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Pompe di calore, a quali abitazioni sono adatte e come risparmiare

Hanno la doppia funzione di riscaldare e raffrescare la casa. Sono totalmente elettriche e con un basso impatto ambientale. Richiedono però un investimento economico importante. Risultano efficienti, a patto che l'impianto sia correttamente configurato. Iscrivendoti (senza impegno) al nostro gruppo d’acquisto, ricevi un sopralluogo gratuito da parte di un professionista e puoi acquistare una pompa di calore aria-acqua a condizioni vantaggiose.

Con il contributo esperto di:
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27 febbraio 2025
uomo con trapano che lavora su motore della pompa di calore

Scegliere una pompa di calore non è come scegliere una lavatrice. Occorre il supporto di un tecnico specializzato e di un progetto di installazione che tenga conto di molteplici elementi, a cominciare dal grado di isolamento dell’abitazione (il fattore più importante, visto che nelle abitazioni con dispersioni termiche non vale la pena investire in questi impianti). Ma contano anche altri fattori: il tipo di casa (appartamento, villetta indipendente...), la volumetria, la localizzazione e il clima. Una casa in montagna avrà necessità termiche diverse da una situata in pianura, così come una che si trova a Cuneo rispetto a un’altra ubicata a Sorrento.

Questo spiega perché passare dalla caldaia a gas alla pompa di calore non comporta soltanto un cambio di apparecchio, ma la configurazione da parte di un tecnico competente di un sistema in grado di garantire i massimi benefici in termini di comfort termico, efficienza energetica e risparmi in bolletta.

Il gruppo d’acquisto Riscalda e Risparmia

Poiché si tratta di un investimento importante, da 4.000-5.000 euro in su, Altroconsumo ha organizzato il gruppo d’acquisto Riscalda e Risparmia, grazie al quale puoi acquistare una pompa di calore aria-acqua a condizioni vantaggiose e ricevere l’assistenza necessaria. Registrandoti, senza alcun impegno, sulla piattaforma dedicata, hai accesso alla tua area personale. Qui potrai inserire alcune informazioni sulla tua abitazione, dal livello di isolamento alle condizioni energetiche attuali.

Hai inoltre la possibilità di partecipare a tre sessioni online di approfondimento su vari aspetti legati all’installazione e all’utilizzo delle pompe di calore. E in più hai accesso a contenuti personalizzati in base al profilo della tua abitazione. Da annotare in agenda il giorno 25 marzo, data in cui sarà decretata l’offerta dell’azienda vincitrice della nostra selezione, con la quale, dopo aver fatto eseguire il sopralluogo da un suo installatore esperto, potrai finalizzare la procedura d’acquisto.

Dal 2040 stop definitivo alle caldaie a gas

Perché è importante sapere che c’è queta possibilità? Entro il prossimo anno l’Italia dovrà recepire la direttiva europea EPBD, più nota come Direttiva case green, che tra le varie prescrizioni contiene anche lo stop definitivo alle caldaie a gas entro il 2040. Queste dovranno essere sostituite da sistemi più efficienti e amici dell’ambiente. Quali? In cima alla lista dei candidati più accreditati ci sono proprio le pompe di calore aria-acqua, che sono alimentate esclusivamente con l’elettricità.

Il loro nome può trarre in inganno, perché induce a pensare che siano in grado di produrre solo calore, e quindi siano utili solo in inverno. In realtà si basano su un sistema dotato di doppia funzione, capace sia di riscaldare sia di raffrescare. Il funzionamento della macchina è infatti reversibile. In estate la pompa di calore funziona al contrario: trasferisce all’esterno il calore interno all’abitazione in modo da rinfrescare gli ambienti.

infografica come funziona riscaldamento a pompa di calore

Fino al 40% di risparmio in bolletta, ma sono ancora rumorose

In una nostra recente indagine che ha coinvolto più di 1.800 persone è emerso che, tra quanti già utilizzano una pompa di calore, quasi otto su dieci si dicono soddisfatti. Tuttavia, una parte degli utenti si lamenta della rumorosità (13%) e delle spese elevate nella bolletta elettrica (19%).

Il nostro test conferma le criticità sul rumore, il cui giudizio difficilmente va oltre la sufficienza. Per quanto riguarda la bolletta elettrica, è vero che c’è un aumento, ma bisogna considerare ciò che non si paga più nella bolletta del gas, perché si elimina la vecchia caldaia. Il calcolo complessivo, sempre che l’impianto sia adeguatamente dimensionato e il grado di isolamento dell’abitazione buono, premia in termini di risparmio il passaggio alla pompa di calore: il taglio in bolletta può arrivare fino al 40%.

L’etichetta energetica è affidabile

Quanto all’efficienza di queste macchine, c’è un altro dato positivo da rilevare: le prestazioni dimostrate nel nostro test sono in linea con quanto dichiarato dai produttori sull’etichetta energetica, che quindi è da considerarsi affidabile.

La qualità delle performance dipende molto dalla temperatura esterna. Quando è troppo bassa le pompe di calore vanno in affanno. Questo succede indipendentemente dal fatto che si utilizzino i radiatori, i pavimenti radianti o i fan coil.

Efficienza con i radiatori

Nel caso dei radiatori, le pompe di calore sono state messe alla prova in tre diverse zone climatiche – fredda, temperata e calda – e impostando la temperatura di mandata dell’acqua a 55 °C.

In un contesto freddo, con temperature esterne sotto lo zero, i giudizi non vanno oltre la sufficienza; l’efficienza energetica, infatti, risulta essere della metà rispetto a quanto misurato in uno scenario temperato. Rispetto a quest’ultimo vanno ancora meglio quando il clima è caldo, come può essere quello dell’Italia centromeridionale. Tant’è che i risultati stavolta sono pienamente soddisfacenti.

Efficienza con i pannelli radianti

Poiché le pompe di calore riscaldano lentamente e danno il meglio di sé quando devono gestire salti di temperatura contenuti, non stupisce che con i pavimenti radianti le performance risultino migliori. Infatti, i pavimenti radianti hanno bisogno di una temperatura di mandata di 30-35 °C, molto più bassa di quella necessaria per scaldare i radiatori (55 °C).

Si ottiene un rendimento di energia che è fino a cinque volte superiore all’energia che è servita per alimentare la macchina. Ciò non toglie che anche con i pannelli radianti le pompe di calore vadano incontro a un calo di prestazioni quanto più scendono le temperature all’esterno. Nelle prove a 7 °C se la cavano abbastanza bene, mentre cominciano a soffrire quando la temperatura si fa più rigida (-2 °C).

Monoblocco: più adatte a climi miti e case piccole

Le pompe di calore aria-acqua che abbiamo messo alla prova nel nostro test sono di due tipi: monoblocco e split. Le monoblocco contengono i principali componenti utili al funzionamento della macchina (compressore, scambiatore, ventilatore...) in un’unità posta all’esterno. Questa riscalda direttamente l’acqua e poi la convoglia all’impianto interno.

Dal momento che va installata fuori, richiede un isolamento accurato delle tubazioni idrauliche, per evitare il rischio di congelamento dell’acqua quando le temperature si abbassano troppo. Ecco perché le macchine monoblocco sono più adatte ai climi miti e a case (piuttosto piccole) con una buona protezione delle tubazioni.

Le pompe di calore monoblocco possono essere abbinate a un’unità interna, che può anche essere un semplice sistema di accumulo d’acqua (serbatoio). Un modo per garantire che il fabbisogno di calore richiesto dall’impianto sia sempre sufficiente

Split: più adatte a climi rigidi e abitazioni più grandi

Il secondo tipo di pompa di calore da noi testato è detto split. È composto da due unità: una esterna e una interna. Ciò comporta un’installazione più complessa e costosa; inoltre, occorre avere spazio in casa per accogliere l’unità interna.

Le due macchine vanno collegate tra loro per mezzo di tubazioni che trasportano gas refrigerante. Ci sono però pompe di calore split in cui le due unità sono collegate tramite il solo passaggio di acqua, motivo per cui sono chiamate hydrosplit (è il caso di uno dei modelli del test).

Per i climi freddi si preferisce installare pompe di calore split perché il gas refrigerante è più efficiente nel trasferire calore a basse temperature

Gas refrigerante, qual è il migliore?

Monoblocco o split che siano, il gas refrigerante resta una componente essenziale per il funzionamento delle pompe di calore. A seconda che il gas refrigerante venga compresso oppure espanso, assorbe o rilascia energia (calore), consentendo il riscaldamento o il raffreddamento dell’ambiente. I gas refrigeranti usati da queste macchine sono essenzialmente due: R32 e R290.

Il gas R32 ha un buon livello di efficienza ed è facile da gestire. Purtroppo, nonostante i progressi, ha un impatto ambientale ancora alto (l’emissione in atmosfera di un kg di questo gas equivale all’emissione di 675 kg di anidride carbonica).  Ecco perché lo abbiamo penalizzato nelle nostre valutazioni.

Il gas R290 (propano) è ancora più efficiente e permette di ridurre ulteriormente i consumi energetici. Inoltre, è ecologico ed economico in termini di produzione e utilizzo. Non è però privo di difetti: è altamente infiammabile, e per questo richiede precauzioni nella gestione dell’impianto, così come il rispetto di stringenti normative sulla sicurezza.