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ePrice è fallita: come si fa l’insinuazione al passivo

Eprice Operations Srl che prima gestiva il sito www.eprice.it è fallita. Per rimborsi riguardanti gli acquisti passati occorre insinuarsi al passivo. Ecco come si fa. Nel frattempo, il sito www.eprice.it c’è ancora, gestito però da una nuova società.

  • di
  • Luca Cartapatti
06 settembre 2022
  • di
  • Luca Cartapatti
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Che molte piattaforme online di vendita di elettronica ed elettrodomestici non se la passassero bene era cosa nota. Che alcune ormai non riescano più a far fronte agli ordini è assodato, viste le tante segnalazioni che riceviamo quotidianamente dai consumatori su siti come Tiger Shop (che ora ha un sito non più funzionante), Big Price e Media Shopping. La società Eprice Operations Srl che gestiva il noto sito www.eprice.it è fallita. Il concordato preventivo ha portato alla vendita della piattaforma ad una nuova società; mentre per il passato i rimborsi per beni mai arrivati vanno gestiti con una insinuazione al passivo.  Ma questo perché durante il concordato preventivo è stato trovato un acquirente, la società PB Online Srl che gestisce ora il sito www.eprice.it ma che non ha nulla a che fare con la gestione dei beni venduti prima dell’acquisizione. 

L’insinuazione al passivo

La società Eprice Operations Srl è stata dichiarata fallita lo scorso 30 giugno 2022 dal Tribunale di Milano. Il 26 ottobre 2022 ci sarà l’udienza per la definizione dello stato passivo della società. La domanda di ammissione al passivo di un credito per beni mai consegnati si fa inviando ricorso al curatore fallimentare attraverso la PEC f317.2022milano@pecfallimenti.it insieme ai documenti che provano il credito. Va fatto  almeno 30 giorni prima dell’udienza e quindi entro il 26 settembre 2022. 

Trovi tutte le informazioni su come fare l'insinuazione e i documenti da presentare in questo articolo.

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Cosa fare se il bene non arriva

In caso di problemi con un acquisto online ci sono delle procedure da seguire nel caso in cui un bene comprato online non arriva.   Per chi avesse già effettuato l'acquisto e fosse in attesa della merce, occorre prima attendere la data di consegna indicata: se non è stata indicata occorre far passare 30 giorni dalla data dell'ordine (ovvero il tempo che ha il venditore per consegnare la merce). Se passata questa data la merce non è ancora arrivata puoi inviare una diffida al venditore dove richiedere che effettui la consegna entro un termine stabilito, in genere possono bastare anche 15 giorni. Se quanto acquistato non viene recapitato neanche nel termine supplementare stabilito, allora è possibile esigere la risoluzione del contratto e la restituzione di quanto pagato.