non esiste una dose standard di levotiroxina valida per tutti: la dose varia da paziente a paziente, e per una stessa persona può cambiare nel tempo.
Per mantenere i livelli degli ormoni tiroidei entro i valori normali, è importante assumere questo farmaco con costanza e regolarità (di solito una volta al giorno) come da indicazioni del medico.

Il dosaggio di ormone da assumere viene stabilito dal medico, generalmente l’endocrinologo, sulla base degli esiti di esami del sangue che analizzano i livelli degli ormoni tiroidei (T3 e T4) e del TSH, ma anche di alcune caratteristiche del paziente come peso, età, eventuali malattie cardiache, stato di gravidanza. Essendo queste variabili nel tempo, il dosaggio di ormone tiroideo potrebbe richiedere degli aggiustamenti nel tempo. Per monitorare l’adeguatezza della terapia ormonale in uso, il medico consiglia ai pazienti in trattamento con la levotiroxina un controllo annuale degli ormoni tiroidei e del TSH. In occasione dell’esame, meglio non assumere la levotiroxina prima del prelievo, in quanto alzerebbe il valore della tiroxina (T4), producendo un risultato falsato.

Eutirox, Levotirsol e Tiche: quando e come assumerli

Il momento migliore per assumere la levotiroxina è al mattino presto, a digiuno (ovvero a stomaco vuoto da almeno tre ore) e lontano dalla colazione. Prenderla a stomaco pieno o mangiare troppo presto – anche solo 10-15 minuti dopo – può ridurre significativamente l’efficacia della terapia, perché il cibo può ostacolare l’assorbimento dell’ormone e ridurne la quantità che entra in circolo nel sangue. Questo può portare a  un controllo meno efficace dell’ipotiroidismo e, nel tempo, alla necessità di aumentare il dosaggio.

Anche se le formulazioni liquide (ad es Levotirosol, Tirosint) o in capsule molli (Tiche) garantiscono un assorbimento più rapido, non significa che si possa fare colazione subito dopo l’assunzione. In ogni caso, è necessario attendere almeno 30 minuti prima di poter fare colazione.

Cosa dicono i foglietti illustrativi

Ecco cosa indicano le istruzioni ufficiali di tre diverse formulazioni di levotiroxina:

  • Eutirox (compresse): “Da assumere preferibilmente con un sorso d'acqua al mattino, a digiuno”.
  • Levotirsol (soluzione orale, contenitori monodose): “È meglio assumere la dose totale giornaliera al mattino, a stomaco vuoto, almeno mezz’ora prima della colazione”.
  • Tiche (capsule molli): “Prenda la dose giornaliera completa al mattino, a stomaco vuoto, almeno mezz’ora prima della colazione. L’assorbimento è migliore a stomaco vuoto rispetto a dopo un pasto”.

Come si può notare, mentre il foglietto di Eutirox risulta piuttosto vago, le formulazioni più moderne ( liquide e le capsule molli) specificano chiaramente di attendere almeno 30 minuti prima di mangiare.

Se anche queste formulazioni “veloci” richiedono una pausa, è ragionevole pensare che, con le compresse tradizionali (ad es Eutirox), siano necessari tempi più lunghi (idealmente 60 minuti).

Cosa dicono le linee guida

Secondo l’American Thyroid Association, la levotiroxina dovrebbe essere la prima cosa assunta al mattino, almeno 60 minuti prima della colazione, indipendentemente dalla formulazione.
In alternativa, può essere presa di sera, almeno tre ore dopo l‘ultimo pasto, per chi trova difficoltà nel rispettare i tempi al mattino (per esempio devono assumere altri farmaci).

Anche le linee guida italiane sulla gestione terapeutica dell’ipotiroidismo confermano l’importanza dell’intervallo tra cibo e farmaco. Per le compresse, si consiglia di assumerle almeno tre ore dopo l’ultimo pasto e di mantenere il digiuno per altri 30–60 minuti dopo l’assunzione.

Quali cibi possono ridurre l’efficacia della levotiroxina

L'assunzione corretta della levotiroxina è fondamentale per garantire il controllo dei sintomi dell’ipotiroidismo. Un aspetto spesso sottovalutato riguarda l’interazione di questo farmaco con il cibo: mangiare prima o poco dopo aver preso il farmaco può ridurre la quantità di principio attivo che viene assorbita dall'organismo. Tra i principali alimenti che interferiscono con la levotiroxina vi sono caffè, latte, crusca e soia, spesso presenti nella colazione. Non è necessario eliminarli dalla dieta, ma è fondamentale assumerli almeno 30–60 minuti dopo l’assunzione del farmaco, a seconda della formulazione utilizzata.

Altri alimenti da tenere in considerazione sono quelli ricchi di fibre (come cereali e barrette), quelli ad alto contenuto di calcio (come i latticini e le bevande vegetali arricchite), nonché la papaya e il tè, che possono anch’essi interferire con l’assorbimento intestinale della levotiroxina.

Anche alcuni integratori possono influenzare negativamente l’assorbimento del farmaco. In particolare, quelli a base di fibre, soia, calcio o ferro, essendo fonti concentrate di queste sostanze, possono ridurne l’efficacia.

L’American Thyroid Association raccomanda di assumere la levotiroxina con un bicchiere d’acqua, evitando succhi di frutta (come quello di pompelmo) o bevande come il caffè. Nel caso delle compresse, è inoltre importante non masticare né lasciare sciogliere la pillola in bocca o in gola, poiché ciò può ridurre l’assorbimento del principio attivo. Infine, consiglia di attendere almeno 4 ore prima di consumare alimenti contenenti soia o di assumere integratori di calcio o ferro.

Farmaci e integratori che possono ostacolare l’assorbimento

Anche i farmaci possono interferire con l’assorbimento della levotiroxina e dunque ridurre l’efficacia della terapia. Pertanto, è consigliabile assumerli ad almeno 30-60 minuti dall’assunzione di levotiroxina. In alcuni casi però, come indicato nel foglietto illustrativo, è necessaria una pausa più lunga.

Andando sul concreto, ecco i medicinali che non vanno d’accordo con la levotiroxina:

  • antiacidi (medicinali utilizzati per alleviare i sintomi gastrici e bruciore di stomaco), sucralfato (per il trattamento delle ulcere peptiche), e i medicinali contenenti alluminio, ferro o carbonato di calcio: da prendere ad almeno 4 ore di distanza;
  • medicinali utilizzati per legare gli acidi biliari ed abbassare elevati valori di colesterolo (come colestiramina o colestipolo): da assumere a 4-5 ore di distanza
  • gli inibitori della pompa protonica (es pantoprazolo, lansoprazolo) possono ridurre l’assorbimento levotiroxina a causa dell’aumento del pH nello stomaco, prestare dunque attenzione soprattutto se si usano in terapia cronica.

Anche la levotiroxina a sua volta può alterare l’assorbimento di alcuni farmaci: meglio leggere il foglio illustrativo, che può essere anche consultato sulla nostra banca dati farmaci.

Le stesse precauzioni valgono anche per i multivitaminici o gli integratori a base di calcio, magnesio e ferro (vedi anche paragrafo Levotiroxina in gravidanza: attente al ferro) che se presi insieme o in prossimità della levotiroxina potrebbero ridurre l’efficacia della terapia. Meglio assumerli ad almeno 4-5 ore di distanza dalla levotiroxina.

Levotiroxina in gravidanza: attente al ferro

L’ipotiroidismo in gravidanza è associato a un aumento del rischio di complicanze fetali/infantili, tra cui parto pretermine, basso peso alla nascita e deficit cognitivi irreversibili. Nelle donne che scoprono di essere affette da ipotiroidismo durante la gravidanza la terapia sostitutiva deve essere iniziata subito, e in quelle già in trattamento con l’ormone la terapia deve essere continuata ed eventualmente adeguata alle nuove necessità della paziente.

A molte donne in gravidanza viene raccomandata l’integrazione di ferro per via dell’anemia sideropenica. Il ferro, sotto forma di integratore o di farmaco, può ridurre l’assorbimento del farmaco tiroideo. Vista il ruolo essenziale che gli ormoni tiroidei nel corretto sviluppo del feto, si consiglia di assumere il ferro a distanza di diverse ore dalla levotiroxina, a scopo precauzionale si potrebbe per es. assume il ferro di sera e l’ormone al mattino.

Cos’è l’ipotiroidismo e perché si integrano gli ormoni tiroidei

La tiroide è una piccola ghiandola localizzata alla base del collo che produce due ormoni, la tiroxina (T4) e triiodotironina (T3). Una volta rilasciati nel sangue, i due ormoni tiroidei sono trasportati a tutti i tessuti del corpo, dove svolgono numerose funzioni: aiutano l'organismo a utilizzare l'energia, a mantenersi caldo e a far funzionare correttamente il cervello, il cuore, i muscoli e altri organi. Sono dunque fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo.

L’attività della tiroide è sotto il controllo di una ghiandola presente nel cervello, chiamata ipofisi, che stimola la produzione degli ormoni tiroidei attraverso il rilascio di un ormone chiamato Tireotropina (più noto ai pazienti come TSH)L’ipotiroidismo scatta quando, per varie ragioni, la tiroide si impigrisce e produce pochi ormoni. La carenza ormonale comporta un rallentamento del metabolismo e di molte funzioni corporee, che comportano una serie di sintomi, come sensazione di affaticamento, debolezza e dolori muscolari, aumentata sensibilità al freddo, aumento di peso, pelle secca, perdita di capelli, alterazione del ciclo mestruale ma anche confusione. Da qui la necessità di compensare la carenza degli ormoni tiroidei con un ormone sintetico che, sebbene non permette di guarire dalla malattia, consente di tenerne sotto controllo i sintomi e di regolare la sintesi del TSH, riducendo il superlavoro dell’ipofisi.

Di ipotiroidismo soffre circa il 5% della popolazione, con una prevalenza più alta tra le donne e nella fascia tra i 30-50 anni. Poiché i sintomi sono così variabili tra le persone affette e aspecifici, l'unico modo per sapere con certezza se si è affetti da ipotiroidismo è un semplice esame del sangue per la determinazione del TSH. Nei pazienti, infatti, affetti da ipotiroidismo, i valori del TSH tendono a salire: piccoli incrementi sono associati a un ipotiroidismo lieve e dunque accompagnati da una sintomatologia spesso impercettibile, mentre più è grave l’ipotiroidismo più il TSH sale. 

Esami della tiroide: attenzione alla biotina

Si trova in alcuni integratori, per esempio per la perdita dei capelli, in certi cibi, come la carne e i legumi, e persino in alcuni reagenti di laboratorio utilizzati a fini diagnostici. Ma se è presente in alte concentrazioni nel sangue, la biotina interferisce con gli esami di controllo periodici degli ormoni tiroidei, alterando i risultati di TSH,T3 e T4 e ostacolando una corretta gestione della malattia.

L’avviso rivolto ai medici che hanno in cura persone con disturbi tiroidei arriva dall’Agenzia italiana del farmaco, che in una nota informativa invita a sospendere gli integratori con biotina qualche giorno prima dell’esame. Altrimenti meglio capire con l’aiuto del medico se ci sono laboratori che utilizzano metodi alternativi.

Leggi anche la nostra news sull'importanza del sale iodato per la tiroide.

 
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IL CONSIGLIO DELL'ESPERTA
Sonia Mazzamurro - Biologa
Il momento ideale per assumere Eutirox, Tirosint o altri farmaci a base di levotiroxina è al mattino appena svegli, aspettando poi 30-60 minuti prima di fare colazione: così, a stomaco davvero vuoto, il farmaco viene assorbito meglio e può fare il suo lavoro. Se però questa routine mattutina è difficile da seguire, si può prendere anche la sera, prima di andare a dormire, purché siano passate almeno tre ore dalla cena.