Carte prepagate, convengono davvero?

Le riteniamo (erroneamente) più sicure delle carte di credito tradizionali, soprattutto per fare acquisti online. Però, tra ricariche e prelievi, non sempre sono così convenienti. I pro e i contro delle carte prepagate.
Metà delle carte prepagate europee sono nel portafoglio degli italiani. Secondo la nostra inchiesta, infatti, le preferiamo alle carte di credito tradizionali perché - erroneamente - le riteniamo più sicure. Basti pensare che Postepay, la prepagata delle poste, è la carta più venduta in Europa con oltre quattordici milioni di utenti. Nel nostro dossier abbiamo messo a confronto diversi profili di utilizzo per trovare le prepagate più convenienti.
Un metodo di pagamento in ascesa
Se all'estero vengono utilizzate più come carte regalo o per pagare i mezzi pubblici, in Italia l'uso delle prepagate spazia in ambiti diversi: dai genitori che le affidano ai figli in vacanza all'estero, agli anziani diffidenti nei confronti delle banche, agli appassionati di shopping online, ma anche agli immigrati che non hanno ancora grosse disponibilità economiche. La loro fortuna va di pari passo con la crescita dell'ecommerce, infatti, le prepagate sono percepite come il mezzo più sicuro per fare acquisti online, perché non mettono a rischio i dati del conto corrente.
Quando possono essere utili
La legge, in realtà, tutela i possessori di carte di credito in caso di utilizzo fraudolento a seguito di furto o smarrimento, lasciando a carico del titolare al massimo 150 euro, prima del blocco della carta (nulla è dovuto se l'utilizzo fraudolento è avvenuto online), nulla dopo il blocco. Stabilito, perciò, che le carte prepagate non sono più sicure delle carte di credito tradizionali, è bene valutare quando possono essere utili. Se non possediamo già una carta e vogliamo fare acquisti online, per esempio, oppure nel caso di un minorenne in vacanza all'estero, per evitare di riempirgli le tasche di contanti.
Attenzione ai costi
Anche le carte prepagate si pagano, pur non avendo un canone annuo come le carte di credito. Sono previste commissioni per le ricariche e per i prelievi dagli sportelli automatici e, quasi tutte, hanno un costo di emissione. Tutte spese che spesso non si considerano nel loro insieme perché diluite. Bisognerebbe fare un conto unico finale per valutare se nell'arco di un anno ricaricarla ogni mese non costi di più che usare la carta di credito.
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