Assegno unico universale: c'è tempo fino al 28 febbraio per rinnovare l'Isee
Domande frequenti
Si tratta della definizione che è stata usata sinora per avere le detrazioni per figli a carico in busta paga. Di fatto un figlio risulta a carico se fino a 24 anni percepisce un reddito massimo di 4.000 euro lordi annui dai 24 anni in poi deve possedere un reddito inferiore ai 2.840,51 euro lordi annui. Per essere considerato a carico può non convivere con il nucleo familiare. Per richiedere l’assegno unico universale ogni figlio inserito deve rispettare questa condizione reddituale.
Prima di compilare questo campo, clicca sul bottone con la “i” a destra delle scelte possibili, si apre uno specchietto in cui le diverse tipologie di disabilità vengono suddivise tra le tre categorie. In base alla delibera di assegnazione della commissione competente, bisogna cercare la categoria corretta. Ad esempio, in caso di handicap riconosciuto ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della Legge 104 del 1992 il figlio rientra nella disabilità grave.
Sì. L’assegno può esser accreditato in accordo tra i genitori su di un unico conto corrente oppure si possono scegliere due ulteriori modalità: la prima prevede l’inserimento delle due modalità di pagamento da parte del genitore che sta compilando la domanda, la seconda invece prevede che il genitore compilatore inserisca esclusivamente la propria modalità di pagamento e l’altro in un secondo momento si logghi nel sito Inps e completi la procedura inserendo come ricevere il proprio 50% dell’assegno. I conti correnti o gli strumenti di pagamento inseriti devono esser intestati ai richiedenti.
Il genitore che compila la domanda può scegliere di inserire esclusivamente la propria modalità di accredito del 50% dell’assegno, demandando all’altro genitore il completamento della richiesta. Questi deve accedere al portale per la presentazione della domanda di assegno unico e nella home page cliccare su “completa domande presentate dall’altro genitore”. In questo spazio potrà indicare la modalità di pagamento prescelta e inviare la domanda.
Gli importi di questa maggiorazione sono calcolati direttamente dall’INPS che verifica che il nucleo familiare non ci perda economicamente con il passaggio da detrazioni e assegni al nucleo familiare all’assegno unico universale.
Ai fini della maggiorazione di 30 euro mensili a figlio per nuclei con Isee fino a 40.000 euro in cui entrambi i genitori lavorano, sono considerati i redditi da:
- lavoro dipendente e assimilato;
- lavoro autonomo;
- pensione;
- svolgimento di attività d’impresa;
- Naspi o Dis-Coll percepiti dai disoccupati;
- lavoro all’estero con residenza in Italia;
- lavoro agricolo autonomo.
In ognuno di questi casi, il reddito deve esser posseduto al momento di presentazione della domanda e deve esser percepito per un periodo prevalente nel corso dell’anno.
I nuclei familiari che abbiano almeno quattro figli beneficiano di una maggiorazione forfetaria di 100 euro al mese. Tuttavia, se nel nucleo ci sono figli con genitori diversi, solo che può vantare la genitorialità di tutti beneficia della maggiorazione, ad esempio in un nucleo con 4 figli di cui solo 3 sono figli di entrambi i genitori che compongono il nucleo utilizzato ai fini Isee, la maggiorazione spetta per intero al solo genitori di tutti e quattro.
Allo stesso modo, sono considerati tutti i figli a carico, anche se alcuni non hanno diritto all’assegno unico universale per il superamento dei 21 anni di età. Ad esempio in un nucleo in cui siano presenti 4 figli a carico, di cui uno ha 25 anni e non ha diritto all’AUU mentre gli altri 3 sì, la maggiorazione spetta lo stesso.
In caso di separazione con affido condiviso l’assegno può esser richiesto al 50% da entrambi i genitori oppure, di comune accordo, può esser richiesto da uno solo. In caso di affido esclusivo invece, solo il genitore affidatario può far richiesta dell’assegno unico.
L'AUU è diviso in parti uguali tra coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o hanno l'affidamento condiviso dei figli, salvo accordo tra i genitori che possono stabilire che l’assegno venga erogato a uno solo dei due.
Tuttavia, in alcuni casi, solo un genitore può ottenere interamente l’importo dell’assegno unico:
- in caso di affidamento esclusivo o di esercizio esclusivo della responsabilità genitoriale;
- se il giudice, nel provvedimento di separazione di fatto, legale o di divorzio tra i genitori, ha disposto che eventuali contributi pubblici vengano percepiti esclusivamente da un solo genitore;
In questi casi la situazione deve esser dichiarata nella domanda in modo da ottenere interamente l’importo dell’assegno. Se la domanda è stata già presentata con la ripartizione al 50% è possibile integrarla modificando il pagamento senza dover allegare alcuna documentazione. L’altro genitore può chiedere il riesame della propria situazione all’Inps.
No. Questa opzione è possibile solo se si divide l’assegno tra i genitori, ma chi lo richiede per più figli riceve un unico accredito sul conto che ha inserito.
No. L’accredito avviene esclusivamente su conti correnti o carte intestati o cointestati con il richiedente.
No. È possibile salvare in bozza i dati inseriti e riprendere in un secondo momento la compilazione della domanda.
Nella pagina di riepilogo, prima dell’invio della domanda, trovi i dati del richiedente, controlla che mail e numero di telefono che sono indicati in questa sezione siano corretti, infatti l’Inps utilizza quei canali per le proprie comunicazioni.
I maggiorenni fino a 21 anni e i disabili senza limiti di età possono chiedere che l’assegno unico venga loro accreditato. Per presentare la domanda, dopo esserti loggato clicca su “nuova domanda come figlio maggiorenne”. Per la compilazione di questa sezione devi avere il codice fiscale di entrambi i tuoi genitori e i dati del conto o della carta su cui vuoi ricevere l’accredito dell’assegno unico universale. Ricorda che nel momento in cui presenti la domanda per ottenere direttamente l’assegno unico, decade quella presentata dai tuoi genitori.
No, è tutto normale. Le pratiche Inps seguono fasi diverse, quella più lunga è proprio quella di istruttoria durante la quale l’istituto accede alle banche dati pubbliche per fare tutte le verifiche del caso e validare la correttezza di quanto indicato e la spettanza/importo dell’assegno da liquidare.
In particolare, in fase di avvio dell’assegno unico universale Inps ha dichiarato il primo di marzo che chi ha presentato la domanda entro il 28 febbraio riceverà l’importo nella seconda metà del mese di marzo, perché la verifica dei requisiti è in fase di rodaggio, ma l’istituto ha garantito l’erogazione nei tempi previsti.
Questo contenuto è riservato ai FAN
Per continuare a leggere [login] o Diventa FAN