Mobilità elettrica: in Italia infrastruttura sopra la media europea ma quale auto elettrica scegliere?
L'infrastruttura italiana è quella con il miglior rapporto tra punti di ricarica (+ 35% nell’ultimo anno) e auto ricaricabili circolanti, rispetto a altri Paesi europei che hanno però un parco elettrico e ibrido più grande. Il nostro Paese è però in ritardo nella diffusione dei veicoli e nella realizzazione dell’infrastruttura di ricarica. Il punto dolente è la scarsa presenza di colonnine in autostrada.
- articolo di
- Marta Buonadonna

Al momento risultano già esauriti i fondi previsti per gli incentivi per le vetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 130 g/km (cioè le auto “tradizionali” e le ibride non ricaricabili). Mentre ci sono ancora parecchi fondi disponibili per le vetture elettriche e per le vetture ibride ricaricabili. Ma se il mercato dell’auto ha preso un'enorme batosta dal Covid, con immatricolazioni a picco nei due anni segnati dalla pandemia, la percentuale di veicoli ricaricabili (elettrici o ibridi) non ha fatto che crescere negli ultimi 10 anni, passando dallo 0,02% del 2011 al 9,28% del 2021. Il grande balzo si è registrato tra il 2019 e il 2021, quando è più che decuplicata la percentuale di vetture ricaricabili immatricolate.
Infrastruttura sopra la media
Al momento, pare di capire che gli incentivi continueranno a riguardare anche le auto diesel di nuova generazione, il che può lasciare perplessi visto che inquinano meno di auto più vecchie ma sicuramente di più di quelle elettriche. Dati gli aspetti economici e sociali che la transizione ecologica coinvolge, e quanto l’industria italiana sia ancora votata alla produzione di componentistica per auto a motore tradizionale, se ne può capire la ratio. Dal momento, poi, che l’Italia ha un parco auto vecchissimo, comunque chi sostituisce la sua vettura vecchia con una nuova, magari Euro 6d o in futuro Euro 7, contribuisce comunque al contenimento delle emissioni inquinanti.
A impensierire quanti ancora non se la sentono di fare il grande salto verso la nuova tecnologia c’è il timore di incontrare problemi nella ricarica. In realtà, l’Italia è tra i Paesi con il miglior rapporto tra punti di ricarica (+ 35% nell’ultimo anno) e auto ricaricabili circolanti, davanti a Regno Unito, Germania e Francia, che hanno un parco elettrico e ibrido più ampio, e dietro solo ai Paesi Bassi. Il nostro Paese è più in ritardo nella diffusione dei veicoli che non nella realizzazione dell’infrastruttura di ricarica. Il punto dolente rimane al momento la scarsa presenza di colonnine in autostrada: oggi si contano solo 1,2 punti di ricarica veloce o ultraveloce ogni 100 km di rete autostradale, il che non agevola i viaggi a lungo raggio.
Meglio elettrica o ibrida ricaricabile?
Nonostante il prezzo di acquisto più elevato, in parte ammortizzato dagli incentivi, le auto elettriche sono già economicamente competitive in diversi scenari d’uso e lo diventeranno sempre di più nei prossimi anni, specialmente per chi ha la possibilità di effettuare la ricarica a livello domestico. Quanto all’autonomia, che già oggi è decisamente elevata, raggiungendo anche oltre i 300 km, dipende dalle dimensioni della batteria. Per chi intende farne un uso prevalentemente urbano bastano batterie più piccole e leggere, la cui produzione è meno inquinante, che garantiscono una buona autonomia per girare in città.
Le auto che vanno solo a energia elettrica non hanno alcuna emissione da combustibile né di CO2 né di altri inquinanti, sono silenziose e piacevoli da guidare. I viaggi lunghi restano complicati dalla scarsa presenza di punti di ricarica veloce sulla rete autostradale. Le auto ibride ricaricabili, dotate sia di un motore a benzina sia di una batteria, se ricaricate regolarmente e usate per tragitti brevi (massimo 40-50 km) consentono di viaggiare solo in modalità elettrica, quasi senza emissioni. La doppia alimentazione riduce l’ansia da ricarica.
Per entrambe le tipologie su base regionale o comunale vi sono diversi vantaggi, come la riduzione del bollo, l’accesso a zone a traffico limitato, il parcheggio gratuito sulle strisce blu. In modalità elettrica, poi, i consumi di energia sono particolarmente contenuti a basse velocità, quindi in un contesto urbano queste auto fanno risparmiare.
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