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Direttiva "Case green" verso l'approvazione finale dell'Ue. Dal 2025 stop alle caldaie a gas

Dal 2025 scatta il divieto di installazione delle caldaie a gas per le nuove costruzioni e per gli immobili in ristrutturazione. Le pompe di calore sono l'alternativa che verrà spinta per la maggiore. È quanto previsto dalla direttiva "Case green", il pacchetto di misure dell'Unione europea che si avvicina all'approvazione finale. In attesa che la direttiva concluda il suo iter e venga recepita dai singoli Stati, vediamo quali sono i punti principali.

  • contributo tecnico di
  • Stefano Casiraghi
16 giugno 2023
  • contributo tecnico di
  • Stefano Casiraghi
Installare una caldaia approfittando della cessione del credito

Con l'avvio dei negoziati, si avvicina alle battute finali la direttiva Ue sulle "case green", una serie di misure introdotte con l'obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche degli immobili. Dopo l'approvazione definitiva, i Paesi membri avranno due anni per recepirla. Tra le misure previste, il primo passaggio porterà al divieto di installazione dei sistemi a riscaldamento fossili, quindi delle tradizionali caldaie a combustione. Questo significa che il divieto effettivo di installare caldaie a combustibili fossili potrebbe scattare nel 2025 per le nuove costruzioni o per gli immobili in ristrutturazione. 

Le misure per sostenere i sistemi a basso impatto

Insieme allo stop alle caldaie tradizionali, la direttiva prevede la possibilità che i singoli Stati spingano perché vengano attuate tutte le misure per sostenere i sistemi a basso impatto ambientale come l'idrogeno (per esempio in miscela con il metano) o sistemi ibridi che prevedono sia la tradizionale combustione di un gas che l'uso della pompa di calore come sistema preponderante per l'uso della caldaia. Queste variabili potrebbero influenzare la data effettiva di messa al bando delle caldaie tradizionali. Infatti, se nei decreti attuativi venisse disposto che la miscela idrogeno-metano sia una condizione sufficiente per rispettare le nuove regole, questo si tradurrebbe con un divieto pressoché nullo per le diffusissime "caldaiette" del mercato italiano. 

Verso lo stop agli incentivi per le caldaie a gas

Oltre allo stop all'installazione, dal 2024 potrebbe arrivare anche il divieto di sovvenzionare l'acquisto di caldaie a gas. Anche in questo caso però niente è ancora deciso, perché si potrebbero trovare dei compromessi dato che si tratta di sistemi che permettono di risparmiare energia e CO2 rispetto alle vecchie caldaie a combustione a camera aperta che sono ancora molto diffuse in Italia. Nel considerare il consumo di energia fossile, la direttiva sottolinea il ruolo dell'acqua calda sanitaria: questo significa che anche i sistemi a gas per riscaldare l'acqua della doccia o della cucina potrebbero avere i mesi contati

Chi ha una caldaia a gas deve sostituirla?

Per chi ha una caldaia a gas in casa, non dovrebbe cambiare niente e non dovrà per forza sostituirla. Infatti il divieto che è in discussione dovrebbe essere valido soltanto per le nuove installazioni oppure per le sostituzioni (in caso di rottura) delle caldaie esistenti. Quello che sta facendo discutere in questi giorni è la definizione di un limite minimo di redimento stagionale pari al 115% che è tecnicamente irraggiungibile con una caldaia a gas. Se si fosse obbligati a cambiare la vecchia caldaia, perciò, le alternative possibili sarebbero la pompa di calore, la caldaia a biomassa oppure soluzioni "di nicchia" come la pompa geotermica.

Le pompe di calore sono l'alternativa migliore 

Le pompe di calore elettriche sono l'alternativa che viene spinta per la maggiore per far diventare "più green" le nostre case. Questa tecnologia infatti non prevede combustione ed utilizza energia elettrica che, se è di provenienza rinnovabile, permette di avere un impatto ambientale nullo in fase di utilizzo. Ma, oltre ad avere un costo di acquisto importante (per un modello aria-acqua per abbinare ai radiatori o riscaldamento a pavimento è difficile stare sotto i 5.000 euro) non bisogna sottovalutare le complicanze tecniche: occorre installare un’unità esterna che necessita di spazio e crea inquinamento acustico per se e i vicini. Se per un appartamento ci si orienta su un sistema che riesca a soddisfare acqua calda sanitaria e riscaldamento, occorre valutare un sistema con un ingombro importante e con adeguate specifiche tecniche per essere abbinato a radiatori o - meglio ancora - a un sistema a bassa temperatura (come un impianto di riscaldamento a pavimento o fan coil), cosa non sempre facile da realizzare. E, non meno importante, va valutata la criticità di progettare il sistema in maniera idonea in modo da efficientare i consumi e il comfort all’interno di una casa con caratteristiche e impianti pregressi.

Come funziona il sistema a pompa di calore

È un sistema che permette di sfruttare la differenza di temperatura fra due ambienti (interno ed esterno) per restituire energia termica da utilizzare per la climatizzazione della casa o anche per scaldare l’acqua calda sanitaria. Minore è la differenza di temperatura fra i due ambienti e maggiore sarà l’efficienza. Con temperature estreme, vicino o sotto lo zero o oltre i 35° C, il rendimento sarà inferiore a quando le temperature sono miti. È la soluzione ottimale se inserite in un determinato contesto abitativo: le pompe di calore hanno un elevato rendimento energetico ma per essere al massimo dell’efficienza ha bisogno di un ambiente ben isolato e ben coibentato. Per dare il massimo, perciò, devono essere installate in case nuove o ristrutturate con la massima attenzione al risparmio energetico e all’efficientamento dei sistemi di distribuzione del calore. Al contrario, in una casa non ristrutturata, quindi non ben isolata e con i termosifoni invece che con un impianto a pavimento, la resa scende molto. Da non sottovalutare poi che una pompa di calore per il riscaldamento sia dell’ambiente sia dell’acqua sanitaria è molto ingombrante (quasi quanto un frigorifero) e deve essere collocata vicino all’impianto e ai tubi. Questo significa che per chi non ha uno spazio esterno o una casa sufficientemente grande, questo può essere un problema. Il motore esterno risulta poi piuttosto rumoroso quando è in funzione.

Pro, contro e i prezzi di un impianto a pompa di calore

PRO

  • Ideale per i sistemi di emissione a bassa temperatura (pannelli radianti)
  • Migliora la qualità dell’aria circostante
  • Risulta altamente efficiente
  • Aumenta il valore dell’immobile
  • Ha accesso agli incentivi statali

CONTRO

  • È meno efficiente alle basse temperature: può essere necessario un ulteriore generatore di calore 
  • Non ideale se la casa è scarsamente isolata 
  • Necessita di spazio per l’unità esterna, che può generare rumore

Costo annuo per una casa: 1.774 euro all'anno.

Quanto costa installare una pompa di calore

Il costo di acquisto di una pompa di calore e la sua relativa installazione parte dai 5 mila euro e può superare i 10 mila. La spesa in questo caso è ben più elevata rispetto a quella prevista dalle classiche caldaie a gas, ma è bene ricordare che in questo caso è possibile usufruire delle detrazioni fiscali dell'Ecobonus. Se la casa dove viene installata è mal coibentata, non si recupera affatto l’investimento iniziale e il rischio è di rimanere al freddo di inverno o, comunque, con un comfort non adeguato. Come visto in precedenza, perciò, se decidi di passare a questo sistema di riscaldamento è bene assicurarti di avere in casa un elevato grado di isolamento termico anche su tetto, pareti e serramenti.

In discussione anche una lista di precise deroghe tecniche

All'interno del testo della normativa in discussione non sembra siano prospettate facili scappatoie come, per esempio, la possibilità che l’utilizzo di gas a basso impatto ambientale come biometano o l’idrogeno in abbinamento alle caldaie possano essere la soluzione per questa transizione. C'è invece la possibilità che si crei una lista ben precisa di deroghe tecniche che permettano per esempio in appartamenti di pochi locali e/o con limiti ben definiti degli impianti termici, di installare ancora sistemi di riscaldamento a combustione di poter installare ancora la caldaia in caso di guasto. Per tutti gli altri la soluzione della pompa di calore elettrica sembra ormai definito come la possibile soluzione per il processo di decarbonizzazione

Necessario un calendario con divieti a incentivi

Per poter agevolare queste procedure, è fondamentale pensare anche ai consumatori: è necessario che venga stilato un calendario chiaro che definisca nel dettaglio i divieti e i possibili incentivi disponibili. Solo in questo modo è possibile pianificare quelle scelte fondamentali per poter cogliere i vantaggi dei nuovi sistemi, come il ridotto impatto ambientale e i costi in bolletta contenuti.