Prodotti “salva patente” per ingannare i test antidroga: perché gli spray “anti Thc” non funzionano
Con l'introduzione del nuovo Codice della strada, si moltiplicano i prodotti “salva patente” che promettono di eliminare il Thc dalla saliva e superare i controlli antidroga. Tra questi, lo Spray Kleaner Anti-THC, pubblicizzato come soluzione rapida ed efficace. Ecco perché non funzionano davvero.

Con le recenti modifiche al Codice della strada entrate in vigore il 14 dicembre 2024, il semplice consumo di sostanze stupefacenti è sufficiente per rischiare sanzioni. Non è più necessario, infatti, che il conducente mostri segni di alterazione psico-fisica: basta un test salivare positivo per far scattare il ritiro della patente fino a dieci giorni, in attesa di ulteriori accertamenti. Questo cambiamento ha spinto qualcuno a cercare soluzioni per superare indenne i controlli su strada. Tra queste, non è passata inosservata la pubblicità “aggressiva” dello Spray Kleaner Anti-THC, un prodotto che promette di eliminare le tracce di Thc (il principio attivo della cannabis) dalla saliva e di aiutare gli utilizzatori di cannabis a superare i test antidroga. Ma può davvero mantenere queste promesse? Spoiler: i dubbi sono giganteschi e vi spieghiamo il perché.
Torna all'inizioCosa sono gli spray anti-Thc?
Questi prodotti anti-THC, conosciuti anche come detergenti o collutori anti-droga, disponibili come spray multiuso da 15-20 ml ma anche come salviettine monouso, venduti online e in alcuni negozi fisici di cannabis leggera a prezzi variabili (in rete si possono trovare anche a 10 o 30 euro a seconda del prodotto e del sito) e si presentano come “soluzione rapida” per chi ha consumato cannabis. Secondo i rivenditori, basterebbe spruzzare il prodotto in bocca prima di guidare per neutralizzare le tracce di Thc nella saliva ed evitare di risultare positivi ai controlli.
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Quali sostanze contengono?
Questi prodotti contengono ingredienti cosmetici come olio di neem, gomma agar, alcol denaturato e oli essenziali. Non si tratta quindi di sostanze con particolari proprietà, ma ingredienti banali, presenti anche in alimenti e cosmetici, non in grado di neutralizzare tossine o altre sostanze o di falsare il risultato di test salivari. Ce ne sono tanti in commercio, tutti con nomi piuttosto simili: in molti utilizzano la parola “Kleaner” per identificarsi, ad esempio Kleaner - Spray anti-tossina/anti-thc di El Mundo CBD, Kleaner Detergente per tossine, Kleaner Spray antissoine Pink. Ma c’è anche 420FREE THC Cleaner Spray. Quello su cui è cresciuto molto l’interesse è Kleaner Spray Anti THC Saliva del marchio Smoking Club Marbella.
Torna all'inizioSpray Kleaner anti-Thc: cosa dice il produttore?
Spray Kleaner Anti-Thc promette di garantire “pulizia” per un’ora o anche un’ora e mezza, con una semplice applicazione da 6-8 spruzzi, a partire pochissimi minuti dopo l’assunzione. Il prodotto è disponibile come spray multiuso da 20 ml e, secondo i rivenditori, sarebbe introvabile in molte città italiane a causa della crescente domanda. Tuttavia, le dichiarazioni dei produttori non trovano riscontro nei processi fisiologici che regolano il metabolismo del Thc, e proprio qui emergono i problemi.
Torna all'inizioFunziona davvero? Ecco cosa dice la scienza
Per capire se Kleaner Spray può salvare davvero la patente, è importante sapere come funzionano i test antidroga salivari. Questi test rilevano il Thc presente nella saliva, dove arriva attraverso il flusso sanguigno dopo l’assunzione di cannabis. La saliva viene prodotta e rinnovata continuamente, quindi anche se un prodotto “pulisse” momentaneamente la bocca, nuove tracce di Thc si accumulerebbero rapidamente. Il Thc, infatti, rimane rilevabile per diverse ore o giorni, a seconda della quantità consumata e delle caratteristiche individuali del metabolismo.
Un piccolo studio condotto da un gruppo di tossicologi dell’Università di Santiago di Compostela nel 2013 ha testato un prodotto simile su undici fumatori di cannabis. I risultati? Né il collutorio, né l’acqua, né il latte erano in grado di abbassare i livelli di Thc nella saliva al di sotto delle soglie di rilevamento dei test salivari (10 o 25 ng/ml a seconda del dispositivo).
A parte questo piccolo test non esistono altri studi che ne abbiano provato o smentito l’efficacia, ma alla luce di questi risultati non sembrano esserci grandi potenzialità. Inoltre, promuovere prodotti con dichiarazioni così ambigue rischia di creare una falsa sicurezza negli acquirenti, esponendoli a sanzioni pesanti.
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