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Sale rosa dell'Himalaya e gli altri sali speciali, tra verità e false promesse

Il sale rosa Himalaya è un prodotto particolarmente noto per il suo colore e origine geologica. In passato è stato oggetto di una nostra segnalazione all'Antitrust per alcuni messaggi ingannevoli su presunti benefici per la salute segnalati in etichetta. 

Con il contributo esperto di:
12 novembre 2025
Sale rosa dell'Himalaya, tra verità e leggende

Il sale rosa dell'Himalaya e il sale all’argilla rossa delle Hawaii sono sali particolari, caratterizzati da colore e/o origine diverse dal comune sale da cucina. Grazie a slogan in etichetta e sui siti internet, negli anni questi sali si sono costruiti la fama di essere salutari e sono stati spesso associati a effetti positivi sull’apparato digerente e alla loro ricchezza di oligoelementi, di grande valenza salutistiche. Tutti messaggi ingannevoli che avevamo segnalato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Per questo le aziende si erano impegnate e li hanno rimossi.

In realtà, il sale rosa dell’Himalaya è una scelta estetica e di gusto, utile per colorare i piatti e conferire loro un tocco particolare, ma non offre vantaggi nutrizionali rispetto al sale comune. 

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Tante alternative al supermercato

Negli anni è cresciutata la vendita di sali speciali sugli scaffali dei supermercati: l'esotico, specie a tavola, ha sempre un certo fascino sugli italiani. Il banale sale fino è affiancato ormai da tempo da alternative colorate: dal popolarissimo sale rosa dell'Himalaya al sale all'argilla rossa delle Hawaii, dal sale grigio bretone e a quello viola. In questo arcobaleno di colori, però, è facile prendere un abbaglio. Oltre a strizzare l'occhio a un'alimentazione ricercata e alla possibilità di dare un tocco originale alla preparazione dei piatti, infatti, alcuni di questi prodotti vantavano in etichetta effetti nutrizionali e salutistici in modo scorretto.

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Le vere caratteristiche del sale rosa dell'Himalaya

Il sale rosa dell’Himalaya è un salgemma naturale estratto principalmente dalle miniere di Khewra, in Pakistan, ai piedi della catena himalayana. È conosciuto per la sua colorazione rosa, dovuto alla presenza di piccole quantità di ossidi di ferro e altri minerali. Dal punto di vista chimico, è composto quasi interamente da cloruro di sodio, come il classico sale da cucina. Contiene tracce di altri minerali (come calcio, potassio e magnesio), ma in quantità molto ridotte, insufficienti per produrre effetti significativi sulla salute. In cucina viene apprezzato per il suo aspetto decorativo e per il sapore leggermente diverso, che può aggiungere una nota particolare ai piatti.

Non subendo processi di raffinazione, di solito non contiene additivi antiagglomeranti, il che lo rende preferito da chi cerca prodotti più “naturali”. Non ci sono tuttavia prove scientifiche che il sale rosa apporti effetti positivi specifici per il benessere o che sia più salutare rispetto al sale marino o al sale tradizionale. Come per tutti i tipi di sale, è importante non eccedere nel consumo, poiché un apporto eccessivo di sodio è legato a un aumento della pressione arteriosa e ad altri rischi per la salute.

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Benefici presunti e controindicazioni

In passato, le confezioni di sale rosa dell’Himalaya spesso riportavano indicazioni sulle presunte proprietà nutrizionali ed effetti salutistici, ma si trattava per lo più di claim promozionali legati al marketing. In diversi casi, sulle etichette si segnalava genericamente la presenza di oligoelementi, mentre, in altri, venivano elencati minerali come calcio, potassio, iodio o sodio, senza però indicarne le quantità. Ragion per cui avevamo presentato una segnalazione all'Antitrust.

Il regolamento europeo sulle indicazioni nutrizionali e sulla salute prevede, infatti, che i prodotti alimentari riportino una tabella nutrizionale completa per permettere ai consumatori di fare scelte consapevoli. Inoltre, i claim salutistici autorizzati non contemplano alcuna proprietà benefica specifica del sale: qualsiasi effetto nutrizionale o salutistico attribuito al sale rosa è quindi fuorviante. 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di limitare il consumo giornaliero di sale a 5 grammi. Presentare il sale come una fonte di oligoelementi è un concetto ingannevole, che rischia di incentivarne un consumo eccessivo. 

Gli esperti di salute e nutrizione ricordano che, come tutti i tipi di sale, anche quello rosa è costituito quasi interamente da cloruro di sodio. Un consumo eccessivo può favorire ritenzione idrica e aumentare il rischio di ipertensione, con possibili effetti negativi sulla salute cardiovascolare. L’uso del sale rosa può quindi essere una scelta estetica o di gusto, ma non rappresenta un’alternativa più salutare rispetto al sale comune. 

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Verità e miti sul sale rosa

Alcuni considerano il sale rosa dell'Himalaya una fonte di minerali, ma la comunità scientifica non ha trovato prove che supportino effetti positivi significativi sulla salute. In particolare, non esistono evidenze che il sale rosa influenzi il bilancio dei liquidi corporei più del classico sale. Pur apparendo una scelta più “naturale” rispetto al sale marino raffinato, il sale rosa non può sostituire una dieta equilibrata né rappresentare un rimedio per problemi di salute.

Anche le lampade di sale rosa, spesso pubblicizzate come miglioratrici della qualità dell’aria, operano principalmente come oggetti decorativi o umidificatori, senza effetti terapeutici reali.

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Il ruolo del sale rosa dell’Himalaya in cucina

Il caratteristico rosa del sale dell’Himalaya è dovuto alla presenza di ossido di ferro, non alla sua provenienza geografica. Ma ha realmente qualcosa in più rispetto al comune sale da cucina? Dal punto di vista nutrizionale, il sale rosa non apporta effetti positivi significativi: i minerali presenti sono in quantità talmente ridotte da non avere effetti rilevanti sulla salute, soprattutto se confrontati con altre fonti alimentari. Non esistono studi scientifici che supportino i presunti effetti salutistici vantati da questo tipo di prodotto. 

In cucina viene apprezzato soprattutto per l’aspetto estetico e per i cristalli più grandi, ideali per i macinini da tavola, che permettono di regolare la quantità di sale durante il pasto. Ha un sapore simile al sale tradizionale, leggermente più delicato, e viene spesso scelto per presentazioni più curate o gourmet, decorando carni, pesci e verdure. 

In sintesi, il sale rosa dell’Himalaya è una scelta estetica e di gusto, utile per colorare i piatti e conferire loro un tocco particolare, ma non offre vantaggi nutrizionali rispetto al sale comune. 

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La nostra segnalazione all'Antitrust

Il processo decisionale del consumatore è spesso falsato dalla mancanza di informazioni chiare e complete, così si finisce per acquistare prodotti di questo tipo in maniera non del tutto consapevole. Per questo motivo avevamo inviato una segnalazione all'Autorità garante della concorrenza e del mercato chiedendo che verificasse l'ingannevolezza dei claim segnalati e intervenisse in maniera opportuna. A seguito di questa nostra segnalazione, l’Antitrust è intervenuto e le promesse di benefici nutrizionali e qualità salutistiche che alcuni “sali speciali” vantavano, sono state rimosse dall’etichetta e dai siti internet delle aziende produttrici.

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Domande frequenti

Quanto costa il sale rosa dell'Himalaya?

Costa tra i 3 e i 5 € al kg. Ma se scegliamo la versione con erogatore con macinello allora il prezzo aumenta e va dai 12 ai 40 € al chilo

Perché si chiama sale rosa dell'Himalaya?

Il rosa è dovuto alla presenza di ossido di ferro che è responsabile di quella colorazione. Quanto all’origine viene evocato il massiccio dell’Himalaya, ma questo sale viene estratto in Pakistan nelle miniere di Khewra.

Quale è il sale più salutare?

Sale rosa, sale rosso delle Hawaii, sale grigio… c’è chi sostiene che contenendo sali minerali abbiano un effetto benefico sulla salute. Va detto però che non possiamo considerare questi prodotti come fonti di sali minerali sia perché presenti in quantità minime, sia perché il messaggio che ci arriva dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è quello di ridurre il nostro consumo giornaliero di sale e di non superare i 5 grammi per mantenere il benessere dell'organismo. Pensare quindi che il sale possa essere una fonte di oligoelementi è sbagliato e rischia di incentivarne l’utilizzo. 

Il sale rosa dell'Himalaya fa male?

Il sale rosa dell’Himalaya, come tutti i tipi di sale, è costituito principalmente da cloruro di sodio. Usato con moderazione, non è dannoso, ma un consumo eccessivo può aumentare il rischio di ipertensione, ritenzione idrica e problemi cardiovascolari.

Il sale rosa dell'Himalaya fa dimagrire?

No, il sale rosa dell’Himalaya non ha proprietà dimagranti. Dal punto di vista nutrizionale, è simile al sale comune: è costituito principalmente da cloruro di sodio e contiene solo tracce minime di altri minerali, insufficienti a influenzare il peso corporeo. Per perdere peso, è importante seguire una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo, piuttosto che affidarsi a tipi di sale o altri “alimenti miracolosi”.

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