Polizze assicurative sanitarie private: queste sconosciute
Gli italiani mostrano una propensione crescente nell’investire nella spesa sanitaria privata ma, a causa di scarsa innovazione e poca cultura, le polizze assicurative rimangono un oggetto misterioso.

Le rilevazioni dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (ANIA) mostra una progressiva tendenza di crescita delle assicurazioni sanitarie private negli ultimi anni. I premi contabilizzati relativi al ramo malattia erano pari a circa 3,3 miliardi a fine 2021, rileva l’associazione. Tale valore non solo certifica una crescita del 5,6% su base annua ma è anche il valore più elevato da almeno il 2016. I premi di nuova produzione, inoltre, hanno costituito il 19% del totale, il secondo incremento percentuale più elevato dopo il 21% registrato nel 2017.
Eppure, questo dato non deve trarre in inganno. Sebbene, infatti, la tendenza di crescita sia innegabile, bisogna ricordare come contestualmente sia aumentata anche la spesa sanitaria privata, all’interno della quale le polizze assicurative costituiscono una percentuale pressoché costante (circa l’8%). Circa il 90% di della spesa è, invece, costituito da prestazioni “out of pocket” ovvero pagate di tasca propria.
Detto in altri termini: gli italiani sono sempre più attenti e sensibili alla spesa sanitaria privata ma sono restii ad assicurarsi, preferendo mettere mano ai propri risparmi in caso di necessità. Secondo l’indagine “Conoscenze e comportamenti assicurativi degli italiani” condotta dall’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni Ivass, circa il 77% degli intervistati indica i problemi di salute come la prima fonte di preoccupazione ma solo poco meno dell’11% sottoscrive una polizza malattia.
Costi elevati ma anche poca innovazione
Le ragioni per tale, apparentemente, contraddittorio comportamento sono diverse. C’è sicuramente un problema di costi: una polizza sanitaria di buona qualità per una famiglia di tre persone si aggirava nel 2019 intorno ai €3.500 annui (con valori che possono oscillare a seconda dell’area geografica e del livello di franchigia considerato), secondo una rilevazione fatta all’epoca da Altroconsumo. Inoltre, l’indagine della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane relativa al 2018 (ultima rilevazione disponibile) ha rilevato che tendono ad assicurarsi maggiormente le famiglie con i redditi più elevati (nonostante siano quelle che potrebbero sostenere meglio una spesa sanitaria).
Tuttavia, accanto ai problemi di costo, emergono anche altre problematiche che hanno più a che fare con il modo in cui sono strutturate le polizze sanitarie. Le assicurazioni private presentano infatti una struttura complessa e pongono in genere diverse limitazioni in fase di sottoscrizione. La gran parte di esse, ad esempio, non copre alcune categorie di persone (tossicodipendenti o sieropositivi) od esclude alcuni tipi di prestazioni (come le cure odontoiatriche o le malattie mentali). Inoltre, le polizze hanno generalmente dei limiti di età per poter essere stipulate (tra i 60 ed i 65 anni, ma in alcuni casi anche fino a 70) ed hanno comunque delle franchigie che possono scoraggiare, o quantomeno disincentivare, la loro sottoscrizione. Praticamente tutte le polizze poi, prevedono la compilazione di un questionario sanitario (questionario anamnestico) che può rilevarsi non semplicissimo. Tale documento è generalmente composto da più pagine ed è suddiviso in sezioni con diverse domande a crocette che devono essere completate in maniera esaustiva e che spesso deve essere aggiornato periodicamente per poter continuare ad usufruire della polizza. Si tratta, in pratica, di un documento complesso dove riportare le informazioni più accurate possibili sul proprio stato di salute, pena la perdita del diritto di risarcimento in caso di sinistro.
Poca cultura in Italia e non solo assicurativa
Infine, non va dimenticato che in generale in Italia vi è una scarsa educazione assicurativa. Il rapporto Ivass rileva che la maggior parte degli italiani soffre di overconfidence (tende cioè a sovrastimare le proprie conoscenze in ambito assicurativo) e questo si traduce in una scarsa propensione ad affidarsi a dei professionisti. L’indagine mostra anche come gli italiani considerino le polizze poco chiare, con il set informativo dei prodotti assicurativi definito come “abbastanza comprensibile” solo dal 34% degli intervistati. La generale comprensibilità del linguaggio assicurativo è, difatti, la caratteristica principale su cui si dovrebbe investire principalmente per la maggioranza degli intervistati (54%), seguita dalla maggiore chiarezza su aspetti specifici (53%) e sulla durata contrattuale (44%).
Tali risultati lasciano spazio, inoltre, ad una considerazione amara. Gli indicatori sulla conoscenza peggiorano sensibilmente quando si prendono in esame le fasce di popolazione con nullo o basso grado di istruzione. Secondo l’ISTAT, la quota di popolazione italiana di età compresa tra i 25 e i 64 anni in possesso di almeno un titolo di studio secondario superiore (considerato il principale indicatore del livello di istruzione di un Paese) era pari al 62,9% nel 2020, contro una media dell’Unione Europea del 79%. Forse il tempo dell’innovazione è veramente urgente, non solo in campo assicurativo.
La proposta di Altroconsumo Connect
Come abbiamo visto, gli italiani sono restii ad assicurarsi e preferiscono mettere mano ai propri risparmi in caso di necessità. Anche per questa ragione, Altroconsumo Connect, il broker assicurativo costituito dalla Fondazione Altroconsumo, ha voluto dare un segnale in questo senso mettendo a disposizione dei propri soci e fan la polizza AXA BeLive. uno strumento, particolarmente innovativo, realizzato in collaborazione con AXA e Neosurance, che garantisce una copertura assicurativa per i prossimi cinque anni offrendo servizi esclusivi (come ad esempio l'assistenza domiciliare e l'Advanced Second Opinion), oltre ad un sostegno economico per aiutare chi si trova costretto ad affrontare una diagnosi tumorale.
I servizi relativi ai prodotti assicurativi illustrati in questa pagina sono erogati da Altroconsumo Connect S.r.l., società commerciale di intermediazione assicurativa, e non da Altroconsumo Edizioni S.r.l. e Associazione Altroconsumo. Cliccando sul pulsante “SCOPRI I DETTAGLI” accedi al sito di Altroconsumo Connect S.r.l., il broker assicurativo costituito dalla Fondazione Altroconsumo, iscritto al Registro degli Intermediari Assicurativi (Sez. B n. B000525056) e soggetto al controllo di IVASS. Altroconsumo Connect S.r.l. opera nel mercato e, tenendo conto dei risultati dei test comparativi e delle indagini sui prodotti assicurativi pubblicate da Altroconsumo, negozia per i soci e i fan di Altroconsumo le polizze assicurative, gestisce i passaggi necessari per l’eventuale acquisto della polizza e la raccolta delle adesioni nel caso sia stato costituito un gruppo di acquisto. L’attività svolta da Altroconsumo Connect S.r.l. è a pagamento e remunerata dalle provvigioni ricomprese nel premio delle polizze stipulate. Ogni successiva comunicazione relativa all’acquisto delle polizze avverrà direttamente ed esclusivamente con Altroconsumo Connect S.r.l., sulla base dell’incarico che verrà ad essa rilasciato dall’interessato.