Dolcifica meno dello zucchero ma ha zero calorie: scopriamo l’eritritolo
L'Eritritolo è un dolcificante di origine naturale ottenuto da processi di fermentazione degli zuccheri vegetali. Utilizzato come sostituto dello zucchero ha un potere dolcificante minore e zero calorie.

Sostituire lo zucchero con i dolcificanti? Per molti può essere una soluzione per dare un taglio alle calorie senza rinunciare la gusto dolce. Diverse sono le soluzioni offerte dal mercato con prodotti che possiamo aggiungere al caffè o che possiamo trovare nelle formulazione di prodotti, alcuni sono naturali, altri di origine sintetica. Conosciamo meglio l’eritritolo.
Eritritolo: cos’è?
È un sostituto dello zucchero, ossia un edulcorante. Gli edulcoranti sono additivi alimentari e si dividono in due categorie:
- gli edulcoranti intensi, quali aspartame, acesulfame K, saccarina….: hanno un potere dolcificante fino a mille volte superiore a quello del comune zucchero e non apportano calorie. Sono per lo più di origine sintetica ad eccezione dei glicosidi steviolici, che sono di origine naturale (derivano dalla stevia).
- i polioli, ossia xilitolo, mannitolo, sorbitolo….: hanno un potere edulcorante simile a quello del saccarosio (o anche più basso) e, in generale, un contenuto energetico inferiore a quello del comune zucchero: in media 2,4 kcal/g contro le 4 kcal/g fornite dal saccarosio.
I polioli sostituiscono spesso in quantità equivalente gli zuccheri alimentari in caramelle, gomme da masticare, prodotti da forno “senza zucchero”: infatti presentano il vantaggio tecnologico, rispetto agli edulcoranti intensi, di dare consistenza ai prodotti finiti. Essi hanno, inoltre, un effetto rinfrescante, che ben si addice al loro utilizzo nelle gomme da masticare.
L’eritritolo appartiene al gruppo dei polioli, e può essere indicato in etichetta anche con la sigla E 968.
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Qual è l'origine dell'eritritolo?
Eritritolo non è un dolcificante sintetico, ma è di origine naturale ottenuto con un processo di fermentazione a partire dagli zuccheri vegetali.
Quali sono le caratteristiche dell'eritritolo?
L’eritritolo ha un potere dolcificante un po’ più basso (0,6-0,8) rispetto a quello del saccarosio, lo zucchero comune. Vuol dire che bisogna usarne una quantità leggermente superiore per avere lo stesso grado di dolcezza. L’altro vantaggio riguarda il fatto che ha zero calorie.
Dove viene impiegato l'eritritolo?
L’eritritolo è usato come sostituto dello zucchero negli alimenti a ridotto contenuto energetico o senza zuccheri aggiunti. Dal 2015 è stato autorizzato il suo impiego anche come esaltatore di sapidità in bevande rinfrescanti light o senza zuccheri. In quest’ultimo caso la legge prevede un limite di utilizzo di 16 g.
Eritritolo e sicurezza
Per gli additivi alimentari è prevista una revisione periodica da parte dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) per valutare se, alla luce di nuovi studi, sono necessarie nuove indicazioni di impiego. Sulla base dell’opinione dell’EFSA, la Commissione Europea può intervenire aggiornando la legislazione.
Per l’eritritolo l’EFSA ha pubblicato una nuova opinione a Dicembre 2023. Che cosa è emerso di nuovo?
- Il principale problema emerso riguarda il piombo, un’impurezza associata all’eritritolo. Nelle specifiche di purezza fissate dall’Unione Europea, per questo additivo è prevista una impurità massima di piombo pari a 0,5 mg/kg. Secondo la valutazione fatta da EFSA, questo limite può rappresentare un problema per i forti consumatori di eritritolo. Il suggerimento è quello di abbassare questo valore.
- Un altro punto toccato dal parere dell’EFSA riguarda l’effetto lassativo dell’eritritolo. Sulla base dell’analisi dei dati, l’EFSA ha fissato l’ADI, ossia la dose giornaliera accettabile. È pari a 0.5 g/kg di peso corporeo e corrisponde alla dose minima di eritritolo per cui non si osservano effetti avversi, sia immediati che potenziali effetti avversi sul lungo periodo. Vuol dire che per una persona di 60 kg, per esempio, gli effetti lassativi dell’eritritolo si possono avere con l’ingestione di una quantità pari o superiore a 30 g; per un bambino di 30 kg, la quantità diventa di 15 g. Non è facile calcolare quale possa essere l’ingestione di eritritolo da parte di una persona dal momento che per molti alimenti non è indicato un limite massimo di utilizzo, ma semplicemente “quantum satis”. Il limite massimo di utilizzo è indicato solo per il suo uso nelle bevande rinfrescanti light o senza zuccheri, ed è pari a 16 g/l. Il consumo da parte di un adulto di due litri di bevanda che contiene la quantità massima di eritritolo prevista dalla legge, porta al superamento della dose giornaliera accettabile; per un bambino di 30 kg ne basta un litro. Per gli alimenti che possono contenere eritritolo “quanto basta”, l’Efsa è riuscita a fare una stima raccogliendo i dati sulla quantità utilizzata negli alimenti e facendo delle stime di consumo. Sia adulti che bambini rischiano di superare la DGA; chi fa un elevato consumo di alimenti contenenti eritritolo può quindi manifestare effetti avversi, in seguito ad una esposizione singola o ripetuta. I principali alimenti imputati sono i prodotti della panetteria e i gelati. È, dunque, importante che rimanga in etichetta l’avvertenza: un consumo eccessivo può avere effetti lassativi.
- Altro punto toccato dall’EFSA, riguarda il legame tra consumo di eritritolo e malattie cardiovascolari. Va detto a tal proposito che l’eritritolo oltre ad essere impiegato negli alimenti a ridotto valore energetico, viene anche prodotto dal nostro organismo. Uno studio pubblicato a febbraio 2023 sulla rivista Nature Medicine, effettuato su pazienti affetti da malattie cardiovascolari o ad alto rischio di svilupparle, ha rivelato che l’eritritolo è associato al rischio di infarti e ictus. In realtà, anche se studi come questo hanno il merito di rilevare l’associazione tra i livelli ematici della sostanza e un maggior rischio di malattia, non è certo che chi consuma eritritolo attraverso la dieta abbia un effettivo maggior rischio per la propria salute. Infatti, non sappiamo se i livelli di eritritolo misurati nelle persone arruolate nello studio sono correlati al suo consumo abituale o se derivano solo dalla produzione che avviene all’interno del nostro organismo. Non è chiaro, cioè, se il responsabile di questi effetti sulla salute sia l’eritritolo o se esso sia la spia di caratteristiche o comportamenti (ad esempio una dieta scorretta o uno stile di vita non appropriato) che sono i veri fattori di rischio. Ulteriori ricerche potrebbero quindi essere utili per capire la natura di questa associazione.
Non solo come ingrediente
L’eritritolo, oltre a essere presente nella formulazione di alcuni alimenti, viene venduto anche “da solo” come sostituto del comune zucchero da cucina. Se lo si vuole usare per le ricette di dolci, per la quantità da aggiungere bisogna seguire le indicazioni riportate in etichetta. In molti casi è detto che per sostituire 100 g di zucchero servono 130 g di eritritolo, perché, come detto, ha un potere dolcificanti inferiore.
Zucchero o dolcificanti?
Per lo zucchero la parola d’ordine è ridurre; gli edulcoranti possono, quindi, rappresentare una valida soluzione? Il fatto di offrire il gusto dolce apportando poche o “zero” calorie se da una parte rappresenta un vantaggio, dall’altro offre lo svantaggio di non educare e abituare il palato a una gradazione di dolce meno intensa che è, invece, l’obiettivo importante a cui tendere. Ricordiamo, inoltre, che le Linee Guida per una sana alimentazione del Crea-Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione sconsigliano il consumo di edulcoranti nei bambini fino a 3 anni e durante la gravidanza e allattamento; cautela dei bambini al di sopra dei 3 anni.
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