Caldaie a gas, dal prossimo anno stop agli incentivi e dal 2025 probabile divieto all’installazione
Dal 2025 potrebbe scattare il divieto di installazione delle caldaie a gas per le nuove costruzioni e per gli immobili in ristrutturazione. Già dal 2024, invece, è prevista la sospensione degli incentivi per l'acquisto di questo genere di dispositivi. È quanto previsto dall'ultima direttiva approvata dalla Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia del Parlamento europeo che mira rendere le nostre case più "green". In attesa che la misura concluda il suo iter, vediamo quali sono i punti principali.
- contributo tecnico di
- Stefano Casiraghi
- di
- Roberto Usai

La Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia del Parlamento europeo ha approvato la direttiva Ue sulle "case green", una serie di misure introdotte con l'obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche degli immobili. Tra queste, anche il primo passaggio che porterà al divieto di installazione dei sistemi a riscaldamento fossili, quindi delle tradizionali caldaie a combustione. Il testo passerà a marzo alla plenaria del Parlamento Ue e, dopo l'approvazione definitiva, i Paesi membri avranno due anni per recepirla. Questo significa che il divieto effettivo di installare caldaie a combustibili fossili potrebbe scattare nel 2025 per le nuove costruzioni o per gli immobili in ristrutturazione.
Le misure per sostenere i sistemi a basso impatto
Insieme allo stop alle caldaie tradizionali, la bozza di testo prevede la possibilità che i singoli Stati spingano perché vengano attuate tutte le misure per sostenere i sistemi a basso impatto ambientale come l'idrogeno (per esempio in miscela con il metano) o sistemi ibridi che prevedono sia la tradizionale combustione di un gas che l'uso della pompa di calore come sistema preponderante per l'uso della caldaia. Queste variabili potrebbero influenzare la data effettiva di messa al bando delle caldaie tradizionali. Infatti, se nei decreti attuativi venisse disposto che la miscela idrogeno-metano sia una condizione sufficiente per rispettare le nuove regole, questo si tradurrebbe con un divieto pressoché nullo per le diffusissime "caldaiette" del mercato italiano.
Verso lo stop agli incentivi per le caldaie a gas
Oltre allo stop all'installazione, dal 2024 potrebbe arrivare anche il divieto di sovvenzionare l'acquisto di caldaie a gas. Anche in questo caso però niente è ancora deciso, perché si potrebbero trovare dei compromessi dato che si tratta di sistemi che permettono di risparmiare energia e CO2 rispetto alle vecchie caldaie a combustione a camera aperta che sono ancora molto diffuse in Italia. Nel considerare il consumo di energia fossile, la direttiva sottolinea il ruolo dell'acqua calda sanitaria: questo significa che anche i sistemi a gas per riscaldare l'acqua della doccia o della cucina potrebbero avere i mesi contati.
Quali sono le alternative alla caldaia tradizionale
Le pompe di calore elettriche sono l'alternativa che viene spinta per la maggiore per far diventare "più green" le nostre case. Questa tecnologia infatti non prevede combustione ed utilizza energia elettrica che, se è di provenienza rinnovabile, permette di avere un impatto ambientale nullo in fase di utilizzo. Ma, oltre ad avere un costo di acquisto importante (per un modello aria-acqua per abbinare ai radiatori o riscaldamento a pavimento è difficile stare sotto i 5.000 euro) non bisogna sottovalutare le complicanze tecniche: occorre installare un’unità esterna che necessita di spazio e crea inquinamento acustico per se e i vicini. Se per un appartamento ci si orienta su un sistema che riesca a soddisfare acqua calda sanitaria e riscaldamento, occorre valutare un sistema con un ingombro importante e con adeguate specifiche tecniche per essere abbinato a radiatori o - meglio ancora - a un sistema a bassa temperatura (come un impianto di riscaldamento a pavimento o fan coil), cosa non sempre facile da realizzare. E, non meno importante, va valutata la criticità di progettare il sistema in maniera idonea in modo da efficientare i consumi e il comfort all’interno di una casa con caratteristiche e impianti pregressi.
1) Sistema a pompa di calore
È un sistema che permette di sfruttare la differenza di temperatura fra due ambienti (interno ed esterno) per restituire energia termica da utilizzare per la climatizzazione della casa o anche per scaldare l’acqua calda sanitaria. Minore è la differenza di temperatura fra i due ambienti e maggiore sarà l’efficienza. Con temperature estreme, vicino o sotto lo zero o oltre i 35° C, il rendimento sarà inferiore a quando le temperature sono miti.
PRO
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CONTRO
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Costo annuo per una casa: 1.774 euro all'anno.
2) Caldaia ibrida
Per caldaia ibrida si intende una caldaia a condensazione a gas supportata da una pompa di calore. Quest’ultima può dare il meglio come rendimento lavorando nelle condizioni di stabilità di richiesta di calore. La caldaia invece può dare un supporto per quando c'è una richiesta di tanto calore in un tempo ristretto, sia per il riscaldamento che soprattutto per l’acqua calda sanitaria. Per quest’ultima necessità permette quindi di avere un sistema con caldaia e pompa di calore all’esterno della casa: questa soluzione risulta molto meno ingombrante rispetto una pompa di calore che deve fornire anche l’acqua calda sanitaria.
PRO
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CONTRO
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Costo annuo per una casa: 2.192 euro all'anno.