Nivea in barattolo blu: funziona davvero come idratante? E come crema solare?
La crema Nivea blu è un'icona cosmetica, usata da generazioni per idratare corpo, viso e mani, ma anche come doposole, antismagliature e maschera. Diversi usi alternativi sono condivisi sui social, ma quanto è realmente efficace per l'idratazione? Un test di laboratorio ha valutato la sua efficacia, piacevolezza e impatto ambientale.

È uno dei prodotti più iconici nel mondo della cosmetica, conosciuto e utilizzato da generazioni. La crema Nivea nella storica latta blu viene ancora oggi consigliata da molti dermatologi per idratare la pelle del corpo, del viso, delle mani, dei piedi e per trattare le zone più secche. Non solo: c’è chi la usa come antismagliature, maschera per il viso, crema solare o doposole, per lenire la pelle dopo un tatuaggio, o persino per ammorbidire le scarpe e come trattamento per i capelli. Sui social, gli usi alternativi sembrano infiniti.
Ma quanto è efficace davvero per lo scopo per cui è nata, ovvero idratare la pelle? Per rispondere a questa domanda, i colleghi di Icrt (il consorzio internazionale di organizzazioni di consumatori che collaborano per realizzare test e di cui fa parte anche Altroconsumo) hanno messo alla prova la Nivea blu con un test di laboratorio, supportato anche dal giudizio di un gruppo di persone per valutarne la piacevolezza cosmetica, gli ingredienti e anche il tipo di confezione, con uno sguardo all’impatto ambientale.
Anche ad Altroconsumo testiamo e recensiamo periodicamente i prodotti di bellezza e le creme per il corpo. Puoi consultare la classifica delle più efficaci sul nostro comparatore online.
Torna all'inizioTest di laboratorio: buona capacità idratante
In laboratorio sono state analizzate la capacità idratante della crema seguendo un protocollo standard utilizzato nei test cosmetici. La prova ha coinvolto 20 volontari, che hanno applicato la crema sull’avambraccio due volte al giorno per due settimane. Prima dell’inizio e al termine del test, l’idratazione cutanea è stata misurata con un corneometro, uno strumento che rileva il contenuto d’acqua negli strati superficiali della pelle. Il risultato finale ha confermato una buona capacità idratante, come per tutte le altre creme testate.
Torna all'inizioIl giudizio delle persone: idrata, ma non piace a tutte
Il passo successivo è stato chiedere a 30 volontari di testare la crema senza sapere di quale prodotto si trattasse. Dopo l’uso, hanno espresso un giudizio su diversi aspetti cosmetici: profumo, consistenza, facilità di applicazione, assorbimento e sensazione sulla pelle.
In generale, la valutazione complessiva è stata buona. Il profumo, tipico e inconfondibile, è stato molto apprezzato e per molte persone ha evocato ricordi d’infanzia. La consistenza è risultata piuttosto densa e corposa, tanto che alcune partecipanti l’hanno trovata difficile da stendere.
Più controversa la sensazione sulla pelle: per alcune persone è troppo grassa e la considerano più adatta a chi ha la pelle molto secca, mentre altre l’hanno trovata confortevole. Quasi tutte, però, hanno percepito la pelle più idratata e morbida già dopo poche applicazioni.
Torna all'inizioGli ingredienti: tra idratazione ed elementi controversi
Dal punto di vista della composizione, la crema punta su ingredienti idratanti ed emollienti. I principali sono paraffina liquida e cera microcristallina, entrambi derivati minerali, e lanolina, di origine animale. Completano la formula la glicerina, che trattiene l’acqua sulla pelle, e il pantenolo.
L’etichettatura è corretta e in linea con la normativa, anche se espressioni come “dermatologicamente testata” possono generare un falso senso di sicurezza: tutti i cosmetici, infatti, devono per legge essere sicuri per la pelle.
Alcune app che valutano i cosmetici penalizzano la Nivea blu per la presenza di oli minerali, ma va chiarito che, quando usati in prodotti per uso esterno, sono considerati sicuri. I dubbi maggiori riguardano l’impatto ambientale della loro produzione e della degradabilità.
Come quasi tutti gli altri prodotti testati, non contiene conservanti, grazie a una formulazione che impedisce naturalmente la proliferazione di microbi. Tuttavia, è presente una fragranza con sette allergeni (limonene, geraniol, hydroxycitronellal, linalool, citronellol, benzyl benzoate, cinammyl alcohol) da dichiarare obbligatoriamente secondo la normativa europea. Chi ha la pelle molto sensibile o è soggetto a reazioni allergiche dovrebbe tenerne conto, perché è un prodotto che resta a lungo a contatto con la pelle.
Torna all'inizioLa Nivea blu va bene come doposole ma non come crema solare
Come tutte le creme idratanti, anche la Nivea nella confezione blu è adatta come doposole, perché dopo l'esposizione al sole la pelle ha bisogno di reidratarsi e non è necessario ricorrere ad un prodotto doposole specifico.
Purtroppo, è ancora diffuso l'utilizzo della Nivea blu (ma non solo) per esporsi al sole perché si ritiene erroneamente che migliori la tintarella. In realtà, non è adatta a questo scopo, anzi potrebbe essere addirittura pericolosa perché non contiene filtri solari capaci di proteggere dai raggi Uva e Uvb come le creme solari. A proposito, abbiamo testato le principali creme solari e abbiamo verificato che ce n’è una che non protegge quanto promette. Tutte le altre, invece, garantiscono la protezione riportata in etichetta. Scopri le migliori creme solari grazie al nostro test.
Torna all'inizioLa confezione: storica ma anche più sostenibile del previsto
La famosa latta blu in alluminio è ormai un’icona. Se da un lato la produzione dell’alluminio ha un impatto ambientale significativo (principalmente legato alla fase di estrazione del metallo), il materiale è leggero e riciclabile, e consente di ridurre le emissioni nei trasporti. Inoltre, il barattolo Nivea è composto per l’80% da alluminio riciclato, un punto a favore in termini di sostenibilità.
Il formato a vasetto, infine, permette di utilizzare completamente il prodotto, evitando inutili sprechi.
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