Premi RC auto: andamento nei primi mesi del 2023
Quali sono i parametri che vengono presi in esame dalle compagnie per determinare un aumento (o una diminuzione) dei premi r.c. auto da offrire alla clientela? Anche in questo caso sono molti, ma generalmente sono riconducibili a due macro-parametri: la frequenza e il costo dei sinistri.

Tutti gli italiani che possiedono un’automobile sanno ormai (più o meno bene…) quali sono i parametri che determinano il premio assicurativo che ci troviamo a pagare quando rinnoviamo la polizza r.c. auto. Sono tanti i fattori che entrano in gioco, come l’età anagrafica del proprietario, la potenza del veicolo che guidiamo, la nostra classe di merito ed anche la nostra storia assicurativa, che ci penalizza se è macchiata da qualche sinistro da noi causato. Ovviamente questo è solo un elenco ristretto dato che le tariffe hanno strutture molto più complesse.
Ma dal punto di vista delle compagnie, quali sono i parametri che vengono presi in esame per determinare un aumento (o una diminuzione) dei premi r.c. auto da offrire alla clientela? Anche in questo caso sono molti, ma generalmente sono riconducibili a due macro-parametri: la frequenza e il costo dei sinistri.
La frequenza dei sinistri
Per quanto riguarda la frequenza dei sinistri, se prendiamo in esame il primo trimestre 2023 e lo mettiamo a confronto con lo stesso periodo del 2022, rileviamo in effetti un aumento pari a circa il 3,6% (sinistri gestiti Q1 2023 = 4.66% - sinistri gestiti Q1 2022 = 4.50%). È però interessante osservare che non siamo davanti a un vero e proprio “trend”, anzi. Se diamo un’occhiata alle statistiche relative ai sinistri rilevate da ANIA e relative al secondo, terzo e ultimo trimestre del 2022, è semplice osservare come la frequenza dei sinistri sia stata molto più elevata rispetto ai primi 3 mesi di quest’anno. (sinistri gestiti Q2 2022 = 4.95% - Q3 2022 = 4.85% - Q4 2022 = 4.92%) Tanto per fare un esempio, nel primo trimestre ’23 la frequenza sinistri è calata del 5,28% rispetto gli ultimi tre mesi dello scorso anno.
Il costo dei sinistri
Passando invece all’esame del costo dei sinistri, le statistiche ANIA ci descrivono uno scenario molto simile a quello descritto sopra. Nel primo trimestre 2023 il costo medio dei sinistri è stato superiore rispetto a quello dello stesso periodo dello scorso anno (+4,7%) (costo sinistri gestiti Q1 2023 = 1735,38 € - sinistri gestiti Q1 2022 = 1658,18 €).
Tuttavia, se confrontiamo il Q1 2023 con il resto del 2022, anche in questo caso si osserva che nello scorso anno il costo medio dei sinistri nel periodo aprile-dicembre è stato molto più alto (costo sinistri gestiti Q2 2022 = 1784,26 € - Q3 2022 = 1880,02 € – Q4 2022 = 1996,77 €). Come fatto in precedenza, mettiamo a confronto gli ultimi due trimestri di cui abbiamo i dati: nel periodo Gennaio-Marzo ’23 il costo dei sinistri è stato più addirittura più basso del 13% rispetto agli ultimi 90 giorni dello scorso anno.
Ma quanto hanno inciso questi fattori sui premi assicurativi r.c. auto negli ultimi mesi? Gli ultimi dati disponibili ci dicono che il premio medio rilevato nel mese Maggio 2023 è pari a 554,56 €, quasi 100 € in più se facciamo il confronto con il costo medio rilevato dodici mesi fa (premio medio Maggio 2022 = 459,2 € - Maggio 2023 = 554,56 €), in percentuale equivale a circa il 21% in più.
In questi ultimi dodici mesi il trend non è stato tutto sommato così “lineare”: le tariffe sono rimaste sostanzialmente invariate nel 2° trimestre 2022, sono aumentate in modo abbastanza marcato nel 3° trimestre, hanno di nuovo vissuto un’altra fase di stallo a fine 2022 e di nuovo un’impennata nei primi 3 mesi del 2023 (proseguita con la stessa intensità anche nei successivi mesi di Aprile e Maggio).
Gli effetti negativi dell'inflazione
Se ci concentriamo solo sui primi mesi del 2023 infatti i numeri sono impietosi: a Gennaio il premio medio r.c. auto rilevato era praticamente pari a 500 €(500.28 €), ciò significa che nei primi 5 mesi dell’anno il costo assicurativo medio è aumentato di quasi 50 €, poco meno dell’11%. L’aumento delle tariffe in questo in questi primi mesi del 2023 si è verificato in maniera abbastanza omogenea su tutto il territorio nazionale, si va dal +9.42% nelle regioni del Centro Italia al +12.60% registrato nelle Isole.
Considerando che le statistiche relative ai sinistri citate prima non sono così pessime, è molto probabile che questi aumenti generalizzati delle polizze r.c. auto siano dovute quasi interamente all’inflazione galoppante dell’ultimo periodo. Sicuramente le compagnie avranno visto aumentare i costi di gestione nell’ultimo anno, tuttavia, un aumento del 20% è difficile da giustificare: per tornare al discorso del costo dei sinistri gestiti, è evidente che l’inflazione ha avuto un effetto negativo, ma comunque abbastanza limitato.
Gli assicurati hanno cambiato compagnia
Anche se i numeri che descrivono gli aumenti dei costi assicurativi sono abbastanza desolanti, una piccola nota positiva l’abbiamo rilevata. Davanti ad aumenti così importanti, gli assicurati non sono rimasti con le mani in mano ed hanno cercato di difendersi. Come? Cambiando compagnia.
Infatti, in base ai dati IVASS, il tasso di cambio compagnia nel primo trimestre 2023 è pari al 12,8% , ben superiore a quello del primo trimestre dello scorso anno, di poco superiore al 9% (9.3%). Tra l’altro, è interessare notare come l’andamento del tasso di cambio compagnia sia stato particolarmente piatto negli ultimi anni (con le tariffe che continuavano a scendere...), con valori oscillanti tra il 9,5% e il 10,5%. Per trovare un valore simile a quello del primo trimestre 2023 bisogna tornare indietro quasi di 8 anni, a metà del 2015.
Ci auguriamo che questo atteggiamento diventi una prassi consolidata in futuro, solo in questo modo è possibile creare un mercato più competitivo e, di conseguenza, garantire tariffe più basse agli assicurati.
Alla luce di tutto questo, il nostro consiglio per cercare di risparmiare sul costo della polizza r.c. auto è più valido che mai: attivarsi e confrontare tutte le offerte presenti sul mercato e non accettare passivamente la proposta di rinnovo della compagnia con la quale siamo assicurati.
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