Se l’onorevole perde il treno

Pubblicato il 16 gennaio 2025
Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni

I problemi con le ferrovie non sembrano avere fine. Lo vediamo ogni giorno e lo confermano i cittadini che hanno partecipato alla nostra indagine. Attraverso una petizione, chiediamo rimborsi automatici e integrali, anche per l’alta velocità.

Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni
folla davanti a treno in banchina
Mi ha colpito la notizia dei parlamentari che, nei giorni cruciali di fine anno, sono stati costretti a disertare Montecitorio per il ritardo dei treni. Ora, non è escluso che si sia trattato di un pretesto per azioni ostruzionistiche legate all’approvazione della legge di bilancio, ma sta di fatto che per una volta la classe politica ha provato sulla propria pelle quello che i cittadini vivono quotidianamente: i disservizi delle ferrovie.

Ne abbiamo prova con cadenza quasi quotidiana e lo confermano le testimonianze delle persone (più di 1.500) che abbiamo coinvolto nella nostra indagine: più di un terzo degli intervistati ha denunciato ritardi negli ultimi dodici mesi. Con problemi che non riguardano più soltanto il trasporto locale, vale a dire quello notoriamente più problematico, ma ora anche l’alta velocità.

Nel nostro Paese esiste un problema evidente di inadeguatezza dell’infrastruttura ferroviaria, al quale si sta cercando di porre rimedio con interventi di ammodernamento che in realtà non fanno che peggiorare la situazione, per i tanti cantieri avviati in varie tratte. Lavori che è necessario fare, ma che devono essere organizzati in modo tale da non generare ulteriori disagi ai cittadini, sia quelli che prendono il treno ogni giorno per andare al lavoro, sia quelli che utilizzano l’alta velocità: tutti devono poter usufruire di servizi adeguati ai costi sempre più elevati dei biglietti, per i quali, in caso di ritardo, oggi sono previsti rimborsi davvero minimi.

Altroconsumo scende in campo al fianco di tutti i viaggiatori, per chiedere, attraverso una petizione, che vengano stabiliti indennizzi integrali e automatici, anche per l’alta velocità. Porteremo le firme raccolte alle istituzioni, compresi quei parlamentari che hanno sperimentato i ritardi a fine anno. Chissà che, memori dell’accaduto, non si diano una svegliata.