Antitrust sanziona Autostrade: pedaggi invariati a seguito dei disagi. Aderisci alla class action
L'Antitrust ha sanzionato Autostrade per l'Italia per 10.000 euro. La società era finita nel mirino dell'Autorità per non aver ridotto i pedaggi sulla rete autostradale, a fronte dei forti disagi alla viabilità e all'aumento dei tempi di percorrenza. Gli impegni presi da Aspi vanno nella direzione corretta, ma non sono sufficienti. Chiediamo un risarcimento di parte dei pedaggi pagati negli ultimi 10 anni: continua la raccolta delle preadesioni alla class action.

Si chiude con una sanzione da 10.000 euro il procedimento avviato da Antitrust nei confronti di Autostrade per l'Italia (Aspi). La società era finita nel mirino dell'Autorithy nel luglio 2021, quando non aveva adottato alcuna misura per ridurre il pedaggio a fronte dei forti disagi sulla viabilità e della scarsa fruibilità del servizio autostradale. Le riduzioni delle corsie di marcia e le specifiche limitazioni della velocità massima consentita avevano infatti causato code, rallentamenti e - di conseguenza - l'aumento dei tempi di percorrenza. Le motivazioni del provvedimento avviato dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato sono le stesse che ci hanno spinto a promuovere la class action per richiedere il rimborso di 10 anni di pedaggi a favore degli automobilisti.
Gli impegni presentati da Autostrade
Dal canto suo, subito dopo l'avvio del procedimento Autostrade aveva avviato un programma di rimborso dei pedaggi attraverso l'app Free to X. Un sistema che, dopo una fase sperimentale, entrerà a regime entro il 2022, anche se i primi rimborsi potrebbero arrivare già a fine maggio. La soluzione del Cashback di Autostrade è stata proposta anche per rispondere alle contestazioni di inottemperanza da parte dell'Agcm al provvedimento principale e consentiranno a una platea più ampia di maturare il diritto ai rimborsi (tra il 25 e il 100% di quanto pagato, a seconda dei chilometri percorsi e del ritardo accumulato). Per questo la sanzione applicata da Antitrust, considerati gli impegni già presi dalla società, ammonta a 10.000 euro.
La stessa attenzione anche per le criticità del passato
"Apprezziamo l’intenzione manifestata da Aspi - ha dichiarato Federico Cavallo, Responsabile relazioni esterne di Altroconsumo - grazie al positivo impulso dell’Agcm, di procedere finalmente nella direzione di dare risposte ai consumatori, avviando un percorso sperimentale con il programma di cashback per compensare i disagi attuali e futuri, di cui comunque ci riserviamo sin d’ora di verificare l’effettiva semplicità ed efficacia per i consumatori. Al contempo, riteniamo che la stessa attenzione e risposta meritino anche le criticità del passato, che sono all’origine della difficile situazione odierna e che hanno già spinto oltre 73 mila automobilisti a sostenere la nostra class action nei confronti di Aspi per i disagi subiti negli ultimi 10 anni. In quest’ottica, abbiamo chiesto ad Aspi un incontro formale nel quale avviare un confronto ampio che si proponga di affrontare in maniera omogenea ed equa l’insieme di queste problematiche, così da dare risposte concrete ai consumatori e porre le basi per un rilancio di questo importante servizio nel nostro Paese".
La nostra class action per 10 anni di disagi
Nonostante gli impegni presi da Aspi, noi non abbassiamo la guardia e riteniamo che non siano sufficienti: continuiamo infatti a raccogliere le preadesioni alla nostra class action contro Autostrade. Altroconsumo chiede giustizia e il risarcimento di parte dei pedaggi pagati dagli automobilisti negli ultimi dieci anni. Ci impegneremo per far avere un risarcimento medio, che in questo momento abbiamo calcolato in 220 euro in via equitativa per chi ha utilizzato l’autostrada. Il calcolo si basa sulla spesa media di una famiglia negli ultimi 10 anni (dato Istat).