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Quanto incide lo smart working sulle bollette di luce e gas?

Lo smart working ha molti vantaggi, anche economici (a cominciare dal risparmio per trasporti e pausa pranzo). Ma quanto pesa sulla bolletta, considerando luce, riscaldamento e gas? Fino a 365 euro all’anno.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
25 settembre 2025
Smart working costi in bolletta

C'era un tempo in cui, durante la settimana, si usciva di casa il mattino presto per andare in ufficio e si rientrava la sera. Si pranzava in qualche tavola calda e talvolta si restava direttamente fuori anche per cena. Se si eccettuano apparecchi come il router wifi e il frigorifero (sempre collegati alla rete elettrica) e qualche bucato in lavatrice, a casa i consumi elettrici e di riscaldamento erano ridotti: luci accese solo la sera, una sola lavastoviglie (quella della cena), riscaldamento o climatizzatori spenti praticamente per quasi tutto il giorno, qualche minuto di acqua calda per una doccia e un po' di tv seduti sul divano.

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Oggi energia meno cara

Durante la pandemia, però, tutto è cambiato e lo smartworking è diventato una consuetudine in gran parte delle realtà lavorative. Anche se lavorare da casa ha tanti vantaggi per il lavoratore, oggi molte aziende stanno facendo alcuni passi indietro rispetto al periodo post Covid, riducendo i giorni di smart working concessi ai lavoratori. Questa tendenza, unita ai prezzi moderati attuali dell’energia elettrica che compensano quelli medio alti del gas, fanno sì che oggi lavorare da casa impatta in modo più contenuto sulle bollette rispetto a qualche anno fa e i maggiori costi sono facilmente bilanciati dai risparmi in altre voci domestiche.

Ma quanto costa oggi alle famiglie lavorare in smartworking? Se si considera, ad esempio, una famiglia in cui una sola persona faccia smartworking e per due giorni alla settimana, gli incrementi sono contenuti: circa 50 euro in più per l'energia elettrica all’anno e 100 euro in più di gas. Se invece si ha la possibilità di lavorare in smartworking tutta la settimana si può arrivare a spendere fino a 365 euro in più all'anno. Ma vediamo nel dettaglio che cosa impatta nella spesa di due famiglie tipo.   

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I consumi di due famiglie tipo: i nostri calcoli

Abbiamo fatto alcuni calcoli, basati sui costi attuali di gas e luce (terzo trimestre 2025), prendendo a modello due tipi di famiglie e ipotizzando una situazione molto comune, ovvero che ci sia almeno uno dei membri (uno solo o in alternanza con l'altro) in smart working tutta la settimana. Abbiamo quindi ipotizzato:

  • una famiglia di 2 persone, senza figli, che risiede in una casa con contatore da 3kW di potenza e riscaldamento autonomo; 
  • una famiglia di 3 persone composta da due genitori in smart working e un ragazzo che rientra a casa dopo la scuola. Anche in questo caso l'abitazione è quella di residenza, il contatore è da 3kW e il riscaldamento è autonomo.

Se non facessero smart working, queste due famiglie avrebbero un consumo medio annuo di 1.900 kWh (per la coppia) e di 2.700 kWh (per la famiglia di tre persone), ovvero consumi molto vicini a quelli medi delle famiglie italiane. Proviamo ora a calcolare quanto queste famiglie si trovano a consumare in più oggi che lavorano in smartworking (2 giorni uno e 3 giorni l'altro oppure solo uno dei due ma 5 giorni su 5). Ma prima di fare il calcolo, e vedere di quanto crescono le bollette, vediamo come cambiano le abitudini quotidiane quando si lavora da casa.

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Dove si consuma di più stando a casa

Stando a casa tutto il giorno, soprattutto nelle giornate uggiose o invernali, la luce potrebbe rimanere accesa quasi tutta la giornata; bisogna quindi considerare una spesa aggiuntiva per l’illuminazione (28 kWh annui in più). In secondo luogo, oltre alla cena a casa, dobbiamo mettere in conto anche il pranzo e quindi si farà probabilmente un utilizzo maggiore della lavastoviglie: possiamo stimare, passando da 4 a 5 utilizzi settimanali, un aumento di circa 40 kWh, ovvero più o meno 12 euro all’anno. Da notare che nel 2022 era di 26 euro l'anno: praticamente oggi è meno della metà di tre anni fa.

Il vero incremento dei consumi elettrici si ha, però, quando consideriamo l’utilizzo del climatizzatore nei mesi estivi, sempre più caldi (e per un periodo sempre più lungo). In smart working, quindi, chi sceglie di rinunciare all'ufficio fresco e gratuito e non ha possibilità di sfruttare terrazze o giardini, deve considerare un incremento di 180 kWh all’anno.

Abbiamo infine stimato un incremento pari al 5% del consumo di partenza, per considerare i consumi diffusi, difficili da mappare e identificare singolarmente, dovuti alla sola presenza di due o tre persone in casa per tutto il giorno invece delle sole ore serali. Si tratta di 95 kWh in più all’anno per la casa con due persone e 135 kWh all’anno per la casa con tre.

E poi, cosa fondamentale, ci sono tutti gli strumenti di lavoro: per l’utilizzo del pc e del monitor a casa abbiamo stimato un consumo aggiuntivo di 130 kWh all’anno. Se poi, come nelle famiglie che abbiamo preso ad esempio, sono due le persone in smartworking, il consumo raddoppia: ovvero si consuma in più all'anno 260 kWh

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Per l'energia fino a 125 euro in più all'anno

Se facciamo la somma di tutti i kWh in più, l’incremento dovuto al lavoro da casa è contenuto.

  • L'abitazione con due persone avrà a fine anno una bolletta che conterà 433 kWh in più, passando da 1.900 kWh a 2.333 kWh. In percentuale l’incremento è pari al 23%. Praticamente si tratta più dei consumi di un intero trimestre. Visti i prezzi attuali, la stima della spesa (al prezzo medio di mercato della settimana in corso) cresce di 103 euro all'anno.
  • L'abitazione di tre persone, invece, fa registrare un incremento dei consumi di 473 kWh all'anno, che da 2.700 kWh all'anno passano a 3.173 kWh; ciò fa passare la stima della spesa annua da circa 820 euro a 944 euro: +124 euro in un anno. In percentuale significa un aumento del 15%. In termini pratici, è come se la famiglia di tre persone pagasse di fatto un bimestre in più.

Se invece si considerano contatori da 4,5 kW di potenza, ormai sempre più diffusi, i costi annui aumentano di circa il 12% rispetto ai nostri calcoli eseguiti su contatori da 3 kW.

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Quasi 240 euro in più per il gas

Oltre ai consumi elettrici, dobbiamo considerare anche i consumi di gas. Rimanere a casa per lavorare implica che la temperatura non possa essere impostata al di sotto di una certa soglia. Immaginiamo che (in coerenza con le previsioni del decreto riscaldamento), il termostato sia impostato per garantire una temperatura tra i 19 e i 20° durante la giornata.

Se consideriamo, per entrambi i profili, un consumo intorno ai 1.400 metri cubi annui (dato medio per i clienti domestici), dobbiamo pensare a un consumo aggiuntivo di riscaldamento del 15%. Si tratta di 210 metri cubi in più. La presenza in casa, poi, deve considerare l’utilizzo della cucina a pranzo: anche se in questo caso l’impatto è contenuto, possiamo considerare un incremento tra i 18 e i 20 metri cubi. Abbiamo considerato piani cottura a gas che sono ancora i più diffusi (sono presenti circa in tre case su quattro) e ovviamente questo costo non è previsto per chi utilizza il piano ad induzione che, però, impatta sui costi elettrici.

Gli effetti economici sulla bolletta ammontano a 240 euro in più all’anno, l'equivalente, a grandi linee, dei costi registrati in un mese invernale. 

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Dove si risparmia con lo smartworking

Se tra luce e gas si possono spendere fino a circa 365 euro in più in bolletta, lavorare da casa consente di risparmiare però su altre spese, come il costo dei pasti in un bistrot o ristorante, il costo del carburante o dell'abbonamento ai mezzi pubblici; e anche il risparmio dei tempi di viaggio non è un fattore del tutto trascurabile. Sarebbero ridotti leggermente anche i consumi legati a docce, bucati e tintorie. Stando a casa, poi, si riesce a gestire meglio anche l'attività dei figli e di eventuali animali domestici, risparmiando forse sul costo della babysitter e sicuramente su dogsitter o asili diurni per il cane, ma anche (per chi continua a percepirli) si può risparmiare sui buoni pasto, utilizzandoli ad esempio per fare la spesa al supermercato.

Su quest'ultimo punto, bisogna considerare anche che non tutti i negozi li accettano perché rappresentano per gli esercenti un costo (commissioni alte) a fronte proprio della grande diffusione dello smartworking di questi ultimi anni: è il motivo per cui abbiamo lanciato una campagna per chiedere che il corrispettivo economico dei buoni pasto venga inserito direttamente nelle buste paga dei lavoratori, senza ulteriori tassazioni. Sostieni anche tu la nostra battaglia.   

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Più attenzione ai consumi quotidiani

Infine, stare a casa tutti i giorni, d'altro canto, ci obbliga a fare molta più attenzione ai consumi quotidiani. Occorre mantenere sempre le buone abitudini di efficienza nell’uso degli elettrodomestici, in particolare quelli energivori: il pieno carico di asciugatrice e lavatrice, ad esempio, combinato con basse temperature nei cicli di lavaggio, è una pratica virtuosa che in tempi di risparmio energetico deve essere sempre adottata, sia che si lavori da casa, sia che si lavori in ufficio.

Anche la scelta della lampadine più adatta ad ogni stanza può aiutarti a risparmiare in bolletta. E se poi sei curioso e vuoi risparmiare anche sul riscaldamento, in questo articolo puoi scoprire come è possibile riscaldare la propria casa o anche solo una stanza in maniera economica. Di comportamenti virtuosi e di una sempre maggiore attenzione al mondo della sostenibilità, parliamo su Impegnati a Cambiare, il progetto che racconta l'impegno civico e sociale di Altroconsumo e che, nel capitolo AltroAbitare, racconta come sia possibile vivere in abitazioni che siano rispettose dei luoghi, degli altri e dell'ambiente. 

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