Decreto bollette: primo passo per una riforma strutturale del mercato?

Pubblicato il 28 febbraio 2025
Federico Cavallo
Federico Cavallo Responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo

Il Governo dopo il rinvio di inizio settimana ha alla fine emanato il decreto-legge con misure di sostegno per famiglie e imprese contro il caro bollette. Riduzione degli oneri in bolletta ma solo per le Pmi, bonus sociale potenziato e maggiore trasparenza nelle offerte.

Federico Cavallo
Federico Cavallo Responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo
spine elettriche e soldi

Le misure erano attese da un po’: il caro bollette è un tema importantissimo che riguarda famiglie ed imprese; va affrontato adeguatamente e rapidamente per evitare che gli aumenti di prezzo dell’energia portino inflazione e quindi conseguenze negative anche sul Pil. Le ultime rilevazioni Istat parlano a febbraio di una inflazione in crescita all’1,7% spinta proprio dal caro energia. Ci auguriamo però che queste misure siano l’inizio di una riforma strutturale del mercato dell’energia e non le ennesime soluzioni tampone.

Le tensioni geopolitiche internazionali e gli interessi speculativi di cui non è esente il mercato dell’energia hanno portato nuovamente, nelle scorse settimane, ad un rialzo critico del prezzo del gas e dei carburanti. Il Governo ha finalmente emanato il tanto atteso decreto bollette con misure che in parte riprendono alcune delle nostre richieste contenute nel documento Considerazioni di Altroconsumo sul mercato dell'energia e sul caro bollette. Ma servono misure strutturali per una vera riforma del mercato dell’energia.

Il caro bollette che colpisce sempre imprese e famiglie è frutto di diversi fattori, dal mix energetico nazionale a dinamiche di mercato comprese, e per tenerlo sotto controllo è necessario agire su più fronti e livelli. Bene, dunque, le prime misure arrivate col decreto-legge del Governo che, peraltro, vanno almeno in parte nella direzione auspicata nei giorni scorsi da Altroconsumo nelle sue proposte.

Sappiamo che i rialzi del prezzo del gas trascinano anche quello dell’elettricità. A pagarne lo scotto sono soprattutto le famiglie più vulnerabili e quelle che finiranno nella soglia di povertà o al suo limitare, proprio a causa dell’aumento generalizzato dei prezzi a fronte di retribuzioni salariali che – per la maggioranza dei lavoratori - non tengono il passo con l’aumento dei costi. Anche le nostre imprese non sono esenti dalle ripercussioni del rincaro energetico, dato che il costo dell’energia è una componente strategica che determina i costi produttivi e la competitività internazionale del Made in Italy.

Dunque, i 3 miliardi di euro (di cui 1,6 miliardi di euro per le famiglie) messi sul piatto dal Governo non saranno sufficienti a dare una risposta completa al problema, ma ci auguriamo siano solo il primo passo per misure più ampie per una riforma strutturale del mercato.

Accogliamo con favore il bonus sociale potenziato che, ampliando la platea dei cittadini che potranno usufruirne (il limite Isee arriva a 25.000 euro), darà la possibilità di ridurre il costo delle bollette anche se solo per tre mesi grazie a un nuovo bonus di 200 euro che si aggiungerà a quelli già in essere per gli Isee più bassi (entro i 9.530 euro) e sarà erogato anche alle famiglie con Isee entro i 25.000 euro. Ci auguriamo che nella conversione in legge si riesca ad aumentarne la durata e a introdurre anche una rimodulazione in base alla numerosità del nucleo familiare, come peraltro spiegato nella nostra petizione che ha raccolto più di 58.000 firme.

Bene anche la riduzione degli oneri fiscali anche se solo per le piccole e medie imprese. Si tratta di una misura importante di riduzione dei costi che dovrebbe riguardare anche le famiglie e che, come abbiamo chiesto più volte, dovrebbe essere parte di una riforma più strutturale per non fa cadere sui consumatori i costi della transizione ecologica.

L’introduzione di un’unica aliquota Iva sul gas al 10%, come previsto per l’energia elettrica, avrebbe aggiunto maggiori benefici alle famiglie, ma purtroppo su questo non ci sarà nessuna novità.

Ed infine il tema trasparenza. Lavorare sulla trasparenza e sulla correttezza degli operatori è fondamentale per avere un mercato concorrenziale e quindi migliore per tutti, famiglie, imprese e operatori stessi.

Offerte non chiare e pratiche commerciali scorrette nella promozione, nel contenuto delle offerte o dei loro rinnovi non permettono di sfruttare a pieno le potenzialità del mercato libero e della concorrenza.

Il decreto-legge del Governo è una prima risposta al problema, ma non è la soluzione definitiva; servono interventi strutturali. Come abbiamo spiegato nel nostro documento, occorre aumentare il livello di concorrenza del mercato lavorando anche sulle concessioni idroelettriche e su quelle della rete di distribuzione. Insieme al decreto-legge contro il caro bollette è stato presentato anche il disegno di legge sul nucleare. L’energia nucleare può di certo, se introdotta nel modo corretto nel mix energetico, dare una risposta alla riduzione del costo dell’energia. Ma non è una soluzione adeguata per i problemi attuali. Servono interventi più rapidi e veloci da implementare subito; per questo riteniamo che si debba da lavorare invece sull’incremento dell’energia rinnovabile che può ridurre la dipendenza da gas e petrolio a dei costi inferiori.

 

In questo documento abbiamo racchiuso tutte le Considerazioni di Altroconsumo sul mercato dell'energia e sul caro bollette.