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Dolci di carnevale: tipi, apporto nutrizionale e consigli per consumarli al meglio

Chiacchiere, frappe, cenci o bugie? Comunque li si chiami, questi e altri tipici dolci di carnevale non sono certo prodotti dietetici e tra quelli "normali" e quelli "al forno" la differenza non è mai molta. Vediamo come sono fatti, qual è il loro apporto nutrizionale e scopriamo qualche consiglio per consumarli senza rinunciare al gusto dei dolci della tradizione.

Con il contributo esperto di:
26 febbraio 2025
Quanto sono calorici i dolci di carnevale?

La tradizione vuole che il periodo di carnevale sia particolarmente ricco di dolci. L’abbondanza di dolci e la tipologia (sono quasi tutti fritti) era, un tempo, un modo per festeggiare la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera, ma anche un modo per rendere particolarmente festoso un periodo, per l’appunto il carnevale, prima di iniziarne uno più austero, ossia quello della Quaresima. Preparati in casa o acquistati fuori sono delle golosità a cui è difficile rinunciare.

Ogni regione ha le sue specialità o i suoi nomi e può capitare che ciò che in una regione si chiama in un modo, da un’altra parte abbia un altro significato. Vediamo quali sono i dolci tipici del carnevale, quanto costano e quante calorie hanno.

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Chiacchiere (o Frappe, Bugie, Cenci)

Chiacchiere

Le chiacchiere di carnevale sono sicuramente tra i dolci più tipici di questo periodo. Frappe, bugio o cenci sono gli altri nomi più usati con cui, a seconda delle regioni, vengono chiamate le strisce di pasta sottili e fritte. Si trovano anche le chiacchiere al forno; in questo caso sono fritte ripassate in forno per dare una consistenza più biscottata.

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Castagnole

Castagnole

Farina, uova, zucchero e lievito, ma anche scorza di limone e un liquore per aromatizzare e naturalmente abbondante olio per friggere. Da questo impasto si ottengono delle deliziose palline fritte, croccanti fuori e morbide all’interno. Possono essere vuote, ma c’è chi le farcisce con ricotta, crema o cioccolato.

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Frittelle di carnevale

Frittelle

Tipiche della Lombardia, sono chiamati anche tortelli dolci. Sono fatti con la pasta simile a quella dei bignè, ma fritta. Si ottengono così dei bocconcini golosi, cavi all’interno. Per questo sono venduti anche farciti con crema alla vaniglia o al cacao.

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Zeppole di carnevale

Zeppole

Con il termine “zeppola”, si possono intendere dolci diversi sia per forma che per impasto che per tipo di cottura, a seconda della zona d’Italia. Nella tradizione napoletana, le zeppole sono delle frittelle ottenute da un impasto lievitato (alcuni aggiungono anche una patata schiacciata), lavorato a forma di tarallo e fritto. Ancora calde le zeppole vengono passate nello zucchero, per arricchirle di gusto. Non sono da confondere con le zeppole di San Giuseppe, tipiche del 19 marzo. Le zeppole di San Giuseppe sono fatte con l’impasto del bignè, fatto a forma di ciambella, fritto (o cotto al forno) e farcito con crema pasticcera e un’amarena al centro.

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Frittelle di mele

Frittelle di mele

Sono diffuse soprattutto al nord. Si tratta di fette di mele immerse in una pastella fatta da semplici ingredienti e poi fritte. Possono essere spolverizzate con zucchero a velo e/o con cannella che tradizionalmente si sposa bene con la dolcezza delle mele.

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Struffoli

Struffoli

Tipici campani, gli struffoli sono delle palline di pasta fritta e ricoperte di miele. Vengono disposte su un piatto in modo da formare una piramide o una ciambella e decorate con piccoli confetti colorati. Non mancano sulle tavole anche nel periodo di Natale. 

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Migliaccio

Migliaccio

Il migliaccio è un’antica ricetta campana, e viene fatto, in particolare, in occasione del carnevale. A differenza degli altri dolci, si tratta di una torta vera e propria e soprattutto non è fritto! È a base di semolino e ricotta, per cui ha una consistenza particolarmente morbida e può essere aromatizzato con del liquore.

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Calorie e valori nutrizionali

Chiacchiere, tortelli, zeppole…al di là dello specifico nome e della ricetta, stiamo parlando di “dolci”, la maggior parte dei quali fritti. È giusto, quindi, essere consapevoli che si tratta di prodotti calorici, da mangiare ….a Carnevale, vale a dire occasionalmente.

Quanto sono calorici i dolci di Carnevale? Differenze tra dolci fritti e al forno

I dolci di carnevale, come tutti i dolci, sono calorici. Variano tra le 400 kcal e le 500 kcal per 100 g, a seconda del dolce e della ricetta utilizzata. Vediamo nello specifico l’esempio di chiacchiere e tortelli (o frittelle).

Tra le chiacchiere fritte e quelle al forno esistono differenze minime in termini di quantità di calorie fornite. Una porzione di chiacchiere da 40 grammi (circa 4 pezzi) fornisce circa 210 kcal. Se passate al forno, le chiacchiere hanno qualche caloria in meno rispetto a quelle semplicemente fritte, ma non è sufficiente per ritenerle una variante dietetica della versione tradizionale. 

I tortelli possono essere più o meno calorici a seconda che siano vuoti, o farciti di crema. Una porzione da 4 tortelli vuoti, più leggeri, fornisce circa 120 kcal, contro le 290 kcal della versione farcita con crema.

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Come ridurre le calorie senza rinunciare al gusto

È difficile pensare ad una versione dietetica dei dolci di carnevale. Storicamente nascono proprio come golosità con cui trasgredire prima del periodo “magro” della Quaresima.
Però, se proprio si vuole stare attenti agli aspetti nutrizionali anche con i dolci di carnevale, allora meglio optare per qualcosa di non fritto. Attenzione alle chiacchiere al forno: come già detto, le chiacchiere sono tutte fritte; alcune, poi, sono passate al forno in modo da avere una consistenza più biscottata, ma questo non le rende più leggere dal punto di vista calorico. Per risparmiare un po’ di calorie, si possono scegliere tortelli vuoti anziché farciti, oppure frittelle non ripassate nello zucchero.

I dolci fatti in casa sono meno calorici? No, i dolci preparati in casa sono più genuini, ma non sono necessariamente meno calorici. Tuttavia, si possono usare alcuni accorgimenti per ridurre un pochino le calorie finali. Se l’uso della farina integrale al posto di quella 00 incide veramente poco sul conteggio calorico finale, la riduzione di zucchero può aiutare un pochino di più da questo punto di vista. È possibile cercare anche ricette con dolcificanti alternativi, come la stevia o l’eritritolo, stando attenti a seguire le indicazioni relative ai dosaggi.

Oli più salutari per la frittura

La frittura non è certo il metodo di cottura più sano, ma qualche eccezione si può fare. Per esempio friggendo a casa, anche a carnevale. L'olio di oliva, con il suo 80% dell’acido oleico e l’assenza di colesterolo, è la scelta più indicata. Va bene anche l'olio di arachide, che resiste bene al calore perché ricco di acidi monoinsaturi (acido oleico). Gli altri oli di semi, ricchi di acidi grassi polinsaturi, sono invece sconsigliati. In teoria, lardo, strutto e burro sarebbero i grassi più adatti a friggere perché, essendo ricchi di acidi grassi saturi, resistono bene alle alte temperature, senza provocare la formazione di sostanze tossiche. Purtroppo, sono anche ricchi di colesterolo; inoltre, i fritti con lardo e strutto sono pesanti da digerire, mentre il burro, che contiene acqua, si scalda meno e rende la frittura più chiara e meno croccante. Ci sono vari tipi di oli e grassi, anche vegetali: fai attenzione ai prodotti venduti come oli speciali per frittura, leggi l’etichetta e controlla che siano composti effettivamente da oli adatti alla frittura.

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Consigli per un consumo equilibrato

Per non rinunciare ai dolci di carnevale, ma volendo stare attenti alla dieta, si può puntare sulle porzioni, e non esagerare. Le porzioni di riferimento per i dolci variano tra 30 e 100 g, ma tante volte per questi dolci si ragiona “a pezzo”: 3-4 frittelle, 3-4 chiacchiere… . Ma proprio perché sono in pezzi, uno tira l’altro ed è difficile fermarsi. L’unico modo per non esagerare è prepararsi la porzione e allontanare la scatola, in modo da non cadere nella tentazione di continuarne a mangiare. Torna all'inizio