Tutti i consigli e i modi per cambiare conto corrente
Un conto corrente non è per sempre e si può chiudere ad esempio alla ricerca di condizioni migliori. Per cambiare conto ci sono due modalità: la procedura tradizionale che prevede la chiusura del conto e la portabilità semplice. Ecco tutti consigli per farlo nell'uno e nell'altro modo senza correre rischi.
- contributo tecnico di
- Anna Vizzari

Ci possono essere diverse ragioni dietro la decisione di chiudere o cambiare il nostro conto corrente.
- Non ci troviamo più bene con quella specifica banca ad esempio per una risposta non corretta ad una nostra richiesta o ad un nostro reclamo.
- La banca, prima comoda per la sua agenzia vicino alla nostra abitazione o al nostro ufficio, ha chiuso gli sportelli oppure noi ci siamo trasferiti o abbiamo cambiato lavoro e quindi la comodità che ci aveva spinto a scegliere quello specifico conto corrente è venuta meno.
- Può anche accadere che la banca ci comunichi un aumento delle condizioni del conto attraverso una modifica unilaterale che ricordiamo deve avere un giustificato motivo e deve essere comunicata con un preavviso di almeno 60 giorni. Nel frattempo, si può chiudere il conto alle vecchie condizioni.
- Oppure, ancora, può accadere che facendo un confronto sul mercato si trovi un prodotto molto più conveniente ed a quel punto il cambio è legato anche a motivazioni economiche.
Se la banca ti cambia le condizioni
Un altro motivo per cui si può decidere di cambiare conto è in caso di modifica unilaterale del contratto. La banca, infatti, ha la possibilità di modificare le condizioni del conto corrente, che è un contratto a tempo indeterminato, rispettando una determinata procedura prevista dall’articolo 118 del Testo unico bancario:
- Nel contratto ci deve essere una apposita clausola che prevede la modifica unilaterale.
- La comunicazione deve essere fatta personalmente ad ogni correntista e deve riportare l’indicazione “Modifica unilaterale delle condizioni”. Può essere una lettera o una comunicazione online a scelta del correntista. Se avete scelto la comunicazione online controllate periodicamente la sezione “Documenti” del vostro home banking.
- La comunicazione deve avere un preavviso di almeno due mesi rispetto alla modifica annunciata
- La variazione deve avere un giustificato motivo, ben dettagliato in modo che il correntista abbia la possibilità di valutare la congruità della modifica rispetto al suo motivo.
Se la modifica rispetta tutte queste condizioni è valida altrimenti è nulla e quindi non può essere applicata al correntista. Nel corso del tempo molte banche hanno peggiorato le condizioni del loro conto corrente spesso non rispettando queste indicazioni. Leggi i nostri approfondimenti per capire come protestare.
Cambiare conto o chiuderlo?
Qualunque sia la ragione, una volta presa la decisione di cambiare come fa a cambiare o a chiudere un conto corrente? La prima cosa da fare è certamente trovare un nuovo conto corrente che faccia al caso nostro: per farlo, occorre mettere a confronto le offerte di conto corrente sul mercato e scegliere in base alle nostre esigenze. Una volta scelto il nuovo conto, ci sono due modalità per chiudere quello vecchio: la portabilità semplice del conto corrente e la procedura di chiusura tradizionale.
Cambiare conto con la portabilità semplice
Dal 2017 esistono le regole sulla portabilità del conto correntee dei conti di pagamento che prevedono una procedura semplice e rapida per il trasferimento dei servizi di pagamento e della giacenza del conto e quindi la sua chiusura. Per farlo, occorre firmare nella nuova banca un modulo di autorizzazione al trasferimento di pagamenti e giacenza dalla vecchia banca. Sarà quindi la nuova banca con una procedura interbancaria ad occuparsi del trasferimento delle domiciliazioni delle bollette, dello stipendio e di ogni altro pagamento periodico.
L’iter di trasferimento, giacenza inclusa, deve concludersi entro 12 giorni lavorativi dalla data in cui il correntista ha firmato il modulo di autorizzazione nella nuova banca per avviare la portabilità. Peccato ci siano ancora tante lungaggini e casi di mancato rispetto delle leggi. Ma cosa fare se dopo i canonici 12 giorni lavorativi il conto non è ancora stato trasferito? La legge prevede che in questi casi spetti al correntista un indennizzo (senza alcuna prova del danno) pari a una cifra fissa di 40 euro cui si aggiunge una somma variabile data dal prodotto della giacenza del conto da trasferire nel momento della richiesta, dei giorni di ritardo e del tasso massimo ai fini dell'usura in vigore al momento della richiesta di portabilità.
Per chiedere l’indennizzo, basta inviare un reclamo per iscritto alla banca che può essere la nuova o la vecchia. La banca deve rispondere entro 60 giorni dal ricevimento della lettera: se non lo fa o dà una risposta non soddisfacente si può fare ricorso all’Arbitro bancario e finanziario. È bene richiedere il calcolo alla chiusura definitiva del vecchio conto, o, se non è stata chiesta la chiusura, quando sono stati trasferiti i servizi di pagamento. Attenzione, perché in caso di deposito titoli la portabilità non vale. La banca non procederà alla chiusura se c’è un conto titoli abbinato al conto corrente di cui si chiede la portabilità, perché manca ancora un decreto del Ministero dell’Economia che disciplini modalità e tempi per il trasferimento del conto titoli.
Dunque, bisogna chiedere la portabilità dei servizi di pagamento sul conto nella nuova banca (che deve avvenire in 12 giorni lavorativi dalla richiesta) quindi, si deve procedere all’apertura di un conto titoli nella nuova banca abbinato al nuovo conto corrente. Si deve tornare nella vecchia banca e qui fare richiesta di chiusura del conto titoli e del conto corrente. Prima della chiusura del deposito i titoli saranno trasferiti nel conto titoli aperto nella nuova banca (e i tempi purtroppo possono essere lunghi). Solo dopo il trasferimento ci sarà la chiusura del conto titoli originario e del conto corrente nella vecchia banca. In caso di conto in rosso non si può procedere alla chiusura del conto. Però, è possibile il trasferimento degli addebiti e degli altri servizi di pagamento.
Chiudere il conto con procedura tradizionale (e lettera)
In alternativa alla portabilità del conto presso un'altra banca, esiste anche la possibilità di chiudere semplicemente il vecchio conto e aprirne uno nuovo presso un altro istituto. Per chiudere il conto corrente bisogna spedire una richiesta alla banca dove si è correntisti; prima di inviare la richiesta di chiusura ti consigliamo di aprire un nuovo conto corrente, trasferire le utenze, i bonifici periodici e altri addebiti diretti.
Dopo avere verificato che tutto funzioni, si chiude il vecchio conto corrente. La chiusura è gratuita e la si può fare anche via email oppure con una lettera. Per farlo puoi utilizzare il modello di lettera per chiudere un conto corrente che abbiamo preparato per te.
Se il conto che si vuole chiudere è cointestato a firme congiunte la richiesta di chiusura va fatta da tutti gli intestatari del conto, se a firme disgiunte basta la richiesta di un solo intestatario. Se si ha anche un deposito titoli nella stessa banca bisogna chiuderlo. Occorre anche restituire (ma non è obbligatorio) tutte le carte di pagamento tagliate in due e gli assegni inutilizzati.