Consigli

Condizionatore e condominio: cosa sapere prima di installarlo

Stai cercando di passare al fresco l'intera estate e non sai quanto l'unità esterna del condizionatore debba essere a distanza dal vicino? L'aria calda del condizionatore del vicino arriva sul tuo balcone? Se abiti in condominio, sappi che ci sono regole da seguire per installarne uno. Ecco a cosa devi stare attento per rispettare i diritti dei vicini e non solo.

Con il contributo esperto di:
12 giugno 2024
climatizzatore

Il climatizzatore è ormai diventato un elettrodomestico comune all’interno delle abitazioni, e in tanti stanno correndo ai ripari per non passare l'estate a boccheggiare.

Se ne hai già acquistato uno o vuoi acquistarlo sappi che devi fare attenzione a una serie di regole per l’installazione. Ecco quali sono.

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Le regole comunali per i condizionatori

Innanzitutto, devi verificare se nel tuo Comune sono in vigore divieti o limitazioni particolari. Ogni regolamento comunale, infatti, può imporre di rispettare distanze ben precise per quanto riguarda il posizionamento del condizionatore o richiederne le relative autorizzazioni e certificazioni di conformità. In alcuni casi, per evitare un eccessivo impatto visivo o ambientale dell’unità esterna del condizionatore, può perfino arrivare a vietarne l’installazione all’esterno di terrazzi e balconi. Di solito le regole più stringenti hanno l’obiettivo di salvaguardare l’armonia architettonica degli edifici del centro storico. In caso di divieto, si può optare per un condizionatore monoblocco, molto più semplice da installare dato che ha bisogno solo di un piccolo foro verso l’esterno per lo scarico dell’aria calda.

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Come installare un climatizzatore in condominio

Il Regolamento condominiale può stabilire precise regole sulle modalità d’installazione degli elementi esterni: esistono condomini che hanno adottato vere e proprie linee guida per l’installazione dei condizionatori. Ad esempio, può trattarsi di piccoli accorgimenti come la verniciatura dell’unità esterna dello stesso colore della facciata oppure il divieto di posizionarlo sulla facciata principale del palazzo. 

Più in generale l’installazione del condizionatore in condominio dovrà rispettare il decoro architettonico dell’edificio e le distanze legali, evitare gocciolamenti di acqua, immissioni di rumore e calore, nelle case dei vicini.

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Dove posizionare il condizionatore in un condominio?

Una volta verificate le regole del tuo Comune e il Regolamento condominiale, devi decidere dove collocare il condizionatore. Per quanto riguarda l’unità esterna, va innanzitutto considerato l’eventuale impatto sul decoro dell’intero condominio. In mancanza di indicazioni del Regolamento condominiale la regola da seguire è in sostanza: meno si vede l’apparecchio e meglio è. In questi casi va considerato bene dove posizionare l’unità esterna, individuando una collocazione poco visibile ed evitando che le canaline siano riconoscibili sulla  facciata condominiale. I problemi maggiori si verificano, infatti, quando non si può mettere l’unità esterna sul proprio balcone, ma si deve installare su un muro perimetrale.

Per mitigare l’impatto complessivo  sul decoro, si può dipingere tutto l’impianto con i colori della facciata condominiale e prevedere di installare degli elementi di schermatura che si integrino con gli altri elementi architettonici della facciata. Come ha chiarito la giurisprudenza, la questione del decoro architettonico dell’edificio vale anche per le facciate che danno sui cortili interni dello stabile palazzo e riguarda anche condomini che non hanno un particolare pregio, di questo orientamento va tenuto conto quando si decide dove posizionare l’unità esterna del condizionatore in condominio.

Condizionatore sul tetto comune

In mancanza di altri luoghi idonei e sempre nel rispetto del regolamento comunale e condominiale, il singolo condomino può  installare il condizionatore sul tetto comune se questo non è già destinato ad un altro uso. In questa ipotesi però, occorre rispettare il diritto degli altri condomini di fare altrettanto (ad esempio, non occupando tutto lo spazio disponibile) e non devono essere messe in pericolo la stabilità e la sicurezza del lastrico solare. In questi casi è doveroso fare una comunicazione preventiva all’amministratore di condominio e fornire una perizia tecnica.

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Come fare richiesta al condominio per l'installazione del condizionatore

Di norma, non occorre fare richiesta al condominio ne ottenere il consenso dell’assemblea per l’installazione del condizionatore, tuttavia, se il condizionatore ha un elemento esterno, è consigliabile, prima di iniziare i lavori, inoltrare una comunicazione per iscritto o email all’amministratore del condominio informandolo del tipo di impianto che s’intende adottare per valutare con lui soluzioni di minore impatto, tenendo presente che tanto più è ingombrante e rumoroso l’elemento esterno, tanto più aumentano i contrasti.

In tal modo ci si mette al riparo da eventuali successive contestazioni nel caso in cui il Regolamento prevedesse particolari disposizioni relative al posizionamento del condizionatore o alla suddivisione degli spazi comuni.

Condizionatore in condominio: le distanze da rispettare

Per non disturbare la vista delle persone che abitano nei piani soprastanti, bisogna rispettare le distanze in verticale o in appiombo. Se si vuole appoggiare l’unità esterna su un muro in cui esistono vedute dirette od oblique, questa deve arrestarsi almeno a tre metri sotto la soglia delle finestre. I tubi devono rispettare la distanza di almeno un metro, tuttavia, secondo un’interpretazione minoritaria, tali distanze, non devono essere rispettate se i condizionatori sono amovibili e di dimensioni ridotte.

Importante ricordare, tuttavia, che il rispetto delle distanze non mette al riparo da eventuali reclami di chi subisce l’immissione di aria calda, rumori o sgocciolamenti dal condizionatore del vicino.

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Se i lavori condominiali prevedono l’obbligo dello smontaggio

Se il condominio ha programmato dei lavori che comportino la rimozione momentanea dei condizionatori dalla facciata, il singolo condomino deve collaborare consentendo lo smontaggio degli elementi esterni per permettere la corretta esecuzione dei lavori. In questa ipotesi, le spese per rimozione e reinstallazione sono a carico del condominio.

Di norma, l’intervento viene eseguito dalla ditta che si occupa dei  lavori ma nessuno impedisce al condomino di accordarsi per far fare l’intervento ad un suo tecnico di  fiducia. 

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Come fare se l’aria calda e il rumore del condizionatore del vicino disturbano

L’impianto rispetta il regolamento comunale, il regolamento condominiale, le distanze, il decoro?  Le acque sono incanalate senza creare sgocciolamenti dannosi? Va bene, ma non basta. Il condizionatore non deve disturbare i vicini con emissioni di calore o con rumori eccessivi. I vicini non devono essere obbligati a chiudere le finestre per non sentire il rumore (che di notte è più percepibile) o per evitare l’entrata di aria calda nelle loro abitazioni.

Per tutelarti dall’aria calda o dal condizionatore rumoroso del vicino che ti disturbano, meglio agire per gradi. In primo luogo, quindi, è sempre bene iniziare con un dialogo pacifico.

  • Se non ottieni alcun risultato parlando con il vicino in questione o con l’amministratore, puoi mandare una diffida per chiedere formalmente che finiscano le immissioni fastidiose.
  • Se anche questo tentativo viene ignorato, puoi far valere i tuoi diritti in sede civile: se rumore, aria calda o acqua di scolo generano un disturbo che supera la “normale tollerabilità”, puoi rivolgerti al giudice di pace per ottenerne la cessazione e un risarcimento. Sarà compito del giudice valutare qual è il limite di tollerabilità caso per caso.
  • Esiste poi la via amministrativa: la legge ha stabilito le soglie di rumore per tutelare i cittadini, i quali si possono rivolgere all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) per chiederne la misurazione e verificare il superamento dei parametri. Accertata la violazione, il sindaco può emettere un’ordinanza per il rispetto delle soglie.
  • C’è anche la tutela penale: se il rumore è tale da infastidire, anche se potenzialmente, un numero un ampio numero indeterminato di persone, può scattare il reato di disturbo della quiete pubblica. Gli ultimi due rimedi non tutelano i singoli cittadini ma l’interesse pubblico: dunque, anche se i limiti di legge sono superati e il reato è accertato, per ottenere un risarcimento bisogna agire anche in sede civile e provare di avere subìto un danno.
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