Anche lo stress va risarcito

17 settembre 2024
Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni

Per lo smarrimento di un bagaglio dopo un volo aereo, una recente sentenza riconosce il risarcimento anche dal danno da stress. Un precedente importante, che può alleggerire l’ansia che proviamo davanti al nastro trasportatore.

Alessandro Sessa
Alessandro Sessa Direttore delle pubblicazioni
TANTE VALIGIE SMARRITE IN AEROPORTO
Abbiamo tutti presente l’ansia che ci prende quando, appena atterrati dopo un viaggio in aereo, andiamo a ritirare il bagaglio e il nostro non compare ancora sul nastro trasportatore. Perdere la valigia è uno di quegli avvenimenti, purtroppo non così rari, che possono seriamente rovinarci una vacanza.

La legge prevede una serie di tutele per il consumatore, che quanto meno ha diritto a farsi rimborsare il valore del contenuto del bagaglio (qualora non venisse recuperato in tempi brevi) oltre agli eventuali acquisti che ha dovuto sostenere per non rimanere letteralmente in braghe di tela.

Ma potrebbe esserci anche di più. È di pochi giorni fa la sentenza con la quale il Tribunale di Pisa ha condannato una compagnia aerea a riconoscere un risarcimento di tremila euro a una coppia che, arrivata a destinazione, si è ritrovata senza bagaglio. Tremila euro che non rappresentano certo il valore dei “preziosi” contenuti nella borsa, ma è la quantificazione dello stress subìto a causa dello smarrimento. Secondo il giudice, il disagio psicologico dovuto al fatto di non avere i propri effetti personali in una situazione particolare (viaggio all’estero) è stato tale da dover essere adeguatamente risarcito.

A parte il fatto che questi inconvenienti non dovrebbero succedere e che abbiamo tutto il diritto di pretendere servizi efficienti, compreso il fatto che i nostri bagagli arrivino con noi a destinazione (acquistiamo e paghiamo un biglietto aereo anche per quello), si tratta di una sentenza che racchiude un principio importante: quando si genera un disservizio, non vanno considerati solo i danni patrimoniali, ma anche quelli immateriali. Fra questi rientra certamente il disagio che deriva dal ritrovarsi lontano da casa senza i propri vestiti e dunque con una vacanza rovinata, tanto più se consideriamo la funzione anti stress che normalmente attribuiamo ai nostri viaggi. Potendo contare su questo precedente, forse da ora in poi il nastro trasportatore ci farà meno paura.